La prevenzione dei rifiuti è da tempo in posizione prioritaria nelle politiche europee di gestione dei rifiuti che riconoscono innanzitutto la necessità di agire alla fonte per ridurre sia la quantità dei rifiuti che i rischi a essi associati. In quest’ottica il presente studio si pone l’obiettivo di valutare, mediante la metodologia di analisi del ciclo di vita (LCA), l’effettiva convenienza ambientale di una pratica introdotta negli ultimi anni per ridurre la produzione di rifiuti ovvero la distribuzione di prodotti alimentari in modalità sfusa presso la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) in alternativa alla vendita mediante confezioni “tradizionali”. Lo studio si focalizza in particolare su tre referenze specifiche: pasta secca, cereali da colazione e riso. Al fine di raggiungere l’obiettivo, per ciascuna referenza si confrontano diversi scenari base, relativi alla distribuzione mediante confezioni “tradizionali”, con alcuni scenari preventivi in cui la distribuzione avviene in modalità sfusa tramite dispenser. Ne risulta che la distribuzione di pasta secca sfusa con le modalità analizzate nel presente studio consente di ridurre la produzione di rifiuti fino al 50% circa e la quasi totalità degli impatti ambientali (con diminuzioni pari al massimo al 60% circa) rispetto alla distribuzione con confezioni “monouso” in cartoncino. Simili riduzioni sono tuttavia conseguibili anche con l’utilizzo di confezioni “monouso” in polipropilene. La distribuzione di cereali sfusi consente di ridurre in maniera significativa innanzitutto la produzione di rifiuti (fino all’87% circa) rispetto alla distribuzione in confezioni “monouso” caratterizzate da un sacchetto in polietilene e un astuccio in cartoncino. Analogamente, anche gli impatti sull’ambiente e sulla salute umana si riducono in modo consistente (fino all’85% circa). Infine, la distribuzione di riso sfuso con le modalità analizzate nel presente studio consente di ridurre in maniera significativa innanzitutto la produzione di rifiuti (fino all’86%) rispetto alla distribuzione con le confezioni “monouso” analizzate. Parallelamente, negli scenari preventivi si riduce anche la quasi totalità degli impatti sull’ambiente e sulla salute umana con diminuzioni più consistenti nel confronto con gli scenari base che presentano un imballaggio primario comprendente un astuccio in cartoncino.

Prevenzione dei rifiuti tramite la distribuzione di prodotti alimentari sfusi : un confronto basato sulla metodologia LCA

DOLCI, GIOVANNI
2012/2013

Abstract

La prevenzione dei rifiuti è da tempo in posizione prioritaria nelle politiche europee di gestione dei rifiuti che riconoscono innanzitutto la necessità di agire alla fonte per ridurre sia la quantità dei rifiuti che i rischi a essi associati. In quest’ottica il presente studio si pone l’obiettivo di valutare, mediante la metodologia di analisi del ciclo di vita (LCA), l’effettiva convenienza ambientale di una pratica introdotta negli ultimi anni per ridurre la produzione di rifiuti ovvero la distribuzione di prodotti alimentari in modalità sfusa presso la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) in alternativa alla vendita mediante confezioni “tradizionali”. Lo studio si focalizza in particolare su tre referenze specifiche: pasta secca, cereali da colazione e riso. Al fine di raggiungere l’obiettivo, per ciascuna referenza si confrontano diversi scenari base, relativi alla distribuzione mediante confezioni “tradizionali”, con alcuni scenari preventivi in cui la distribuzione avviene in modalità sfusa tramite dispenser. Ne risulta che la distribuzione di pasta secca sfusa con le modalità analizzate nel presente studio consente di ridurre la produzione di rifiuti fino al 50% circa e la quasi totalità degli impatti ambientali (con diminuzioni pari al massimo al 60% circa) rispetto alla distribuzione con confezioni “monouso” in cartoncino. Simili riduzioni sono tuttavia conseguibili anche con l’utilizzo di confezioni “monouso” in polipropilene. La distribuzione di cereali sfusi consente di ridurre in maniera significativa innanzitutto la produzione di rifiuti (fino all’87% circa) rispetto alla distribuzione in confezioni “monouso” caratterizzate da un sacchetto in polietilene e un astuccio in cartoncino. Analogamente, anche gli impatti sull’ambiente e sulla salute umana si riducono in modo consistente (fino all’85% circa). Infine, la distribuzione di riso sfuso con le modalità analizzate nel presente studio consente di ridurre in maniera significativa innanzitutto la produzione di rifiuti (fino all’86%) rispetto alla distribuzione con le confezioni “monouso” analizzate. Parallelamente, negli scenari preventivi si riduce anche la quasi totalità degli impatti sull’ambiente e sulla salute umana con diminuzioni più consistenti nel confronto con gli scenari base che presentano un imballaggio primario comprendente un astuccio in cartoncino.
NESSI, SIMONE
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
18-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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