Partendo dai bisogni e dalle necessità di un futuro sviluppo di città intelligenti, tralasciando però tutti quegli aspetti ultra-tecnologici di connessione a reti wi-fi, è bene soffermarsi anche sull’importanza di avere una collettività capace e vogliosa di prendere parte alla vita dello spazio in cui vive. I concetti come la partecipazione, la condivisione e la consapevolezza vanno visti quindi come bisogni primari per progredire verso un futuro migliore. Progredire però non deve significare per forza creare qualcosa di nuovo e tecnologicamente intelligente, ma si pone qui la necessità di tornare ad instaurare dei rapporti sociali con le persone che ci circondano. In un periodo in cui la tecnologia ne fa da padrona sarebbe bello riscoprire il piacere generato dai momenti dello stare insieme e del condividere il proprio tempo. La riflessione parte dunque da un’analisi delle distanze che si sono venute a creare tra le persone per mezzo della tecnologia, che si era proposta come soluzione al problema della lontananza, sviluppando nuovi metodi di comunicazione, in particolare i Social Network, che avrebbero facilitato e agevolato i rapporti sociali. Quello che bisogna fare ora, credo sia fare un nuovo passo indietro (o in avanti) tornando cioè a una vita più di contatto reale e meno virtuale. Chi può fare questo è Google, che come azienda viene conosciuta come legata al mondo di internet, alla tecnolgia e sempre rivolta all’innovazione. Molti non sanno però che per ottenere questo successo Google ha sviluppato una cultura interna all’azienda votata alla collaborazione, alla socializzazione e alla condisione, che si concretizza nel design dello spazio lavorativo dei suoi uffici, che risultano dei veri e propri ambienti stimolanti che danno ai dipendenti un impulso creativo. Quello che si è voluto fare con il progetto è esportare la cultura di Google anche all’esterno, rendendo tutti parteci di questo modello e fornendo un supporto alle aziende che cercano di migliorare il loro ambiente di lavoro per renderlo più “creativo”. Essendo sempre aperta a nuove esperienze e avendo compentenza nell’ambito della progettazione di uno spazio lavorativo, si è pensato di estendere il raggio d’azione dell’azienda. Nel concreto il progetto consiste nella creazione di un nuovo marchio di nome District di proprietà dell’azienda Google Inc. che si occupa della progettazione di arredi da ufficio che mirano a far socializzare le persone, per farle collaborare nel modo migliore e permettere di condividere nuove idee. L’obiettivo ultimo del progetto è di porsi come un creatore di relazioni; lo scopo è quello, tramite i prodotti realizzati, di favorire il rapporto tra le persone, farle interagire e divertire sempre secondo un ottica social e innovativa.

District. La cultura Google al servizio della progettazione di interazioni sociali in un ambiente creativo

FINOTTO, ROBERTO
2012/2013

Abstract

Partendo dai bisogni e dalle necessità di un futuro sviluppo di città intelligenti, tralasciando però tutti quegli aspetti ultra-tecnologici di connessione a reti wi-fi, è bene soffermarsi anche sull’importanza di avere una collettività capace e vogliosa di prendere parte alla vita dello spazio in cui vive. I concetti come la partecipazione, la condivisione e la consapevolezza vanno visti quindi come bisogni primari per progredire verso un futuro migliore. Progredire però non deve significare per forza creare qualcosa di nuovo e tecnologicamente intelligente, ma si pone qui la necessità di tornare ad instaurare dei rapporti sociali con le persone che ci circondano. In un periodo in cui la tecnologia ne fa da padrona sarebbe bello riscoprire il piacere generato dai momenti dello stare insieme e del condividere il proprio tempo. La riflessione parte dunque da un’analisi delle distanze che si sono venute a creare tra le persone per mezzo della tecnologia, che si era proposta come soluzione al problema della lontananza, sviluppando nuovi metodi di comunicazione, in particolare i Social Network, che avrebbero facilitato e agevolato i rapporti sociali. Quello che bisogna fare ora, credo sia fare un nuovo passo indietro (o in avanti) tornando cioè a una vita più di contatto reale e meno virtuale. Chi può fare questo è Google, che come azienda viene conosciuta come legata al mondo di internet, alla tecnolgia e sempre rivolta all’innovazione. Molti non sanno però che per ottenere questo successo Google ha sviluppato una cultura interna all’azienda votata alla collaborazione, alla socializzazione e alla condisione, che si concretizza nel design dello spazio lavorativo dei suoi uffici, che risultano dei veri e propri ambienti stimolanti che danno ai dipendenti un impulso creativo. Quello che si è voluto fare con il progetto è esportare la cultura di Google anche all’esterno, rendendo tutti parteci di questo modello e fornendo un supporto alle aziende che cercano di migliorare il loro ambiente di lavoro per renderlo più “creativo”. Essendo sempre aperta a nuove esperienze e avendo compentenza nell’ambito della progettazione di uno spazio lavorativo, si è pensato di estendere il raggio d’azione dell’azienda. Nel concreto il progetto consiste nella creazione di un nuovo marchio di nome District di proprietà dell’azienda Google Inc. che si occupa della progettazione di arredi da ufficio che mirano a far socializzare le persone, per farle collaborare nel modo migliore e permettere di condividere nuove idee. L’obiettivo ultimo del progetto è di porsi come un creatore di relazioni; lo scopo è quello, tramite i prodotti realizzati, di favorire il rapporto tra le persone, farle interagire e divertire sempre secondo un ottica social e innovativa.
ARC III - Scuola del Design
3-ott-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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