Il punto di partenza per questa tesi è il tentativo di dare delle risposte a domande del tipo: Che cosa lega le scenografie di un film come Blade Runner e l’architettura di Frank Lloyd Wright? Che rapporto c’è tra il futuro immaginato da Io, Robot e le basi dello stile formale di Zaha Hadid o di Frank O. Gehry? Quale influenza può avere il futuro immaginato dal cinema di fantascienza sulla progettazione degli spazi che si concretizzeranno nella realtà contemporanea per mano degli architetti? Osservando gli esempi di rappresentazione del futuro, all’interno di due campi apparentemente lontani ma strettamente connessi, quali la storia dell’architettura da una parte e la storia del cinema di fantascienza dall’altra, ho cercato di tracciare un percorso di paralleli tra la pratica di costruzione effettiva del presente e l’immaginario utopico che implica ogni gesto creativo. Nel cinema di fantascienza la rappresentazione degli spazi assume un’importanza fondamentale e nell’architettura, possiamo trovare molti elementi provenienti dal mondo della fantascienza, che sono stati assimilati dall’immaginario comune tali da darli ormai per scontati. I quattro fattori che verranno presi in considerazione sono il cinema, la città, il progetto in architettura e il futuro. Ogni capitolo analizzerà il rapporto che esiste tra due di questi elementi, iniziando dai rapporti che storicamente legano l’architettura e il cinema, per passare poi al legame che entrambe queste discipline hanno con i concetti di utopia e di futuro. Il capitolo finale, punto centrale della mia tesi, riguarderà il caso studio da me trattato riguardante la città di Gotham City. Con la scelta di esplorare la città di Gotham City, ho cercato di comprendere una città metropolitana che dura da più di settant’anni ed ormai è intrinseca nella nostra cultura. Una storia quindi, oltre che una geografia, un’economia e anche se semplice, un apparato sociale, insieme ad un particolare aspetto architettonico della città, rendono Gotham City un caso privilegiato di indagine, anche se basato su fonti insolite come i fumetti, i film e i cartoni animati. Il dato principale che emerge dall’analisi geografica della città di Gotham City è la sua occidentalià, indiscutibile se si considera la posizione che la casa editrice DC Comics le attribuisce nel suo atlante o nella sua planimetria che appare ricorrente nelle lunga saga “No Man’s Land”, che non è messa in discussione nemmeno dal critico Gianni Canova. Egli, pur considerando Gotham City una città-mondo, colma di ogni differenza e di ogni luogo, ne coglie i profondi legami con l’architettura e la visuale occidentale come la forte verticalità degli edifici che si rispecchia nelle stesse differenze sociali. Dall’analisi estetica della città di Batman i riferimenti che emergono appaiono sempre più circoscritti alla realtà architettonica ed urbanistica statunitense tra cui spicca la tendenza alla scelta di pochi stili ben definiti per determinare le funzioni: il Gothic Revival per l’edilizia residenziale, l’Art Déco per i grattacieli e la White City per gli edifici pubblici e le banche. Non sono solo reali i richiami all’architettura, come mostrano le vignette dei fumetti che sembrano ricalcare i disegni delineati da Hugh Ferris o le scene dei film che riprendono le atmosfere delle prime fotografie a cavallo tra il XIX e il XX secolo e gli effetti di luce di Albert Speer. Su tutti i riferimenti si sovrappone l’impronta tipica dell’Uomo Pipistrello che predilige mostrare certi luoghi rispetto ad altri, come i vicoli, le strade degradate con un unico movimento che esalta la verticalità e l’imparità. Gotham City e Batman sono importanti per capire che tipo di visione urbana continua ad infestare la nostra cultura. Tra gli elementi che spiccano in tale visione c’è la tematica della sicurezza che si vede risolta nella presenza di un vigilante e anche quella psicologica dalla quale traspare come la città contemporanea sia portatrice di insanità o meglio come quest’ultima sia l’unico atteggiamento di sopravvivenza possibile in base all’attuale contesto urbano. Batman non è una soluzione positiva per la sua città perché egli protegge uno status quo fonte di degrado ed ingiustizia sociale, fonte di insicurezza.

