Dopo una prima ricerca del contesto odierno delle logiche di progettazione, costituito da una crescente automazione dei processi produttivi, affiancata dalla trasformazione sempre più diffusa degli utenti finali in progettisti, si passa all’analisi delle logiche DfX che supportano i requisiti di entrambe le parti. Queste metodologie divengono basilari negli schemi di produzione, soprattutto in uno scenario di crescente personalizzazione del prodotto, dove l’utente finale è contrario a processi difficoltosi e poco chiari e scarsamente propenso al corretto smaltimento di assemblati mal progettati per il disassemblaggio. Gli snap-fit, sistemi di connessione integrati, risolvono molti degli ostacoli posti durante le fasi di montaggio e smontaggio, eliminando operazioni di collegamento che richiedono specifiche competenze o strumentazione apposita. Essi sono descritti e classificati nel corso di un’approfondita ricerca dell’utilizzo di innovative ed efficaci tipologie di incastri in svariati campi applicativi, per creare un database di riferimento nell’esplorazione delle possibilità di ottimizzazione dell’architettura di un prodotto. Si prosegue con l’analisi del possibile impiego di collegamenti a scatto negli assemblati metallici, oggetti sinora trascurati da tale tecnologia, individuando un moderno case per personal computer per l’esaminazione dei componenti, al fine di individuarne peculiarità e soluzioni di connessione. Grazie al supporto dell’ingegnere e collega dell’Alta Scuola Politecnica, Vito Mario De Leonardis, nella progettazione con l’ausilio dell’ottimizzazione topologica di particolari snap-fit integrati nel progetto, è stato ideato un case costruibile rapidamente e intuitivamente da un’unica persona, allo scopo di delegare la fase produttiva dell’assemblaggio al cliente, similmente a quanto avviene nel modello di business dell’IKEA. L’utente ottiene una parte nella produzione del proprio bene, oltre ad avere la padronanza della personalizzazione, del ricambio delle parti, del disassemblaggio e della dismissione. Il redesign compiuto vuole essere soltanto un esempio delle possibilità offerte dall’adozione degli snap-fit, sui quali sono state effettuate numerose prove sperimentali che ne convalidano l’efficacia.

Esplorazione e sviluppo dell'architettura di prodotti in lamiera, assemblati tramite l'utilizzo di snap fit metallici

REHKOPF, GIANNI ROBERT
2012/2013

Abstract

Dopo una prima ricerca del contesto odierno delle logiche di progettazione, costituito da una crescente automazione dei processi produttivi, affiancata dalla trasformazione sempre più diffusa degli utenti finali in progettisti, si passa all’analisi delle logiche DfX che supportano i requisiti di entrambe le parti. Queste metodologie divengono basilari negli schemi di produzione, soprattutto in uno scenario di crescente personalizzazione del prodotto, dove l’utente finale è contrario a processi difficoltosi e poco chiari e scarsamente propenso al corretto smaltimento di assemblati mal progettati per il disassemblaggio. Gli snap-fit, sistemi di connessione integrati, risolvono molti degli ostacoli posti durante le fasi di montaggio e smontaggio, eliminando operazioni di collegamento che richiedono specifiche competenze o strumentazione apposita. Essi sono descritti e classificati nel corso di un’approfondita ricerca dell’utilizzo di innovative ed efficaci tipologie di incastri in svariati campi applicativi, per creare un database di riferimento nell’esplorazione delle possibilità di ottimizzazione dell’architettura di un prodotto. Si prosegue con l’analisi del possibile impiego di collegamenti a scatto negli assemblati metallici, oggetti sinora trascurati da tale tecnologia, individuando un moderno case per personal computer per l’esaminazione dei componenti, al fine di individuarne peculiarità e soluzioni di connessione. Grazie al supporto dell’ingegnere e collega dell’Alta Scuola Politecnica, Vito Mario De Leonardis, nella progettazione con l’ausilio dell’ottimizzazione topologica di particolari snap-fit integrati nel progetto, è stato ideato un case costruibile rapidamente e intuitivamente da un’unica persona, allo scopo di delegare la fase produttiva dell’assemblaggio al cliente, similmente a quanto avviene nel modello di business dell’IKEA. L’utente ottiene una parte nella produzione del proprio bene, oltre ad avere la padronanza della personalizzazione, del ricambio delle parti, del disassemblaggio e della dismissione. Il redesign compiuto vuole essere soltanto un esempio delle possibilità offerte dall’adozione degli snap-fit, sui quali sono state effettuate numerose prove sperimentali che ne convalidano l’efficacia.
GUAGLIANO, MARIO
ARC III - Scuola del Design
26-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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