Best available technologies : analisi dei benefici nei settori industriali altamente energivori

L’obiettivo del presente lavoro di tesi è quello di analizzare lo stato dell’arte dei processi produttivi delle aziende con un’elevata intensità energetica per poi andare a verificare, per i diversi casi, l’impatto delle soluzioni consigliate dai documenti Bref realizzati dall’IPPC Bureau riportanti le BAT di settore. Per poter avere una visione di questi margini di miglioramento sono stati presi in considerazione i settori manifatturieri ad alta intensità energetica quelli del cemento, acciaio, carta, laterizi, alimentare, chimico e autovetture. Per quanto riguarda l’analisi dei processi produttivi, questa è stata svolta andando a creare uno schema di flusso rappresentativo del processo stesso, semplificandolo in modo tale che possa essere applicato a più imprese del medesimo settore; per ogni fase evidenziata ne sono stati poi riportati i consumi stimati. Individuati così i punti critici si è proceduto con l’analisi delle BAT che potessero andare a diminuire questi consumi. Attraverso la conduzione di interviste e l’analisi delle dichiarazioni EMAS si è cercato un riscontro per la convalidazione dei dati. Il risultato delle analisi ha dimostrato come il settore alimentare possa avere i migliori risparmi energetici percentuali stimabili intorno al 32% pari a 0,12-0,46Mtep; settori tradizionalmente allineati alle BAT di settore, ossia quelli più energivori per i quali l’efficienza energetica è una leva fondamentale per garantire la competitività, hanno portato ai risultati di miglioramento minimo: l’acciaio del 1% con 0,08-013Mtep, cemento con l’8% con 0,1-0,2Mtep e carta con il 7% pari a 0,08-1,9Mtep. Se consideriamo gli obbiettivi posti dal piano 20-20-20, dei 7,6Mtep mancanti l’applicazione delle BAT porterebbe a benefici di 0,58-1,5Mtep che potrebbero diventare 2,6-6Mtep con un’adozione sempre maggiore fino al 2020.