Questo progetto è caratterizzato da un processo di avvicinamento basato su una formula intermedia rispetto a molti altri progetti fatti in questi anni a Shanghai. Una parte aderisce a una regola di allineamento delle facciate, però nello stesso tempo tutto il sistema e’ stato arretrato rispetto alla precedente giacitura, di cui vengono conservati in una forma puntuale due punti di coincidenza con il vecchio allineamento. L’altra parte si rifà all’idea del percorso interno nel formare una successione di spazi urbani che ha sviluppato un’idea di movimento del suolo minerale, in un operazione di ri-misurazione d’una area che aveva perso oggi una misura e ragione morfologica univoca. Il Museo è composto da due elementi formali distinti e legati tra loro da elementi di connessione al piano d’accesso ed al piano di coronamento. La distinzione formale ci permette di creare una distinzione funzionale dei due volumi: uno legato all’esposizione temporanea e l’altro all’esposizione permanente. Gli spazi espositivi sono fortemente legati al tema della luce naturale e sono dedicati all’esposizione di opere calligrafiche cinesi. Nello spazio di mostra permanente sono esposti manoscritti antichi, tele e sculture rappresentative che grazie all’utilizzo della luce naturale assumono un significato spirituale. L’illuminazione delle opere d’arte è l’elemento centrale dell’illuminazione del museo. Le sale espositive sono gerarchizzate con un diverso utilizzo dell’illuminazione, al piano primo abbiamo previsto un ambiente chiuso verso l’esterno dove l’illuminazione d’accento fa emergere i pezzi più pregiati e storici della collezione e per attribuire loro un valore speciale Le soluzioni per un uso efficace della luce naturale vanno trovate all’interno dello stesso progetto architettonico tanto che questo ne venga totalmente trasformato e modellato Dopo aver costruito il modello in scala cercando di utilizzare un materiale che riproduca il più fedelmente quello reale, si è dovuto cercare un ambiente esterno capace di offrire un elevato gradiente di luce diffusa. Il metodo si divide in tre fasi: Fase1 rilevazione della luce ambientale; Fase2 rilevazione della luce interna al modellino; Fase3 definizione della % di luce naturale entrante Lo scopo di questo lavoro è quello di definire, se possibile, un metodo che consenta di determinare attraverso modelli fisici in scala, la possibilità di progettare un edificio e di poter studiare le aperture e la dimensione di queste in modo tale da poter ottenere un gradiente in percentuale di luce naturale soddisfacente.

Progettazione di un museo della calligrafia cinese a Shanghai e lo studio della luce naturale attraverso modelli fisici

MAZZOLENI, DANIELE;SHKIFI, NIR
2012/2013

Abstract

Questo progetto è caratterizzato da un processo di avvicinamento basato su una formula intermedia rispetto a molti altri progetti fatti in questi anni a Shanghai. Una parte aderisce a una regola di allineamento delle facciate, però nello stesso tempo tutto il sistema e’ stato arretrato rispetto alla precedente giacitura, di cui vengono conservati in una forma puntuale due punti di coincidenza con il vecchio allineamento. L’altra parte si rifà all’idea del percorso interno nel formare una successione di spazi urbani che ha sviluppato un’idea di movimento del suolo minerale, in un operazione di ri-misurazione d’una area che aveva perso oggi una misura e ragione morfologica univoca. Il Museo è composto da due elementi formali distinti e legati tra loro da elementi di connessione al piano d’accesso ed al piano di coronamento. La distinzione formale ci permette di creare una distinzione funzionale dei due volumi: uno legato all’esposizione temporanea e l’altro all’esposizione permanente. Gli spazi espositivi sono fortemente legati al tema della luce naturale e sono dedicati all’esposizione di opere calligrafiche cinesi. Nello spazio di mostra permanente sono esposti manoscritti antichi, tele e sculture rappresentative che grazie all’utilizzo della luce naturale assumono un significato spirituale. L’illuminazione delle opere d’arte è l’elemento centrale dell’illuminazione del museo. Le sale espositive sono gerarchizzate con un diverso utilizzo dell’illuminazione, al piano primo abbiamo previsto un ambiente chiuso verso l’esterno dove l’illuminazione d’accento fa emergere i pezzi più pregiati e storici della collezione e per attribuire loro un valore speciale Le soluzioni per un uso efficace della luce naturale vanno trovate all’interno dello stesso progetto architettonico tanto che questo ne venga totalmente trasformato e modellato Dopo aver costruito il modello in scala cercando di utilizzare un materiale che riproduca il più fedelmente quello reale, si è dovuto cercare un ambiente esterno capace di offrire un elevato gradiente di luce diffusa. Il metodo si divide in tre fasi: Fase1 rilevazione della luce ambientale; Fase2 rilevazione della luce interna al modellino; Fase3 definizione della % di luce naturale entrante Lo scopo di questo lavoro è quello di definire, se possibile, un metodo che consenta di determinare attraverso modelli fisici in scala, la possibilità di progettare un edificio e di poter studiare le aperture e la dimensione di queste in modo tale da poter ottenere un gradiente in percentuale di luce naturale soddisfacente.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
22-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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