Una torre per Cascina Merlata

Progettare una torre che si radicasse nel contesto e dialogasse con esso, instaurando rapporti reciproci e diventando elemento di riconoscibilità del luogo stesso. Fin dai primi passi progettuali si è dedicata grande attenzione all’intorno, alle preesistenze, antiche o moderne, per cercare di capire come si potesse realizzare una torre che, contrariamente a quanto spesso accade con questa tipologia di edifici, non fosse una costruzione meramente autoreferenziale e conclusa in sé stessa, ma fosse invece parte di un più ampio sistema. Si è data grande importanza all’orientamento, valutando le differenze di microclima e di affaccio, così che la torre è trattata in maniera fortemente differente sui diversi fronti, si sono studiate le orditure delle preesistenze, fossero esse architetture piuttosto che infrastrutture, si sono valutate le diverse viste che si hanno dall’edificio in funzione dell’altezza, si è valutata la differente tipologia di percezione dell’edificio che si ha dall’autostrada, dove si ha una visione dinamica, piuttosto che dal parco, dove si ha una percezione statica, si è pensato come l’edificio potesse inserirsi in un più ampio sistema di landmark che si interfacciano con l’asse viario dell’autostrada A4. A più ampia scala l’intento è invece stato quello di creare una testa, composta da più edifici a sistema fra loro, che danno una conclusione al grande canale verde del parco di Cascina Merlata. Il risultato della commistione di tutti questi ragionamenti è un edificio per certi aspetti atipico, che cerca di esprimere tutti questi principi, senza mai tradire la propria purezza e semplicità formale: poche linee e poche variazioni infatti ne segnano l’aspetto esteriore così come quello interiore. Ne risulta un edificio dalla pianta a “forma di diamante” che si affaccia di spigolo sull’autostrada, con una facciata caratterizzata dall’alternarsi ritmico e serrato di pilastri a tutta altezza e finestre che ne scandiscono l’andamento verticale, mentre a sud una grande facciata vetrata, schermata da brise soleil che ne determinano l’andamento orizzontale, si affaccia sul grande parco: poche linee, come già detto, ma di grande forza e consistenza.