Il progetto di tesi muove dal presupposto che le politiche urbane per gli immigrati in Europa siano fondate su di una lettura della spazializzazione dell’immigrazione urbana basata sul paradigma della concentrazione residenziale. L’obiettivo del percorso di ricerca è quello di leggere la concentrazione spaziale a carattere etnico attraverso le politiche pubbliche, partendo dall’assunto che a diversi modi di leggere ed interpretare tale concentrazione corrispondano diverse politiche. A partire da alcune considerazioni di Tosi si guarderà alla concentrazionea carattere etnico basandosi su due differenti presupposti interpretativi, fondati su un sistema ideologico che si muove su un doppio registro: la celebrazione delle virtù della concentrazione da un lato, subordinato all’accettazione della tendenza naturale degli immigrati a raggrupparsi e il rifiuto della concentrazione dall’altro lato, per i rischi che essa comporta.La forza ideologica dell’interpretazione negativa risulta essere quella dominante. Non è generata soltanto dall’ormai dilagante timore riscontrabile nell’opinione pubblica, diffuso dal circuito mass mediatico e dal sistema propagandistico politico, ma anche dalla sua inclusione nella definizione delle politiche e degli interventi locali, rinvenibile ad esempio nell’inserimento della presenza delle comunità di minoranze etniche tra gli indicatori di deprivazione di un’area. E’ questo il caso delle politiche di intervento nelle inner city britanniche già dagli anni ‘60 e delle più recenti politiche di Bruxelles. Si dà origine dunque, talvolta, a politiche sociologicamente deterministiche in base alle quali si stabilisce una connessione tra tasso di residenti stranieri in una determinata area e processi di deterioramento urbanistico e sociale.Basandoci sul doppio presupposto interpretativo, fondato su un carattere fortemente ideologico, si arriverà a definire due macro-filoni di politiche, uno tendente alla rottura della territorialità della presenza immigrata e l’altro volto a governarla attraverso strumenti atti a valorizzarne gli aspetti positivi ed a ridurne gli effetti negativi, potenzialmente scaturibili. L’analisi dei casi di studio metterà in evidenza, infine, un terza macrocategoria politica non associabile ad un disegno interpretativo e politico. Si parlerà in questo caso di non modello delle politiche tampone, ovvero il ricorso a soluzioni mediatiche e temporanee di episodi di disordine urbano avvenuti in quartieri etnicamente problematici. La correlazione dei due principali presupposti interpretativi con le rispettive politiche pubbliche a cui essi danno origine, permetterà di tracciare un quadro di sintesi comune all’interno del quale leggere le politiche pubbliche riscontrate e analizzate negli studi di caso proposti. Lo sviluppo della ricerca è stato articolato in quattro principali fasi, corrispondenti alle quattro parti che compongono la stessa. Nella prima parte, denominata inquadramento del problema, si è tentato di chiarire i concetti che animano il dibattito pubblico ed accademico, in particolare ci si è soffermati sul come l’erronea associazione del caso europeo a quello nord americano, come assunto di base in molti dibattiti, comporti la trasposizione di terminologie improprie e talvolta devianti nello studio dei fenomeni insediativi delle popolazioni straniere e dei suoi potenziali effetti socio-spaziali. L’ultima fase della I parte è dedicata alla costruzione dell’immigrazione come problema urbano, si sono indagati gli aspetti che contribuiscono a formare il problema, focalizzandosi sui problemi di coabitazione interetnica intesa come questione urbana, come problema di uso e di appropriazione degli spazi da parte delle diverse popolazioni alle diverse scale: dalla sfera della residenzialità a quella della relazioni economiche e della condivisione dello spazio pubblico. Ci si interrogherà sul possibile ruolo dell’edilizia pubblica e delle forze di mercato nel favorire o meno il trend della polarizzazione socio-spaziale, e sugli effetti che le dinamiche concentrative sono in grado di produrre sul mercato immobiliare (neighbourhood effect). Si evidenzierà in ultima istanza la riduzione e semplificazione