Gotham City e le città fantascientifiche nell'immaginario filmico

RONCARI, MARTINA
2012/2013

Abstract

Il punto di partenza per questa tesi è il tentativo di dare delle risposte a domande del tipo: Che cosa lega le scenografie di un film come Blade Runner e l’architettura di Frank Lloyd Wright? Che rapporto c’è tra il futuro immaginato da Io, Robot e le basi dello stile formale di Zaha Hadid o di Frank O. Gehry? Quale influenza può avere il futuro immaginato dal cinema di fantascienza sulla progettazione degli spazi che si concretizzeranno nella realtà contemporanea per mano degli architetti? Osservando gli esempi di rappresentazione del futuro, all’interno di due campi apparentemente lontani ma strettamente connessi, quali la storia dell’architettura da una parte e la storia del cinema di fantascienza dall’altra, ho cercato di tracciare un percorso di paralleli tra la pratica di costruzione effettiva del presente e l’immaginario utopico che implica ogni gesto creativo. Nel cinema di fantascienza la rappresentazione degli spazi assume un’importanza fondamentale e nell’architettura, possiamo trovare molti elementi provenienti dal mondo della fantascienza, che sono stati assimilati dall’immaginario comune tali da darli ormai per scontati. I quattro fattori che verranno presi in considerazione sono il cinema, la città, il progetto in architettura e il futuro. Ogni capitolo analizzerà il rapporto che esiste tra due di questi elementi, iniziando dai rapporti che storicamente legano l’architettura e il cinema, per passare poi al legame che entrambe queste discipline hanno con i concetti di utopia e di futuro. Il capitolo finale, punto centrale della mia tesi, riguarderà il caso studio da me trattato riguardante la città di Gotham City. Con la scelta di esplorare la città di Gotham City, ho cercato di comprendere una città metropolitana che dura da più di settant’anni ed ormai è intrinseca nella nostra cultura. Una storia quindi, oltre che una geografia, un’economia e anche se semplice, un apparato sociale, insieme ad un particolare aspetto architettonico della città, rendono Gotham City un caso privilegiato di indagine, anche se basato su fonti insolite come i fumetti, i film e i cartoni animati. Il dato principale che emerge dall’analisi geografica della città di Gotham City è la sua occidentalià, indiscutibile se si considera la posizione che la casa editrice DC Comics le attribuisce nel suo atlante o nella sua planimetria che appare ricorrente nelle lunga saga “No Man’s Land”, che non è messa in discussione nemmeno dal critico Gianni Canova. Egli, pur considerando Gotham City una città-mondo, colma di ogni differenza e di ogni luogo, ne coglie i profondi legami con l’architettura e la visuale occidentale come la forte verticalità degli edifici che si rispecchia nelle stesse differenze sociali. Dall’analisi estetica della città di Batman i riferimenti che emergono appaiono sempre più circoscritti alla realtà architettonica ed urbanistica statunitense tra cui spicca la tendenza alla scelta di pochi stili ben definiti per determinare le funzioni: il Gothic Revival per l’edilizia residenziale, l’Art Déco per i grattacieli e la White City per gli edifici pubblici e le banche. Non sono solo reali i richiami all’architettura, come mostrano le vignette dei fumetti che sembrano ricalcare i disegni delineati da Hugh Ferris o le scene dei film che riprendono le atmosfere delle prime fotografie a cavallo tra il XIX e il XX secolo e gli effetti di luce di Albert Speer. Su tutti i riferimenti si sovrappone l’impronta tipica dell’Uomo Pipistrello che predilige mostrare certi luoghi rispetto ad altri, come i vicoli, le strade degradate con un unico movimento che esalta la verticalità e l’imparità. Gotham City e Batman sono importanti per capire che tipo di visione urbana continua ad infestare la nostra cultura. Tra gli elementi che spiccano in tale visione c’è la tematica della sicurezza che si vede risolta nella presenza di un vigilante e anche quella psicologica dalla quale traspare come la città contemporanea sia portatrice di insanità o meglio come quest’ultima sia l’unico atteggiamento di sopravvivenza possibile in base all’attuale contesto urbano. Batman non è una soluzione positiva per la sua città perché egli protegge uno status quo fonte di degrado ed ingiustizia sociale, fonte di insicurezza.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/81748