La tesi è composta da due parti. La prima, prettamente di studio, si concentra su di una ricerca teorica mentre la seconda è volta alla proposta di un servizio. Il progetto nasce dalla volontà di studiare il mondo dell’autoproduzione che negli ultimi anni ha avuto grande risonanza nel mondo del design e che grazie ad Internet trova un’ottima vetrina in cui poter diventare una soluzione alternativa alla produzione in serie. Per questo il progetto si pone l’obiettivo di cercare una forma di organizzazione culturale del fenomeno attraverso la rete Internet. L’approfondimento di questo tema è stato preceduto da una ricerca che ha sentito l’esigenza di toccare argomenti anche distanti dalla tematica dell’autoproduzione. La prima parte della ricerca si sofferma ad indagare la figura del “nuovo” artigiano che si sta affermando in questi ultimi anni, partendo dalla sua dimensione sociale e territoriale fino ad arrivare ai suoi rapporti con le nuove tecnologie. Studiando le fonti bibliografiche si è notato come questa figura è sempre esistita nel mondo del design ed in particolare modo in quello italiano che dal punto di vista produttivo si fonda sulla piccola e media impresa e sulla loro cooperazione nella forma del distretto. Il secondo passo è stato di approfondire il distretto industriale mettendo da parte il suo ruolo economico e connotandolo come nodo in cui convergono una serie di fattori trans-disciplinari per studiarlo come pratica socio-culturale della produzione. Questo approccio trasversale di studio è quello che, nella volontà di fondo di questo lavoro, struttura l’analisi dell’autoproduzione come sistema complesso di produzione ed è quindi stato un approfondimento necessario quanto indirette sono le sue ricadute sul progetto proposto. La tesi volgendo successivamente l’attenzione verso le nuove forme di collaborazione permesse dalla rete ha premesso lo sviluppo di un progetto d’integrazione dei modelli collaborativi fisici con quelli offerti dalla rete Internet, cercando punti in comune e differenze e additando queste ultime come i punti deboli in cui un sistema come quello dell’autoproduzione non deve incappare per una sua valorizzazione (culturale ed economica). Il progetto è stato strutturato su queste premesse ed è stato occasione di verifiche (e smentite) dei presupposti teorici. Internet è preso non solo come supporto progettuale ma come vero e proprio spazio sociale di progetto affiancato a quello reale e territoriale. A seguito della creazione di una comunità virtuale di autoproduttori il portale avrà una funzione connettiva (sociale) e propositiva (culturale) del tema e degli attori. Alla community professionale che si verrà a creare, grazie all’ausilio del portale, delle sue competenze e credenziali, si affiancherà un pubblico interessato con la facoltà di partecipare attivamente nella costruzione del dibattito. Il ruolo di Hiving Design sarà dunque quello di mediatore dinamico che coordinerà le due community offrendo servizi e contenuti cercando di essere collante e collaudatore di nuove dinamiche socializzanti della rete. Attraverso quest’ultima la dimensione territoriale e limitata dell’autoproduzione dovrebbe trovare, con l’aiuto di Hiving Design, una giusta cassa di risonanza culturale che divulghi corretti contenuti informativi.

Hiving design. Un servizio per la diffusione dell'autoproduzione al tempo del web 2.0

DI CIOMMO LAURORA, MATTEO
2012/2013

Abstract

La tesi è composta da due parti. La prima, prettamente di studio, si concentra su di una ricerca teorica mentre la seconda è volta alla proposta di un servizio. Il progetto nasce dalla volontà di studiare il mondo dell’autoproduzione che negli ultimi anni ha avuto grande risonanza nel mondo del design e che grazie ad Internet trova un’ottima vetrina in cui poter diventare una soluzione alternativa alla produzione in serie. Per questo il progetto si pone l’obiettivo di cercare una forma di organizzazione culturale del fenomeno attraverso la rete Internet. L’approfondimento di questo tema è stato preceduto da una ricerca che ha sentito l’esigenza di toccare argomenti anche distanti dalla tematica dell’autoproduzione. La prima parte della ricerca si sofferma ad indagare la figura del “nuovo” artigiano che si sta affermando in questi ultimi anni, partendo dalla sua dimensione sociale e territoriale fino ad arrivare ai suoi rapporti con le nuove tecnologie. Studiando le fonti bibliografiche si è notato come questa figura è sempre esistita nel mondo del design ed in particolare modo in quello italiano che dal punto di vista produttivo si fonda sulla piccola e media impresa e sulla loro cooperazione nella forma del distretto. Il secondo passo è stato di approfondire il distretto industriale mettendo da parte il suo ruolo economico e connotandolo come nodo in cui convergono una serie di fattori trans-disciplinari per studiarlo come pratica socio-culturale della produzione. Questo approccio trasversale di studio è quello che, nella volontà di fondo di questo lavoro, struttura l’analisi dell’autoproduzione come sistema complesso di produzione ed è quindi stato un approfondimento necessario quanto indirette sono le sue ricadute sul progetto proposto. La tesi volgendo successivamente l’attenzione verso le nuove forme di collaborazione permesse dalla rete ha premesso lo sviluppo di un progetto d’integrazione dei modelli collaborativi fisici con quelli offerti dalla rete Internet, cercando punti in comune e differenze e additando queste ultime come i punti deboli in cui un sistema come quello dell’autoproduzione non deve incappare per una sua valorizzazione (culturale ed economica). Il progetto è stato strutturato su queste premesse ed è stato occasione di verifiche (e smentite) dei presupposti teorici. Internet è preso non solo come supporto progettuale ma come vero e proprio spazio sociale di progetto affiancato a quello reale e territoriale. A seguito della creazione di una comunità virtuale di autoproduttori il portale avrà una funzione connettiva (sociale) e propositiva (culturale) del tema e degli attori. Alla community professionale che si verrà a creare, grazie all’ausilio del portale, delle sue competenze e credenziali, si affiancherà un pubblico interessato con la facoltà di partecipare attivamente nella costruzione del dibattito. Il ruolo di Hiving Design sarà dunque quello di mediatore dinamico che coordinerà le due community offrendo servizi e contenuti cercando di essere collante e collaudatore di nuove dinamiche socializzanti della rete. Attraverso quest’ultima la dimensione territoriale e limitata dell’autoproduzione dovrebbe trovare, con l’aiuto di Hiving Design, una giusta cassa di risonanza culturale che divulghi corretti contenuti informativi.
ARC III - Scuola del Design
26-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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