del problema, intesa come difficoltà di isolare la tematica dal tema della povertà sociale e della sicurezza/criminalità. La II e III parte della ricerca è dedicata all’analisi di casi di studio, intesi come strumenti in grado di offrire un contributo alla ridefinizione delle rappresentazioni e dei discorsi che spesso emergono nei momenti di crisi della convivenza urbana che da una parte sono sintomo di problemi effettivi, dall’altra sono conflitti che prendono forma intorno a descrizioni semplificatrici. Allo scopo di interrogare le politiche urbane messe in atto nei cosiddetti quartieri individuati come etnicamente problematici, si è scelto di mettere a confronto casi di studio appartenenti al contesto dell’Europa mediterranea, Italia e Spagna, che solo recentemente hanno iniziato a confrontarsi con l’entità del problema immigrazione anche a livello urbano, e dell’Europa settentrionale, Gran Bretagna, con una maggiore esperienza in materia, derivante da un diverso contesto storico- politico, che ha permesso una maggiore tematizzazione anche a livello urbano del problema, e la sperimentazione ed implementazione di più politiche atte a governarlo anche nei suoi effetti urbani. Nella II parte si tratteranno, quindi, in maniera analitica i cinque casi italiani, e nella III parte, in modo più sintetico, i cinque casi europei, rispettivamente tre casi britannici e due casi di studio spagnoli. La IV ed ultima parte di questa ricerca sarà dedicata alla lettura trasversale delle politiche rilevate all’interno dei casi di studio proposti. In particolare si rileveranno in una prima fase i trend comuni riscontrati nella formazione dell’immigrazione come problema urbano, in una seconda fase si cercheranno di delineare e classificare le politiche di risposta intraprese nei vari contesti; in ultima fase si ricollegheranno le politiche riscontrate ai due principali e contrapposti modi di leggere e interpretare la concentrazione spaziale immigrata.

Concentrazione spaziale a carattere etnico e politiche pubbliche. Una lettura critica

ARDU, GLORIA
2012/2013

Abstract

Il progetto di tesi muove dal presupposto che le politiche urbane per gli immigrati in Europa siano fondate su di una lettura della spazializzazione dell’immigrazione urbana basata sul paradigma della concentrazione residenziale. L’obiettivo del percorso di ricerca è quello di leggere la concentrazione spaziale a carattere etnico attraverso le politiche pubbliche, partendo dall’assunto che a diversi modi di leggere ed interpretare tale concentrazione corrispondano diverse politiche. A partire da alcune considerazioni di Tosi si guarderà alla concentrazionea carattere etnico basandosi su due differenti presupposti interpretativi, fondati su un sistema ideologico che si muove su un doppio registro: la celebrazione delle virtù della concentrazione da un lato, subordinato all’accettazione della tendenza naturale degli immigrati a raggrupparsi e il rifiuto della concentrazione dall’altro lato, per i rischi che essa comporta.La forza ideologica dell’interpretazione negativa risulta essere quella dominante. Non è generata soltanto dall’ormai dilagante timore riscontrabile nell’opinione pubblica, diffuso dal circuito mass mediatico e dal sistema propagandistico politico, ma anche dalla sua inclusione nella definizione delle politiche e degli interventi locali, rinvenibile ad esempio nell’inserimento della presenza delle comunità di minoranze etniche tra gli indicatori di deprivazione di un’area. E’ questo il caso delle politiche di intervento nelle inner city britanniche già dagli anni ‘60 e delle più recenti politiche di Bruxelles. Si dà origine dunque, talvolta, a politiche sociologicamente deterministiche in base alle quali si stabilisce una connessione tra tasso di residenti stranieri in una determinata area e processi di deterioramento urbanistico e sociale.Basandoci sul doppio presupposto interpretativo, fondato su un carattere fortemente ideologico, si arriverà a definire due macro-filoni di politiche, uno tendente alla rottura della territorialità della presenza immigrata e l’altro volto a governarla attraverso strumenti atti a valorizzarne gli aspetti positivi ed a ridurne gli effetti