Project of a Historical Architecture nasce come ideale proseguimento della grande opera incisoria pubblicata nel 1721 da Johann Bernhard Fischer von Erlach, Entwurff Einer Historischen Architectur, che, attraverso 86 incisioni, illustra, l’architettura degli ebrei, egiziani, siriani, persiani, greci, romani, arabi, turchi, siamesi, cinesi e giapponesi, insieme ad alcuni progetti dell’autore: una storia figurata di tutti i popoli e di tutti i tempi. Il tema centrale dell’opera è quindi la diversità, e infatti il libro si configura come una collezione di edifici, affiancati tra loro senza un’apparente scansione cronologica e in assenza di limiti geografici. La struttura aperta e seriale e l’ordine confuso della narrazione sono resi comprensibili grazie al titolo del libro e a ciò che questo significa: un progetto di architettura storica, una ricerca sui diversi modi in cui l’architettura si lega alla storia e di come essa interagisce con gli eventi che l’hanno determinata. Nonostante l’assenza di una direzione univoca è tuttavia possibile riscontrare dei criteri che orientano la scelta dei casi sviluppati da Fischer: egli seleziona e raccoglie le informazioni, poi “riprogetta” solo monumenti ed edifici reali, concentrandosi su casi poco affrontanti da altre pubblicazioni. La grande scala e un posto all’interno della memoria collettiva sembrano essere le maggiori discriminanti per la scelta dei soggetti; ne è dimostrazione la presenza delle sette meraviglie del mondo antico poste all’inizio del primo libro, che definiscono così un preciso campo di indagine: l’architettura dell’Entwurff è interessata maggiormente a gesti, cerimonie e rituali piuttosto che a funzionalità e intenti programmatici. Il nostro lavoro, che si configura come una raccolta di eventi di massa contemporanei, riprende ed esaspera, in qualche modo, i criteri di scelta adottati da Fischer. Senza alcuna pretesa di esaustività, la nostra ricerca ha cercato di individuare all’interno del panorama attuale alcuni “luoghi di culto”, eccezionali per la loro genesi e per le trasformazioni che hanno introdotto all’interno del territorio interessato. Sono così emersi 28 casi tra festival, santuari religiosi e statue colossali, i quali sono accomunati dal posto fondamentale che ricoprono all’interno della collettività. Ogni situazione è stata quindi analizzata nella dimensione che più lo caratterizza, ovvero la massa, la folla, il come si muove e i gesti che compie, ricercando la possibile relazione che instaura con l’architettura e gli oggetti del rito.
Project of a historical architecture
TRAMONTANO, CECILIA CARLOTTA;PAGLIARO, FRANCESCA;LAMURA, JACOPO
2012/2013
Abstract
Project of a Historical Architecture nasce come ideale proseguimento della grande opera incisoria pubblicata nel 1721 da Johann Bernhard Fischer von Erlach, Entwurff Einer Historischen Architectur, che, attraverso 86 incisioni, illustra, l’architettura degli ebrei, egiziani, siriani, persiani, greci, romani, arabi, turchi, siamesi, cinesi e giapponesi, insieme ad alcuni progetti dell’autore: una storia figurata di tutti i popoli e di tutti i tempi. Il tema centrale dell’opera è quindi la diversità, e infatti il libro si configura come una collezione di edifici, affiancati tra loro senza un’apparente scansione cronologica e in assenza di limiti geografici. La struttura aperta e seriale e l’ordine confuso della narrazione sono resi comprensibili grazie al titolo del libro e a ciò che questo significa: un progetto di architettura storica, una ricerca sui diversi modi in cui l’architettura si lega alla storia e di come essa interagisce con gli eventi che l’hanno determinata. Nonostante l’assenza di una direzione univoca è tuttavia possibile riscontrare dei criteri che orientano la scelta dei casi sviluppati da Fischer: egli seleziona e raccoglie le informazioni, poi “riprogetta” solo monumenti ed edifici reali, concentrandosi su casi poco affrontanti da altre pubblicazioni. La grande scala e un posto all’interno della memoria collettiva sembrano essere le maggiori discriminanti per la scelta dei soggetti; ne è dimostrazione la presenza delle sette meraviglie del mondo antico poste all’inizio del primo libro, che definiscono così un preciso campo di indagine: l’architettura dell’Entwurff è interessata maggiormente a gesti, cerimonie e rituali piuttosto che a funzionalità e intenti programmatici. Il nostro lavoro, che si configura come una raccolta di eventi di massa contemporanei, riprende ed esaspera, in qualche modo, i criteri di scelta adottati da Fischer. Senza alcuna pretesa di esaustività, la nostra ricerca ha cercato di individuare all’interno del panorama attuale alcuni “luoghi di culto”, eccezionali per la loro genesi e per le trasformazioni che hanno introdotto all’interno del territorio interessato. Sono così emersi 28 casi tra festival, santuari religiosi e statue colossali, i quali sono accomunati dal posto fondamentale che ricoprono all’interno della collettività. Ogni situazione è stata quindi analizzata nella dimensione che più lo caratterizza, ovvero la massa, la folla, il come si muove e i gesti che compie, ricercando la possibile relazione che instaura con l’architettura e gli oggetti del rito.File | Dimensione | Formato | |
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