Current patterns of meat consumption and production are considered to be unsustainable. Over the last 50 years, the method of producing food animals has changed from the extensive system of small farms to a system of large, intensive operations, and the way we shop for meat has been radically altered by the domination of faceless but convenient one-stop shops, the supermarkets, which encourage the use of mass meat-production techniques to create high volumes, at the expense of the environment and our health safety. There is reason to wonder if these dramatic changes of the last 50 years, can be sustained for the next 50 years as the world’s human population continues to grow and the developing nations of the world rapidly improve their standards of living. Changing the way we eat meat is probably the most significant and urgent step we need to take towards eating more sustainable and healthy. But eating sustainably doesn’t necessarily mean committing to vegetarianism or veganism. We can all make environmental considered food choices. While the importance of meat is certainly not destined to diminish in the near future, humankind’s relationship to meat is already taking different forms. Many “innovators” and “early adopters” are starting to reimagine a better future for meat, a future in which the shift from quantity of the last century to quality and diversity seems to be inevitable. We Meat Again is not calling for a world without meat, but the meat-production and consumption system that is envisages differs sharply from the one now practiced in the developed world. We Meat Again’s mission is to expand the production, marketing and distribution of locally grown and responsibly produced meat products, connecting small, indipendent farms and meat producers with the demand of local business and consumers. Taking advantage of the power of technology and social media to popularize the idea, We Meat Again will develop an engaging online group buying cooperative that embrace locally produced meat and a “nose-to-tail philosophy”, creating new market opportunities for sustainably/humanely raised meat. While it will encourage every butcher to use only whole animals from local farms, it will try to attract new generations of ethical omnivores into the butchers’ shops, hoping to rebuild a humane and ethical meat industry, able to offer young urban populations a good quality and sustainable meat supply.

Gli attuali modelli di consumo e di produzione della carne sono considerati insostenibili. Nel corso degli ultimi 50 anni i metodi di allevamento sono passati da un vasto sistema costituito da piccole aziende agricole ad un modello di allevamento intensivo di grandi dimensioni. L’avvento dei supermercati e ipermercati ha invece modificato profondamente le nostre abitudini di acquisto della carne, incoraggiando l’utilizzo di pratiche di allevamento intensivo per far fronte ad una domanda sempre crescente, con gravi conseguenze sull’ambiente, sulla sanità pubblica e sulla sicurezza alimentare. Considerando i rapidi tassi di crescita della popolazione mondiale e il rapido miglioramento degli standard di vita nei paesi in via di sviluppo, vi è motivo di chiederesi se questi drammatici cambiamenti avvenuti negli utlimi 50 anni possano essere sostenuti negli anni a venire. Cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo carne è probabilmente il passo più importante e urgente da compiere per un’alimentazione più sana e sostenibile. Mangiare in modo sostenibile non significa necessariamente impegnarsi al vegetarismo o il veganismo: tutti noi possiamo fare scelte alimentari più coscienti, ponderate e responsabili. Mentre l’importanza della carne nella nostra dieta non è certo destinata a diminuire nei prossimi anni, il nostro rapporto con essa sta già assumendo forme diverse. Molti “innovators” e “early adopters” stanno iniziando ad ipotizzare un futuro migliore per la carne, un futuro in cui il passaggio dal concetto di “quantità” al concetto di “qualità” e “diversità” sembra essere inevitabile. L’obiettivo di questo progetto, We Meat Again, non è quello di eliminare la carne dalle nostre abitudini di consumo, bensì quello immagiare un sistema di produzione e consumo della carne che sia nettamente diverso da quello attualmente praticato nei paesi occidentali. La mission di questo progetto è quella di espandere la produzione, commercializzazione e la distribuzione di carni provenienti da piccole produzione locali e animali allevati in modo tradizionale, creando un ponte tra la difficile realtà dei piccole produttori indipendenti e la crescente domanda di carne più sostenibile da parte dei consumatori. Con l’aiuto della tecnologia e dei social media, We Meat Again intende sviluppare una cooperativa per l’acquisto della carne online, coinvolgendo produzioni locali, macellai e la cosiddetta “nose-to-tail philosophy”, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di mercato per la carne prodotta in maniera sostenibile e “umana”, incoraggiando un riavvicinamento tra le nuove generazioni dei consumatori e le macellerie, nella speranza di ricostruire un’industria della carne più etica e umana, in grado di offrire alle giovani popolazioni urbane prodotti di qualità, etici e sostenibili.

