La domanda abitativa è in costante evoluzione perché profondamente legata ad aspetti ambientali, sociali ed economici. L’urbanista, il progettista, e gli attori coinvolti non hanno solo l’obbligo di configurare le città, gli edifici e gli spazi pubblici per dare una risposta adeguata alle nuove richieste abitative, ma hanno l’obbligo morale di migliorare i comportamenti attraverso proposte che siano capaci di convincere e indirizzare le scelte politiche. Per le caratteristiche degli atenei italiani, prevalentemente inseriti all’interno delle città, l’edilizia residenziale universitaria può svolgere un ruolo importante nelle politiche di programmazione urbanistica e di sviluppo, e può rappresentare allo stesso tempo, sia una risposta alle esigenze d’integrazione della popolazione studentesca sia una risposta ai problemi di degrado urbano e sociale attraverso il recupero di aree dismesse o la valorizzazione d’immobili abbandonati presenti nel tessuto urbano delle città. Milano, all’interno del panorama italiano, se si considerano questi aspetti, è un caso emblematico, essendo stata una città con una forte presenza industriale, negli ultimi anni si è trovata di fronte la necessità di riconvertire numerose aree dismesse delle vecchie fabbriche. Se a questo si va ad aggiungere la sempre più forte attrazione del sistema universitario milanese ha che ha portato a un costante aumento delle iscrizioni in netto contrasto con il trend nazionale, la necessità di realizzare nuove residenze universitarie sul territorio Milanese assume un’importanza tale che gli attori impegnati nella programmazione, progettazione e attuazione del processo di trasformazione urbana non possono permettersi di ignorare. Alla luce da questi dati è evidente come la residenza universitaria a Milano rappresenta sia un’opportunità in grado di permettere il recupero e la riqualificazione delle numerose aree industriali dismesse, sia una non importante necessità creata dall’altro grado di attrattività che possiede il suo sistema universitario.

La residenza universitaria a Milano. Un'opportunità necessaria

DI MASI, VITO
2012/2013

Abstract

La domanda abitativa è in costante evoluzione perché profondamente legata ad aspetti ambientali, sociali ed economici. L’urbanista, il progettista, e gli attori coinvolti non hanno solo l’obbligo di configurare le città, gli edifici e gli spazi pubblici per dare una risposta adeguata alle nuove richieste abitative, ma hanno l’obbligo morale di migliorare i comportamenti attraverso proposte che siano capaci di convincere e indirizzare le scelte politiche. Per le caratteristiche degli atenei italiani, prevalentemente inseriti all’interno delle città, l’edilizia residenziale universitaria può svolgere un ruolo importante nelle politiche di programmazione urbanistica e di sviluppo, e può rappresentare allo stesso tempo, sia una risposta alle esigenze d’integrazione della popolazione studentesca sia una risposta ai problemi di degrado urbano e sociale attraverso il recupero di aree dismesse o la valorizzazione d’immobili abbandonati presenti nel tessuto urbano delle città. Milano, all’interno del panorama italiano, se si considerano questi aspetti, è un caso emblematico, essendo stata una città con una forte presenza industriale, negli ultimi anni si è trovata di fronte la necessità di riconvertire numerose aree dismesse delle vecchie fabbriche. Se a questo si va ad aggiungere la sempre più forte attrazione del sistema universitario milanese ha che ha portato a un costante aumento delle iscrizioni in netto contrasto con il trend nazionale, la necessità di realizzare nuove residenze universitarie sul territorio Milanese assume un’importanza tale che gli attori impegnati nella programmazione, progettazione e attuazione del processo di trasformazione urbana non possono permettersi di ignorare. Alla luce da questi dati è evidente come la residenza universitaria a Milano rappresenta sia un’opportunità in grado di permettere il recupero e la riqualificazione delle numerose aree industriali dismesse, sia una non importante necessità creata dall’altro grado di attrattività che possiede il suo sistema universitario.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
2-ott-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/83861