Palazzo San Giacomo di Russi, a partire dal XVII secolo, è stato la residenza estiva di una della più importante e influenti famiglie di Ravenna, i Rasponi. Questo palazzo, che in Romagna costituiva un unicum quanto a dimensioni e sfarzosità, si ritrova oggi completamente stravolto dalle demolizioni e dai restauri avvenuti nel Novecento. Il materiale bibliografico prodotto finora ha indagato l’edificio con gli occhi del critico d’arte e, solo in maniera superficiale, nei suoi aspetti architettonici, tutt’altro che irrilevanti. Questa ricerca contribuisce a colmare suddetta lacuna, attraverso l’analisi dei documenti d’archivio disponibili e mediante il confronto con i segni ancora leggibili sul manufatto. L’indagine è stata svolta con metodi d’osservazione tipici dell’archeologia dell’architettura, permettendo infine di giungere ad alcune nuove considerazioni sulla stratigrafia . Gli ambiti d’interesse sono molteplici e trasversali all’architettura, e spaziano dall’analisi delle pitture alle tecniche costruttive. Egual attenzione è quindi stata dedicata anche alla chiesa di San Giacomo, annessa alla residenza, di cui i confronti fra le diverse planimetrie sembrano suggerire nuove ipotesi . Inoltre gli studi sullo stato di fatto e sui più recenti interventi di consolidamento, evidenziano gli ultimi anni di storia, i tentativi di salvataggio, i fallimenti, e infine l’attuale “inutilizzo” del palazzo.
Il palazzo San Giacomo a Russi, fra ricerca documentaria e archeologia dell'architettura. Nuovi contributi
2012/2013
Abstract
Palazzo San Giacomo di Russi, a partire dal XVII secolo, è stato la residenza estiva di una della più importante e influenti famiglie di Ravenna, i Rasponi. Questo palazzo, che in Romagna costituiva un unicum quanto a dimensioni e sfarzosità, si ritrova oggi completamente stravolto dalle demolizioni e dai restauri avvenuti nel Novecento. Il materiale bibliografico prodotto finora ha indagato l’edificio con gli occhi del critico d’arte e, solo in maniera superficiale, nei suoi aspetti architettonici, tutt’altro che irrilevanti. Questa ricerca contribuisce a colmare suddetta lacuna, attraverso l’analisi dei documenti d’archivio disponibili e mediante il confronto con i segni ancora leggibili sul manufatto. L’indagine è stata svolta con metodi d’osservazione tipici dell’archeologia dell’architettura, permettendo infine di giungere ad alcune nuove considerazioni sulla stratigrafia . Gli ambiti d’interesse sono molteplici e trasversali all’architettura, e spaziano dall’analisi delle pitture alle tecniche costruttive. Egual attenzione è quindi stata dedicata anche alla chiesa di San Giacomo, annessa alla residenza, di cui i confronti fra le diverse planimetrie sembrano suggerire nuove ipotesi . Inoltre gli studi sullo stato di fatto e sui più recenti interventi di consolidamento, evidenziano gli ultimi anni di storia, i tentativi di salvataggio, i fallimenti, e infine l’attuale “inutilizzo” del palazzo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/83722