L’edificio alto è una questione dal carattere fortemente urbano che si pone allo stesso tempo come la domanda e la risposta ad alcuni problemi della città contemporanea. L’ area di progetto di Cascina Merlata si colloca in una zona extraurbana milanese a n-o della città storica ed è caratterizzata dalla conformazione a collage tipica dei territori intermedi. Costituiscono una presenza forte il fascio infrastrutturale a nord dell’area, il Cimitero Maggiore e la zona industriale ad ovest nonché l’area Expo a nord. Nonostante la complessità del contesto questo non risulta strutturato da un punto di vista urbano: il progetto deve essere in grado di far fronte a questa debolezza. La lobotomia della torre genera un’architettura costituita da un involucro che svolge una funzione scultorea nei confronti della città, che vive nel contesto e per il contesto. La torre genera un masterplan definito da un sistema di grandi contenitori connessi dal disegno dello spazio pubblico ossia del sistema di pieni e di vuoti che definiscono diversi gradi di permeabilità al piano terra. La torre é un grande parallelepipedo, diafano e luminoso: un edificio apparentemente semplice ma caratterizzato da una strutturale complessità interna. La sua superficie è definita dalla composizione di elementi modulari caratterizzati da diversi gradi di trasparenza. Il tema delle contraddizioni controllate assume un’importanza strategica. Il meccanismo d’insieme della torre tende ad essere stabile, è l’introduzione di elementi di dissonanza ricomposti sulla base delle regole compositive che genera momenti di tensione. Il risultato finale è un equilibrio instabile che rende più viva la torre e costituisce il fattore dinamico del volume stereometrico. L’attacco a terra e il coronamento dell’edificio sono pensati in relazione alla dimensione pubblica urbana del landmark. Il programma funzionale della torre si compone di quattro tipologie di accoglienza: residenze temporanee, residenze per studenti, hotel e hotel low cost. Queste tipologie coesistono all’interno di una sezione complessa che lavora sul tema degli spazi collettivi connessi alla distribuzione in relazione alle diverse quote e visuali.

Una torre a Cascina Merlata. Landmark per un contesto in trasformazione

PERASTI, ANDREA;DINARDO, DANIELA;D'ALOISIO, FRANCESCO
2012/2013

Abstract

L’edificio alto è una questione dal carattere fortemente urbano che si pone allo stesso tempo come la domanda e la risposta ad alcuni problemi della città contemporanea. L’ area di progetto di Cascina Merlata si colloca in una zona extraurbana milanese a n-o della città storica ed è caratterizzata dalla conformazione a collage tipica dei territori intermedi. Costituiscono una presenza forte il fascio infrastrutturale a nord dell’area, il Cimitero Maggiore e la zona industriale ad ovest nonché l’area Expo a nord. Nonostante la complessità del contesto questo non risulta strutturato da un punto di vista urbano: il progetto deve essere in grado di far fronte a questa debolezza. La lobotomia della torre genera un’architettura costituita da un involucro che svolge una funzione scultorea nei confronti della città, che vive nel contesto e per il contesto. La torre genera un masterplan definito da un sistema di grandi contenitori connessi dal disegno dello spazio pubblico ossia del sistema di pieni e di vuoti che definiscono diversi gradi di permeabilità al piano terra. La torre é un grande parallelepipedo, diafano e luminoso: un edificio apparentemente semplice ma caratterizzato da una strutturale complessità interna. La sua superficie è definita dalla composizione di elementi modulari caratterizzati da diversi gradi di trasparenza. Il tema delle contraddizioni controllate assume un’importanza strategica. Il meccanismo d’insieme della torre tende ad essere stabile, è l’introduzione di elementi di dissonanza ricomposti sulla base delle regole compositive che genera momenti di tensione. Il risultato finale è un equilibrio instabile che rende più viva la torre e costituisce il fattore dinamico del volume stereometrico. L’attacco a terra e il coronamento dell’edificio sono pensati in relazione alla dimensione pubblica urbana del landmark. Il programma funzionale della torre si compone di quattro tipologie di accoglienza: residenze temporanee, residenze per studenti, hotel e hotel low cost. Queste tipologie coesistono all’interno di una sezione complessa che lavora sul tema degli spazi collettivi connessi alla distribuzione in relazione alle diverse quote e visuali.
ARC II - Scuola di Architettura Civile
16-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/86981