Il patrimonio culturale di una comunità ricopre un ruolo di assoluta centralità nella percezione di un luogo ed è il frutto dell’influenza reciproca tra ambiente, inteso nella sua accezione più ampia, ovvero di struttura di relazioni, e la popolazione che quel territorio vive e lavora. Questo stretto legame, nato in origine in funzione delle condizioni climatiche e morfologiche di un territorio, con l’evoluzione storica e l’ampliarsi delle attività umane e produttive, si è sempre più consolidato. Il rapporto tra ambiente e produzione agricola è significativo ed è evidente l’influenza della produzione sull’ambiente, il cui esempio tipico sono le architettura legate all’agricoltura e all’allevamento. La cascina rurale è la più chiara espressione della vita contadina e porta in sé i segni delle vicissitudini storiche e delle condizioni economiche e sociali delle campagne. Allo stesso modo i muri a secco rappresentano una preziosa testimonianza della capacità dell’uomo di modificare a proprio vantaggio l’ambiente naturale e la sua morfologia, senza con questo stravolgere l’equilibrio complessivo del territorio, ma anzi accrescendone le valenze e la stabilità. Ma il progressivo abbandono delle attività agricole e del presidio puntuale del territorio, ha determinato la conseguente interruzione degli interventi manutentivi, compromettendone la stabilità e la funzionalità, con ripercussioni anche sul delicato equilibrio dei versanti. L’area di progetto, sita nel Comune di Gandosso, ai piedi del Parco del Pitone, è emblematica di questa situazione: non nasconde il suo passato legato alla viticoltura e all’allevamento, mostrando ciò che rimane degli antichi terrazzamenti e della mangiatoia, ma versa oggi in stato di abbandono. E’ ora completamente ingombra di rovi e vegetazione che sicuramente arrecheranno danni di tipo idrogeologico. L’esigenza del privato di intraprendere una nuova attività nella rilassante atmosfera della collina, diventa quindi l’occasione per riscattare il luogo dalla sua condizione di abbandono, per rilanciarlo quale centro di interesse per la costruzione di nuove forme di socialità. Il progetto di architettura è qui inteso come intervento di artificializzazione e trasformazione intenzionale, capace di orientare, aggiornare e rigenerare lo spazio fisico in senso qualitativo migliorativo. Un atteggiamento che intende l’ambiente fisico e l’architettura reciprocamente complici nel progetto. La proposta di un itinerario per Gandosso, è parte dello stesso pensiero. Il fine quello di offrire l’occasione di avvicinare il territorio di Gandosso, cogliendo i principali aspetti legati alla storia, la cultura, la geologia e la morfologia, e inserendolo in un contesto ambientale più ampio, grazie alle suggestive viste che da più punti si hanno soprattutto sul bacino del Basso Sebino. Questo attraverso piccoli interventi in grado di esaltare le potenzialità del luogo; creare quindi una rete di percorsi, i cui nodi siano occasione di conoscenza. Questa tesi ha l’ambizione di assumere un valore paradigmatico, sperimentale, di come l’esigenza del privato – attraverso un processo di riqualificazione finalizzato alla tutela delle preesistenze significative – possa diventa l’occasione per riscattare un luogo dalla sua condizione di degrado, oltre che occasione di proposta per il pubblico.
La casa del viticoltore. Abitare come cura del paesaggio
PEREGO, NICOLA
2012/2013
Abstract
Il patrimonio culturale di una comunità ricopre un ruolo di assoluta centralità nella percezione di un luogo ed è il frutto dell’influenza reciproca tra ambiente, inteso nella sua accezione più ampia, ovvero di struttura di relazioni, e la popolazione che quel territorio vive e lavora. Questo stretto legame, nato in origine in funzione delle condizioni climatiche e morfologiche di un territorio, con l’evoluzione storica e l’ampliarsi delle attività umane e produttive, si è sempre più consolidato. Il rapporto tra ambiente e produzione agricola è significativo ed è evidente l’influenza della produzione sull’ambiente, il cui esempio tipico sono le architettura legate all’agricoltura e all’allevamento. La cascina rurale è la più chiara espressione della vita contadina e porta in sé i segni delle vicissitudini storiche e delle condizioni economiche e sociali delle campagne. Allo stesso modo i muri a secco rappresentano una preziosa testimonianza della capacità dell’uomo di modificare a proprio vantaggio l’ambiente naturale e la sua morfologia, senza con questo stravolgere l’equilibrio complessivo del territorio, ma anzi accrescendone le valenze e la stabilità. Ma il progressivo abbandono delle attività agricole e del presidio puntuale del territorio, ha determinato la conseguente interruzione degli interventi manutentivi, compromettendone la stabilità e la funzionalità, con ripercussioni anche sul delicato equilibrio dei versanti. L’area di progetto, sita nel Comune di Gandosso, ai piedi del Parco del Pitone, è emblematica di questa situazione: non nasconde il suo passato legato alla viticoltura e all’allevamento, mostrando ciò che rimane degli antichi terrazzamenti e della mangiatoia, ma versa oggi in stato di abbandono. E’ ora completamente ingombra di rovi e vegetazione che sicuramente arrecheranno danni di tipo idrogeologico. L’esigenza del privato di intraprendere una nuova attività nella rilassante atmosfera della collina, diventa quindi l’occasione per riscattare il luogo dalla sua condizione di abbandono, per rilanciarlo quale centro di interesse per la costruzione di nuove forme di socialità. Il progetto di architettura è qui inteso come intervento di artificializzazione e trasformazione intenzionale, capace di orientare, aggiornare e rigenerare lo spazio fisico in senso qualitativo migliorativo. Un atteggiamento che intende l’ambiente fisico e l’architettura reciprocamente complici nel progetto. La proposta di un itinerario per Gandosso, è parte dello stesso pensiero. Il fine quello di offrire l’occasione di avvicinare il territorio di Gandosso, cogliendo i principali aspetti legati alla storia, la cultura, la geologia e la morfologia, e inserendolo in un contesto ambientale più ampio, grazie alle suggestive viste che da più punti si hanno soprattutto sul bacino del Basso Sebino. Questo attraverso piccoli interventi in grado di esaltare le potenzialità del luogo; creare quindi una rete di percorsi, i cui nodi siano occasione di conoscenza. Questa tesi ha l’ambizione di assumere un valore paradigmatico, sperimentale, di come l’esigenza del privato – attraverso un processo di riqualificazione finalizzato alla tutela delle preesistenze significative – possa diventa l’occasione per riscattare un luogo dalla sua condizione di degrado, oltre che occasione di proposta per il pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/81801