negativi, potenzialmente scaturibili. L’analisi dei casi di studio metterà in evidenza, infine, un terza macrocategoria politica non associabile ad un disegno interpretativo e politico. Si parlerà in questo caso di non modello delle politiche tampone, ovvero il ricorso a soluzioni mediatiche e temporanee di episodi di disordine urbano avvenuti in quartieri etnicamente problematici. La correlazione dei due principali presupposti interpretativi con le rispettive politiche pubbliche a cui essi danno origine, permetterà di tracciare un quadro di sintesi comune all’interno del quale leggere le politiche pubbliche riscontrate e analizzate negli studi di caso proposti. Lo sviluppo della ricerca è stato articolato in quattro principali fasi, corrispondenti alle quattro parti che compongono la stessa. Nella prima parte, denominata inquadramento del problema, si è tentato di chiarire i concetti che animano il dibattito pubblico ed accademico, in particolare ci si è soffermati sul come l’erronea associazione del caso europeo a quello nord americano, come assunto di base in molti dibattiti, comporti la trasposizione di terminologie improprie e talvolta devianti nello studio dei fenomeni insediativi delle popolazioni straniere e dei suoi potenziali effetti socio-spaziali. L’ultima fase della I parte è dedicata alla costruzione dell’immigrazione come problema urbano, si sono indagati gli aspetti che contribuiscono a formare il problema, focalizzandosi sui problemi di coabitazione interetnica intesa come questione urbana, come problema di uso e di appropriazione degli spazi da parte delle diverse popolazioni alle diverse scale: dalla sfera della residenzialità a quella della relazioni economiche e della condivisione dello spazio pubblico. Ci si interrogherà sul possibile ruolo dell’edilizia pubblica e delle forze di mercato nel favorire o meno il trend della polarizzazione socio-spaziale, e sugli effetti che le dinamiche concentrative sono in grado di produrre sul mercato immobiliare (neighbourhood effect). Si evidenzierà in ultima istanza la riduzione e semplificazione del problema, intesa come difficoltà di isolare la tematica dal tema della povertà sociale e della sicurezza/criminalità. La II e III parte della ricerca è dedicata all’analisi di casi di studio, intesi come strumenti in grado di offrire un contributo alla ridefinizione delle rappresentazioni e dei discorsi che spesso emergono nei momenti di crisi della convivenza urbana che da una parte sono sintomo di problemi effettivi, dall’altra sono conflitti che prendono forma intorno a descrizioni semplificatrici. Allo scopo di interrogare le politiche urbane messe in atto nei cosiddetti quartieri individuati come etnicamente problematici, si è scelto di mettere a confronto casi di studio appartenenti al contesto dell’Europa mediterranea, Italia e Spagna, che solo recentemente hanno iniziato a confrontarsi con l’entità del problema immigrazione anche a livello urbano, e dell’Europa settentrionale, Gran Bretagna, con una maggiore esperienza in materia, derivante da un diverso contesto storico- politico, che ha permesso una maggiore tematizzazione anche a livello urbano del problema, e la sperimentazione ed implementazione di più politiche atte a governarlo anche nei suoi effetti urbani. Nella II parte si tratteranno, quindi, in maniera analitica i cinque casi italiani, e nella III parte, in modo più sintetico, i cinque casi europei, rispettivamente tre casi britannici e due casi di studio spagnoli. La IV ed ultima parte di questa ricerca sarà dedicata alla lettura trasversale delle politiche rilevate all’interno dei casi di studio proposti. In particolare si rileveranno in una prima fase i trend comuni riscontrati nella formazione dell’immigrazione come problema urbano, in una seconda fase si cercheranno di delineare e classificare le politiche di risposta intraprese nei vari contesti; in ultima fase si ricollegheranno le politiche riscontrate ai due principali e contrapposti modi di leggere e interpretare la concentrazione spaziale immigrata.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
16-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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