The project is a starting point for reflection on the role of monasteries in the third millennium, especially those so-called "borderline" and their liaison function between the border communities . The project area is chosen exactly on the border between Israel and Lebanon so that the convent can act as a gateway between the two countries. To place a Catholic monastery in this area has appeared appropriate because it is only through dialogue that can be overcome opposition among the various faiths in the area and should therefore be a place where their representatives can meet. Following the principle that peace comes trough economic prosperity, we proceeded to identify an economic activity that could be joined to the religious one . After a careful analysis of the social, cultural and economic situation of the two countries, it was decided to design a film school containing both the production and projection spaces. From a formal point of view the project simulates the shape of a military compound, a huge bunker that takes light from the trenches that run along the sides and the turrets that pop up on the ceiling. This choice is an ironic criticism to the militarization of the border becasue it does not serve to separate and to defend, but to bring together the people who live on both sides of this border. In place of a simple juxtaposition of the programs (convent, school, cinema) we proceeded towards their disintegration in the functional elements that compose them and the recomposition of the functions according to whether they are "supporting” spaces ( warehouses, technical spaces etc. . ), spaces for the “elaboration” ( classrooms, library, church , etc. . ) or the "production " ( studios , workshops mounting etc.) . These functions have also been related to each other depending on whether they are spaces to relax, work, study and meditate.

Il progetto si pone come spunto di riflessione sul ruolo dei monasteri nel terzo millenio in particolare di quelli così detti “di confine” e la loro funzione di collegamento tra le comunità frontaliere. L'area di progetto scelta è esattamente sul confine tra Israele e il Libano di modo che il convento possa funzionare da porta d'ingresso tra i due paesi. Posizionare un monastero Cattolico in questa zona è apparso appropriato perchè è solo attraverso il dialogo interreligioso che possono essere superate le contrapposizioni tra le diverse fedi presenti nell'area e è quindi necessario un luogo dove i loro rappresentanti si possano incontrare. Seguendo il principio per cui è dalla prosperità economica che discende la pace si è proceduti nell'individuare un'attività economica che potesse essere affiancata a quella religiosa. Dopo un'attenta analisi della situazione sociale, culturale e economica dei due paesi si è deciso di progettare una scuola di cinema contenente sia spazi di produzione che di proiezione. Da un punto di vista formale il progetto simula le forme di un compound militare, un enorme bunker che prende luce dalle trincee che corrono lungo i lati e dalle torrette che spuntano sul soffitto. Questa scelta è motivata dal voler essere una critica ironica alla militarizzazione del confine in quanto non serve a separare e a difendersi ma a mettere in contatto la gente che vivono su entrambi i lati di questo. Al posto di una semplice giustapposizione dei programmi (convento, scuola, cinema) si è proceduto verso la loro disgregazione negli elementi funzionali che li compongono e a una loro ricomposizione a seconda che fossero funzioni di “supporto” (magazzini, spazi tecnici ecc.), di “elaborazione” (aule, biblioteca, chiesa ecc.) o di “produzione” (teatri di posa, laboratori di montaggio ecc.). A loro volta queste funzioni sono state messe in relazione tra loro a seconda che fossero spazi per il relax, il lavoro, lo studio e la meditazione.

Convento e scuola di cinema a Rosh Hanikra

MONZIO COMPAGNONI, ARES SIMONE
2012/2013

Abstract

The project is a starting point for reflection on the role of monasteries in the third millennium, especially those so-called "borderline" and their liaison function between the border communities . The project area is chosen exactly on the border between Israel and Lebanon so that the convent can act as a gateway between the two countries. To place a Catholic monastery in this area has appeared appropriate because it is only through dialogue that can be overcome opposition among the various faiths in the area and should therefore be a place where their representatives can meet. Following the principle that peace comes trough economic prosperity, we proceeded to identify an economic activity that could be joined to the religious one . After a careful analysis of the social, cultural and economic situation of the two countries, it was decided to design a film school containing both the production and projection spaces. From a formal point of view the project simulates the shape of a military compound, a huge bunker that takes light from the trenches that run along the sides and the turrets that pop up on the ceiling. This choice is an ironic criticism to the militarization of the border becasue it does not serve to separate and to defend, but to bring together the people who live on both sides of this border. In place of a simple juxtaposition of the programs (convent, school, cinema) we proceeded towards their disintegration in the functional elements that compose them and the recomposition of the functions according to whether they are "supporting” spaces ( warehouses, technical spaces etc. . ), spaces for the “elaboration” ( classrooms, library, church , etc. . ) or the "production " ( studios , workshops mounting etc.) . These functions have also been related to each other depending on whether they are spaces to relax, work, study and meditate.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
2-ott-2013
2012/2013
Il progetto si pone come spunto di riflessione sul ruolo dei monasteri nel terzo millenio in particolare di quelli così detti “di confine” e la loro funzione di collegamento tra le comunità frontaliere. L'area di progetto scelta è esattamente sul confine tra Israele e il Libano di modo che il convento possa funzionare da porta d'ingresso tra i due paesi. Posizionare un monastero Cattolico in questa zona è apparso appropriato perchè è solo attraverso il dialogo interreligioso che possono essere superate le contrapposizioni tra le diverse fedi presenti nell'area e è quindi necessario un luogo dove i loro rappresentanti si possano incontrare. Seguendo il principio per cui è dalla prosperità economica che discende la pace si è proceduti nell'individuare un'attività economica che potesse essere affiancata a quella religiosa. Dopo un'attenta analisi della situazione sociale, culturale e economica dei due paesi si è deciso di progettare una scuola di cinema contenente sia spazi di produzione che di proiezione. Da un punto di vista formale il progetto simula le forme di un compound militare, un enorme bunker che prende luce dalle trincee che corrono lungo i lati e dalle torrette che spuntano sul soffitto. Questa scelta è motivata dal voler essere una critica ironica alla militarizzazione del confine in quanto non serve a separare e a difendersi ma a mettere in contatto la gente che vivono su entrambi i lati di questo. Al posto di una semplice giustapposizione dei programmi (convento, scuola, cinema) si è proceduto verso la loro disgregazione negli elementi funzionali che li compongono e a una loro ricomposizione a seconda che fossero funzioni di “supporto” (magazzini, spazi tecnici ecc.), di “elaborazione” (aule, biblioteca, chiesa ecc.) o di “produzione” (teatri di posa, laboratori di montaggio ecc.). A loro volta queste funzioni sono state messe in relazione tra loro a seconda che fossero spazi per il relax, il lavoro, lo studio e la meditazione.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/83902