L’islam nel quotidiano. Partendo dalla semplice domanda di quanti siano, oggi, gli edifici costruiti dal nuovo per essere luoghi di culto della seconda religione del nostro Paese, e in generale del mondo, la risposta è stata: due. La moschea di Roma di Paolo Portoghesi e quella di Segrate. Nell’analisi della città di Milano e della presenza islamica in città nel corso degli anni si è giunti ad individuare un nucleo storico di partenza, che dalla fine degli anni ’60, da una traversa di viale Padova, importante arteria della milano est, ha costituito una comunità che negli anni si è poi distribuita in tutte le zone della città diramandosi in diversi punti di aggregazione. Dopo aver incontrato e intervistato la comunità e analizzato le esigenze, le abitudini e i modi di “vivere” la Moschea, si è sviluppata la decisione di progettare un luogo di preghiera e aggregazione che avesse i caratteri di un luogo del quotidiano. La scelta alla base del progetto è stata quella di evitare di pensare ad un luogo simbolico e monumentale ma ad un luogo che potesse essere frequentato quotidianamente, in diversi momenti della giornata e non solo per motivi religiosi. La scelta del luogo adatto è stata spinta anche da questi fattori iniziali e determinanti, la posizione doveva essere evocativa e necessariamente all’interno del tessuto cittadino. Per questo motivo il lotto su cui si è intervenuti è di per sè parte integrante del progetto. L’area di progetto è infatti collocata in una sorta di triangolo delimitato dalle importanti arterie di viale Padova e viale Monza, e la punta del triangolo guarda a piazzale Loreto. Si tratta di un lotto ex industriale di 5000 mq con la caratteristica eccezionale di essere particolarmente osmotico rispetto al contesto, con almeno tre ingressi da tre rispettive vie. Il progetto si innesta e sostituisce completamente alla vecchia fabbrica presistente determinando principalmente una zona anche laica aperta alla città con una mensa, delle attività commerciali, delle sale conferenza e degli uffici. Nella zona più “intima” e sacra si trova invece una parte di biblioteca e scuola coranica e la grande sala di preghiera con le sue attività relative. Proprio essa è inserita nel punto in cui le giaciture dei due assi ortogonali alle arterie che delimitano il lotto si incontrano. Nasce così il punto cardine dell’intero progetto che è la sala di preghiera che segue una sua direzione disassata data dal verso di preghiera dei mussulmani: la Mecca.
L'Islam nel quotidiano. Studio per una moschea in via Padova, a Milano
2012/2013
Abstract
L’islam nel quotidiano. Partendo dalla semplice domanda di quanti siano, oggi, gli edifici costruiti dal nuovo per essere luoghi di culto della seconda religione del nostro Paese, e in generale del mondo, la risposta è stata: due. La moschea di Roma di Paolo Portoghesi e quella di Segrate. Nell’analisi della città di Milano e della presenza islamica in città nel corso degli anni si è giunti ad individuare un nucleo storico di partenza, che dalla fine degli anni ’60, da una traversa di viale Padova, importante arteria della milano est, ha costituito una comunità che negli anni si è poi distribuita in tutte le zone della città diramandosi in diversi punti di aggregazione. Dopo aver incontrato e intervistato la comunità e analizzato le esigenze, le abitudini e i modi di “vivere” la Moschea, si è sviluppata la decisione di progettare un luogo di preghiera e aggregazione che avesse i caratteri di un luogo del quotidiano. La scelta alla base del progetto è stata quella di evitare di pensare ad un luogo simbolico e monumentale ma ad un luogo che potesse essere frequentato quotidianamente, in diversi momenti della giornata e non solo per motivi religiosi. La scelta del luogo adatto è stata spinta anche da questi fattori iniziali e determinanti, la posizione doveva essere evocativa e necessariamente all’interno del tessuto cittadino. Per questo motivo il lotto su cui si è intervenuti è di per sè parte integrante del progetto. L’area di progetto è infatti collocata in una sorta di triangolo delimitato dalle importanti arterie di viale Padova e viale Monza, e la punta del triangolo guarda a piazzale Loreto. Si tratta di un lotto ex industriale di 5000 mq con la caratteristica eccezionale di essere particolarmente osmotico rispetto al contesto, con almeno tre ingressi da tre rispettive vie. Il progetto si innesta e sostituisce completamente alla vecchia fabbrica presistente determinando principalmente una zona anche laica aperta alla città con una mensa, delle attività commerciali, delle sale conferenza e degli uffici. Nella zona più “intima” e sacra si trova invece una parte di biblioteca e scuola coranica e la grande sala di preghiera con le sue attività relative. Proprio essa è inserita nel punto in cui le giaciture dei due assi ortogonali alle arterie che delimitano il lotto si incontrano. Nasce così il punto cardine dell’intero progetto che è la sala di preghiera che segue una sua direzione disassata data dal verso di preghiera dei mussulmani: la Mecca.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/85721