Le catene metalliche hanno un rilevante ruolo strutturale all’interno degli edifici storici e, pertanto, l’analisi del loro stato di conservazione risulta una fase imprescindibile per la verifica della sicurezza della fabbrica. Le tecniche consolidate preposte a tale scopo consistono in indagini dinamiche di tipo globale, molto efficaci per la verifica dello stato tensionale ma che difficilmente permettono di individuare la presenza di difetti puntuali. Tale operazione risulta però altrettanto significativa, specie su manufatti storici caratterizzati da numerose difettosità dovute ai processi di lavorazione. Nel presente lavoro di tesi ci si è prefissi di indirizzare gli studi verso le tecniche di diagnostica strumentale con una scala ispettiva maggiormente dettagliata, in grado, cioè, di identificare difetti, spesso di dimensioni troppo ridotte da essere individuabili con un’indagine visiva. La tesi si struttura sostanzialmente in tre fasi. Nella prima viene studiato il materiale di cui si compongono le catene entrando nel merito di aspetti come le caratteristiche chimiche, le proprietà fisiche, il comportamento meccanico, le tecniche di lavorazione storiche e le principali applicazioni nell’ambito dell’architettura. Nella seconda fase ci si è focalizzati sullo studio teorico dei principali metodi d’indagine diagnostica in grado di identificare la presenza di fessure superficiali, mettendo in luce le peculiarità operative di ognuno e i relativi vantaggi e svantaggi. A seguito di ciò è stato identificato il metodo della misurazione del flusso magnetico disperso come quello maggiormente idoneo rispetto allo specifico oggetto della trattazione. Nella terza fase, quindi, si è verificata l’applicabilità di tale metodo sulle catene storiche attraverso la realizzazione di alcune prove di laboratorio su provini caratterizzati da diverse tipologie di cricche, alcune realizzate artificialmente o createsi naturalmente su catene reali, altre simulate tramite l’impiego di profili metalli moderni.

Indagini diagnostiche sulle catene storiche : potenzialità del metodo del flusso magnetico disperso

BELLANOVA, MARIAGRAZIA
2012/2013

Abstract

Le catene metalliche hanno un rilevante ruolo strutturale all’interno degli edifici storici e, pertanto, l’analisi del loro stato di conservazione risulta una fase imprescindibile per la verifica della sicurezza della fabbrica. Le tecniche consolidate preposte a tale scopo consistono in indagini dinamiche di tipo globale, molto efficaci per la verifica dello stato tensionale ma che difficilmente permettono di individuare la presenza di difetti puntuali. Tale operazione risulta però altrettanto significativa, specie su manufatti storici caratterizzati da numerose difettosità dovute ai processi di lavorazione. Nel presente lavoro di tesi ci si è prefissi di indirizzare gli studi verso le tecniche di diagnostica strumentale con una scala ispettiva maggiormente dettagliata, in grado, cioè, di identificare difetti, spesso di dimensioni troppo ridotte da essere individuabili con un’indagine visiva. La tesi si struttura sostanzialmente in tre fasi. Nella prima viene studiato il materiale di cui si compongono le catene entrando nel merito di aspetti come le caratteristiche chimiche, le proprietà fisiche, il comportamento meccanico, le tecniche di lavorazione storiche e le principali applicazioni nell’ambito dell’architettura. Nella seconda fase ci si è focalizzati sullo studio teorico dei principali metodi d’indagine diagnostica in grado di identificare la presenza di fessure superficiali, mettendo in luce le peculiarità operative di ognuno e i relativi vantaggi e svantaggi. A seguito di ciò è stato identificato il metodo della misurazione del flusso magnetico disperso come quello maggiormente idoneo rispetto allo specifico oggetto della trattazione. Nella terza fase, quindi, si è verificata l’applicabilità di tale metodo sulle catene storiche attraverso la realizzazione di alcune prove di laboratorio su provini caratterizzati da diverse tipologie di cricche, alcune realizzate artificialmente o createsi naturalmente su catene reali, altre simulate tramite l’impiego di profili metalli moderni.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
2-ott-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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