Nel 1972 il Club di Roma pubblicò il volume The Limits of Growth contenente modelli matematici, elaborati con l’ausilio di calcolatori elettronici, per delineare i possibili scenari futuri che sarebbero scaturiti dall’interazione fra cinque “sub-sistemi economici globali” costituiti da popolazione, attività agricole, produzione industriale, inquinamento e consumo di risorse naturali non riproducibili. È l’avvio del dibattito sulla sostenibilità ambientale e sulla finitezza delle risorse che impone un radicale ripensamento dei modi di produzione industriale. I parchi eco-industriali, realizzati a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso negli Stati Uniti, in Europa e in Asia, sono luoghi privilegiati di sperimentazione di tecnologie “verdi”, volte a ridurre gli impatti della produzione industriale sull’ambiente. Sulla falsariga di queste esperienze, nel 1998, in Italia sono stati introdotte le Aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea) definite come “aree industriali dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente”. L’obiettivo di questa tesi è quello di riflettere sulle Apea, mettendo in evidenza la complessità e le potenzialità di questo nuovo strumento per la pianificazione territorale. Le Apea potrebbero rappresentare uno strumento che cerca di declinare il tema della sostenibilità in modo complesso, considerando congiuntamente la dimensione ambientale, quella sociale e quella territoriale. Si va ben oltre l’attenzione agli aspetti ambientali, in quanto attraverso le Apea si può ricostruire il tessuto sociale delle comunità insediate. La gestione integrata e unitaria ad opera di un Soggetto gestore implica la possibilità di potenziare reti di relazione capaci di innescare meccanismi socio-economici fondati sulla collaborazione, sull’unità di intenti condivisi fra i diversi attori, su alleanze finalizzate a conseguire quei livelli di competitività oggi necessari per far fronte alle sfide imposte dalla globalizzazione.

Le aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea) : uno strumento per ricomporre i territori dell'industria ?

PILIA, STEFANO
2012/2013

Abstract

Nel 1972 il Club di Roma pubblicò il volume The Limits of Growth contenente modelli matematici, elaborati con l’ausilio di calcolatori elettronici, per delineare i possibili scenari futuri che sarebbero scaturiti dall’interazione fra cinque “sub-sistemi economici globali” costituiti da popolazione, attività agricole, produzione industriale, inquinamento e consumo di risorse naturali non riproducibili. È l’avvio del dibattito sulla sostenibilità ambientale e sulla finitezza delle risorse che impone un radicale ripensamento dei modi di produzione industriale. I parchi eco-industriali, realizzati a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso negli Stati Uniti, in Europa e in Asia, sono luoghi privilegiati di sperimentazione di tecnologie “verdi”, volte a ridurre gli impatti della produzione industriale sull’ambiente. Sulla falsariga di queste esperienze, nel 1998, in Italia sono stati introdotte le Aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea) definite come “aree industriali dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente”. L’obiettivo di questa tesi è quello di riflettere sulle Apea, mettendo in evidenza la complessità e le potenzialità di questo nuovo strumento per la pianificazione territorale. Le Apea potrebbero rappresentare uno strumento che cerca di declinare il tema della sostenibilità in modo complesso, considerando congiuntamente la dimensione ambientale, quella sociale e quella territoriale. Si va ben oltre l’attenzione agli aspetti ambientali, in quanto attraverso le Apea si può ricostruire il tessuto sociale delle comunità insediate. La gestione integrata e unitaria ad opera di un Soggetto gestore implica la possibilità di potenziare reti di relazione capaci di innescare meccanismi socio-economici fondati sulla collaborazione, sull’unità di intenti condivisi fra i diversi attori, su alleanze finalizzate a conseguire quei livelli di competitività oggi necessari per far fronte alle sfide imposte dalla globalizzazione.
CLERICI, MARIA ANTONIETTA
ARC I - Scuola di Architettura e Società
16-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Descrizione: Le Aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea) uno strumento per ricomporre i territori dell'industria, Casi studio di San Carlo e Prato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/87846