We meat again. Designing new market opportunities for local and sustainable meat products

JAQUET, MATHILDE, MARIE, DOMINIQUE
2012/2013

Abstract

Current patterns of meat consumption and production are considered to be unsustainable. Over the last 50 years, the method of producing food animals has changed from the extensive system of small farms to a system of large, intensive operations, and the way we shop for meat has been radically altered by the domination of faceless but convenient one-stop shops, the supermarkets, which encourage the use of mass meat-production techniques to create high volumes, at the expense of the environment and our health safety. There is reason to wonder if these dramatic changes of the last 50 years, can be sustained for the next 50 years as the world’s human population continues to grow and the developing nations of the world rapidly improve their standards of living. Changing the way we eat meat is probably the most significant and urgent step we need to take towards eating more sustainable and healthy. But eating sustainably doesn’t necessarily mean committing to vegetarianism or veganism. We can all make environmental considered food choices. While the importance of meat is certainly not destined to diminish in the near future, humankind’s relationship to meat is already taking different forms. Many “innovators” and “early adopters” are starting to reimagine a better future for meat, a future in which the shift from quantity of the last century to quality and diversity seems to be inevitable. We Meat Again is not calling for a world without meat, but the meat-production and consumption system that is envisages differs sharply from the one now practiced in the developed world. We Meat Again’s mission is to expand the production, marketing and distribution of locally grown and responsibly produced meat products, connecting small, indipendent farms and meat producers with the demand of local business and consumers. Taking advantage of the power of technology and social media to popularize the idea, We Meat Again will develop an engaging online group buying cooperative that embrace locally produced meat and a “nose-to-tail philosophy”, creating new market opportunities for sustainably/humanely raised meat. While it will encourage every butcher to use only whole animals from local farms, it will try to attract new generations of ethical omnivores into the butchers’ shops, hoping to rebuild a humane and ethical meat industry, able to offer young urban populations a good quality and sustainable meat supply.
ARC III - Scuola del Design
26-lug-2013
2012/2013
Gli attuali modelli di consumo e di produzione della carne sono considerati insostenibili. Nel corso degli ultimi 50 anni i metodi di allevamento sono passati da un vasto sistema costituito da piccole aziende agricole ad un modello di allevamento intensivo di grandi dimensioni. L’avvento dei supermercati e ipermercati ha invece modificato profondamente le nostre abitudini di acquisto della carne, incoraggiando l’utilizzo di pratiche di allevamento intensivo per far fronte ad una domanda sempre crescente, con gravi conseguenze sull’ambiente, sulla sanità pubblica e sulla sicurezza alimentare. Considerando i rapidi tassi di crescita della popolazione mondiale e il rapido miglioramento degli standard di vita nei paesi in via di sviluppo, vi è motivo di chiederesi se questi drammatici cambiamenti avvenuti negli utlimi 50 anni possano essere sostenuti negli anni a venire. Cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo carne è probabilmente il passo più importante e urgente da compiere per un’alimentazione più sana e sostenibile. Mangiare in modo sostenibile non significa necessariamente impegnarsi al vegetarismo o il veganismo: tutti noi possiamo fare scelte alimentari più coscienti, ponderate e responsabili. Mentre l’importanza della carne nella nostra dieta non è certo destinata a diminuire nei prossimi anni, il nostro rapporto con essa sta già assumendo forme diverse. Molti “innovators” e “early adopters” stanno iniziando ad ipotizzare un futuro migliore per la carne, un futuro in cui il passaggio dal concetto di “quantità” al concetto di “qualità” e “diversità” sembra essere inevitabile. L’obiettivo di questo progetto, We Meat Again, non è quello di eliminare la carne dalle nostre abitudini di consumo, bensì quello immagiare un sistema di produzione e consumo della carne che sia nettamente diverso da quello attualmente praticato nei paesi occidentali. La mission di questo progetto è quella di espandere la produzione, commercializzazione e la distribuzione di carni provenienti da piccole produzione locali e animali allevati in modo tradizionale, creando un ponte tra la difficile realtà dei piccole produttori indipendenti e la crescente domanda di carne più sostenibile da parte dei consumatori. Con l’aiuto della tecnologia e dei social media, We Meat Again intende sviluppare una cooperativa per l’acquisto della carne online, coinvolgendo produzioni locali, macellai e la cosiddetta “nose-to-tail philosophy”, con l’obiettivo di creare nuove opportunità di mercato per la carne prodotta in maniera sostenibile e “umana”, incoraggiando un riavvicinamento tra le nuove generazioni dei consumatori e le macellerie, nella speranza di ricostruire un’industria della carne più etica e umana, in grado di offrire alle giovani popolazioni urbane prodotti di qualità, etici e sostenibili.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/82019