Il tema progettuale di riabilitazione dell'edificio dell'ex municipio di Fiorenzuola d'Arda a biblioteca e progetto degli spazi urbani collettivi, ci ha offerto numerosi spunti in particolare nei confronti della relazione con spazi preesistenti. Nell'affrontare il progetto si è guardato alla storia come spunto progettuale; storia come occasione per la comprensione della complessità delle successioni storiche e giustapposizioni di edifici alla riscoperta di spazi che oggi si sono persi o non ritrovano la loro chiarezza e forza. La ricerca si rivolge quindi alla scoperta dell'identità degli spazi esistenti, dei segni primari, dei rapporti tra pieni e vuoti per poi assumerli e renderli espliciti. Riprogettare l'identità di un isolato unico anche se storicamente caratterizzato da un doppio affaccio a fronte continuo sul fronte della via Emilia e invece frastagliato verso via Roma; riscoperta al suo interno degli spazi aperti principali mantenuti nei loro tratti primari, operando quindi una semplificazione e conferma di questi. Allinterno della chiarezza e rigorosità degli spazi aperti esistenti si è cercata una possibilità di connessione tra questi che potesse creare un sistema e non spazi singoli isolati. Lo spunto a livello storico dell'esistenza di un canale come unico elemento di rottura della griglia rigorosa della città storica ha indirizzato il progetto verso la creazione di un asse che potesse regolare e rendere omogenei tra di loro gli elementi di dissonanza. La relazione tra spazi esterni ed interni come elemento fondante e simbolico del carattere pubblico che si vuole dare alla biblioteca, della sua propensione ad accogliere non solo il libro in quanto tale, ma diverse occasioni di formazione aperte alla città. La lettura intrinseca degli spazi esistenti come tali che non cerchi l'imposizione di un'idea preimpostata, ma l'adeguamento di principi chiari a spazi di cui incentivare le caratteristiche esistenti. Caratteristiche spaziali uniformi osservate ai diversi piani dell'edificio ci hanno permesso di distrubiure le funzioni, che con nuove aperture e sfondamenti trovino la loro connessione e interazione.
Una sequenza di spazi urbani collettivi. L'ex municipio di Fiorenzuola d'Arda quale nuova sede per la biblioteca
LOCATELLI, MATTIA;PARISI DE MARCHI, AMANDA
2012/2013
Abstract
Il tema progettuale di riabilitazione dell'edificio dell'ex municipio di Fiorenzuola d'Arda a biblioteca e progetto degli spazi urbani collettivi, ci ha offerto numerosi spunti in particolare nei confronti della relazione con spazi preesistenti. Nell'affrontare il progetto si è guardato alla storia come spunto progettuale; storia come occasione per la comprensione della complessità delle successioni storiche e giustapposizioni di edifici alla riscoperta di spazi che oggi si sono persi o non ritrovano la loro chiarezza e forza. La ricerca si rivolge quindi alla scoperta dell'identità degli spazi esistenti, dei segni primari, dei rapporti tra pieni e vuoti per poi assumerli e renderli espliciti. Riprogettare l'identità di un isolato unico anche se storicamente caratterizzato da un doppio affaccio a fronte continuo sul fronte della via Emilia e invece frastagliato verso via Roma; riscoperta al suo interno degli spazi aperti principali mantenuti nei loro tratti primari, operando quindi una semplificazione e conferma di questi. Allinterno della chiarezza e rigorosità degli spazi aperti esistenti si è cercata una possibilità di connessione tra questi che potesse creare un sistema e non spazi singoli isolati. Lo spunto a livello storico dell'esistenza di un canale come unico elemento di rottura della griglia rigorosa della città storica ha indirizzato il progetto verso la creazione di un asse che potesse regolare e rendere omogenei tra di loro gli elementi di dissonanza. La relazione tra spazi esterni ed interni come elemento fondante e simbolico del carattere pubblico che si vuole dare alla biblioteca, della sua propensione ad accogliere non solo il libro in quanto tale, ma diverse occasioni di formazione aperte alla città. La lettura intrinseca degli spazi esistenti come tali che non cerchi l'imposizione di un'idea preimpostata, ma l'adeguamento di principi chiari a spazi di cui incentivare le caratteristiche esistenti. Caratteristiche spaziali uniformi osservate ai diversi piani dell'edificio ci hanno permesso di distrubiure le funzioni, che con nuove aperture e sfondamenti trovino la loro connessione e interazione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/82065