La nostra vita viene accompagnata quotidianamente dalla tecnologia. Teniamo per gran parte della giornata un cellulare in tasca che è molto più di un semplice apparecchio per effettuare telefonate. La tecnologia si rimpicciolisce e si smaterializza, e facendo ciò ci viene incontro, in un processo di costante ed instancabile avvicinamento al nostro corpo. Da statica a portatile, da portatile a tascabile, da tascabile ad indossabile. Questo processo a tratti affascina a tratti spaventa. Dove finisce il corpo umano e dove inizia il mondo digitale non è più una certezza. Le nostre menti e la nostra stessa identità possiedono già prolungamenti digitali con cui abbiamo imparato a convivere e che cercano di arricchire la nostra esperienza biologica. Il limite che separa quindi umano e artificiale è già ad oggi irrimediabilmente sfumato. Come porsi quindi da progettista davanti all’evoluzione del rapporto uomo-tecnologia? La tesi si propone di indagare questo tema prendendo come punto di partenza quello che sembra essere il trend annunciato per il futuro: la tecnologia indossabile. “L’internet delle cose” esce dalle previsioni e penetra nel mercato con bracciali che monitorano la nostra attività fisica, apparecchi che misurano i nostri segnali vitali, fotocamere che catturano istanti della nostra esistenza, o più in generale con devices che ci forniscono dati che parlano di noi. Prende vita l’era della quantificazione, in cui infiniti aspetti e attività dell’esistenza umana possono essere digitalizzati attraverso sensori che ci misurano e tracciano la nostra esistenza. Il self tracking e la quantificazione di sé sembrano essere i fili conduttori di questa nuova rivoluzione indossabile. La tesi cerca quindi di tracciare degli scenari futuri possibili, mettendo in dubbio il paradigma della quantificazione e ricercando le basi per l’avvento di una tecnologia capace di implementare o “qualificare” l’esperienza umana, rispettando la sua natura biologica e sensoriale. Il processo progettuale si concretizza quindi su tre livelli inevitabilmente connessi. Il primo è quello dell’hardware in cui vengono presentate delle nuove proposte per devices indossabili. Il secondo livello è quello del software ovvero le cosiddette app sviluppabili attorno agli oggetti concepiti. Il terzo invece ragiona a livello sistemico, e si concretizza in una piattaforma aperta per tracciare e prevedere l’evoluzione futura della nuova tecnologia formato “wearable”.

Il corpo aumentato. Scenari per una tecnologia indossabile a servizio dell'uomo

BESTI, FABIO
2012/2013

Abstract

La nostra vita viene accompagnata quotidianamente dalla tecnologia. Teniamo per gran parte della giornata un cellulare in tasca che è molto più di un semplice apparecchio per effettuare telefonate. La tecnologia si rimpicciolisce e si smaterializza, e facendo ciò ci viene incontro, in un processo di costante ed instancabile avvicinamento al nostro corpo. Da statica a portatile, da portatile a tascabile, da tascabile ad indossabile. Questo processo a tratti affascina a tratti spaventa. Dove finisce il corpo umano e dove inizia il mondo digitale non è più una certezza. Le nostre menti e la nostra stessa identità possiedono già prolungamenti digitali con cui abbiamo imparato a convivere e che cercano di arricchire la nostra esperienza biologica. Il limite che separa quindi umano e artificiale è già ad oggi irrimediabilmente sfumato. Come porsi quindi da progettista davanti all’evoluzione del rapporto uomo-tecnologia? La tesi si propone di indagare questo tema prendendo come punto di partenza quello che sembra essere il trend annunciato per il futuro: la tecnologia indossabile. “L’internet delle cose” esce dalle previsioni e penetra nel mercato con bracciali che monitorano la nostra attività fisica, apparecchi che misurano i nostri segnali vitali, fotocamere che catturano istanti della nostra esistenza, o più in generale con devices che ci forniscono dati che parlano di noi. Prende vita l’era della quantificazione, in cui infiniti aspetti e attività dell’esistenza umana possono essere digitalizzati attraverso sensori che ci misurano e tracciano la nostra esistenza. Il self tracking e la quantificazione di sé sembrano essere i fili conduttori di questa nuova rivoluzione indossabile. La tesi cerca quindi di tracciare degli scenari futuri possibili, mettendo in dubbio il paradigma della quantificazione e ricercando le basi per l’avvento di una tecnologia capace di implementare o “qualificare” l’esperienza umana, rispettando la sua natura biologica e sensoriale. Il processo progettuale si concretizza quindi su tre livelli inevitabilmente connessi. Il primo è quello dell’hardware in cui vengono presentate delle nuove proposte per devices indossabili. Il secondo livello è quello del software ovvero le cosiddette app sviluppabili attorno agli oggetti concepiti. Il terzo invece ragiona a livello sistemico, e si concretizza in una piattaforma aperta per tracciare e prevedere l’evoluzione futura della nuova tecnologia formato “wearable”.
FIORUZZI, MASSIMO
ARC III - Scuola del Design
26-lug-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/82007