Dopo i lavori di restauro intrapresi negli anni '80, interrotti bruscamente e mai portati a termine, Palazzo del Capitanio è rimasto vuoto ed incompiuto per trent'anni. Ora però, insieme alla nuova sede della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, ospitata presso il vicino Palazzo della Ragione, e al Centro Internazionale di Fotografia presso gli Scavi Scaligeri, Palazzo del Capitanio sarà l'ultimo tassello di un progetto denominato "cittadella delle mostre" che restituirà all'edificio il valore che gli compete, riconvertendolo a museo. È da queste premesse che è partito il progetto di tesi. Dopo un'approfondita analisi della storia del palazzo, del sistema museale veronese e di alcuni esempi di interventi museali in palazzi storici, vengono esposte le motivazioni che hanno portato all'inserimento, all'interno del complesso, anche di un boutique hotel e di un ristorante. La scelta di accostare un boutique hotel ad un museo è stata guidata dalla volontà di mantenere come filo conduttore di tutto il progetto l'arte e la ricerca del bello. Questo tipo specifico di hotel, infatti, è completamente incentrato sulla particolarità, sulla ricercatezza e sull'unicità dei dettagli di ciascuna stanza, ogni volta sempre diversa. La fase progettuale si è quindi suddivisa in due parti: la definizione degli spazi del boutique hotel, di cui sono state studiate nel dettaglio alcune stanze, e l'allestimento degli spazi museali. Partendo dalla collezione d'arte che vi verrà inserita, l'individuazione degli accessi e dei percorsi, lo studio dell'illuminazione e la definizione dell'allestimento si è confrontata con i problemi dell'inserimento all'interno di uno spazio fortemente vincolato. Particolare attenzione è stata posta nel garantire la reversibilità di tutti i nuovi interventi, talvolta favorita dalle demolizioni dei precedenti lavori di restauro, e la flessibilità degli spazi espositivi, per permetterne l'adattamento alle future esigenze di espansione e riorganizzazione. Per le sale di maggior pregio, come ad esempio quelle della Torre del Capitanio, sono state studiate soluzioni ad hoc che ne valorizzino le specifiche caratteristiche, creando di volta in volta un episodio a sé stante.

Palazzo del Capitanio a Verona : una proposta di riuso

ZANETTI, FRANCESCA
2012/2013

Abstract

Dopo i lavori di restauro intrapresi negli anni '80, interrotti bruscamente e mai portati a termine, Palazzo del Capitanio è rimasto vuoto ed incompiuto per trent'anni. Ora però, insieme alla nuova sede della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, ospitata presso il vicino Palazzo della Ragione, e al Centro Internazionale di Fotografia presso gli Scavi Scaligeri, Palazzo del Capitanio sarà l'ultimo tassello di un progetto denominato "cittadella delle mostre" che restituirà all'edificio il valore che gli compete, riconvertendolo a museo. È da queste premesse che è partito il progetto di tesi. Dopo un'approfondita analisi della storia del palazzo, del sistema museale veronese e di alcuni esempi di interventi museali in palazzi storici, vengono esposte le motivazioni che hanno portato all'inserimento, all'interno del complesso, anche di un boutique hotel e di un ristorante. La scelta di accostare un boutique hotel ad un museo è stata guidata dalla volontà di mantenere come filo conduttore di tutto il progetto l'arte e la ricerca del bello. Questo tipo specifico di hotel, infatti, è completamente incentrato sulla particolarità, sulla ricercatezza e sull'unicità dei dettagli di ciascuna stanza, ogni volta sempre diversa. La fase progettuale si è quindi suddivisa in due parti: la definizione degli spazi del boutique hotel, di cui sono state studiate nel dettaglio alcune stanze, e l'allestimento degli spazi museali. Partendo dalla collezione d'arte che vi verrà inserita, l'individuazione degli accessi e dei percorsi, lo studio dell'illuminazione e la definizione dell'allestimento si è confrontata con i problemi dell'inserimento all'interno di uno spazio fortemente vincolato. Particolare attenzione è stata posta nel garantire la reversibilità di tutti i nuovi interventi, talvolta favorita dalle demolizioni dei precedenti lavori di restauro, e la flessibilità degli spazi espositivi, per permetterne l'adattamento alle future esigenze di espansione e riorganizzazione. Per le sale di maggior pregio, come ad esempio quelle della Torre del Capitanio, sono state studiate soluzioni ad hoc che ne valorizzino le specifiche caratteristiche, creando di volta in volta un episodio a sé stante.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
26-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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