Da parecchi anni la comunicazione di genere è un tema affrontato a livello accademico, ma solo recentemente ad affrontare i problemi derivanti sono stati coloro che producono e studiano in prima persona la pubblicità. Ricercando nell’ambito delle differenze di genere in pubblicità, si delinea una netta differenza tra pubblicità commerciale e pubblicità sociale; differentemente dalla pubblicità commerciale infatti la pubblicità sociale, pur avvalendosi di strumenti di marketing, non tende alla vendita di un’idea, quanto più alla sua comunicazione al grande pubblico al fine di generare una profonda riflessione nello spettatore ed instaurare cambiamenti sociali su vasta scala. Da questa differenza risulta interessante la verifica dell’utilizzo di stereotipi visivi in comunicazione sociale, nonostante le differenti finalità e modalità comunicative rispetto alla pubblicità commerciale. L’analisi degli eventuali stereotipi rimanda alla definizione di codici visivi di comune utilizzo in comunicazione sociale, rispetto ad un campione di ricerca definito. Il campione preso in analisi è una raccolta di pubblicità sociali internazionali, stampate o affisse, pubblicate in modo documentato dal 2007 al 2012, che sono declinate sia con un modello maschile che con un modello femminile, o dove all’interno di una stessa immagine compaiono protagonisti di ambedue i sessi. La tempistica scelta deriva dal fatto che la comunicazione visiva si evolve molto in fretta e le pubblicità sociali non possono prescindere dal contesto socio-culturale nel quale sono inserite; cambiando questo contesto molto in fretta, è rischioso avere un range temporale troppo ampio dal quale attingere. Le categorie di pubblicità individuate dalla ricerca sono: - Violenza - Prevenzione sanitaria - Difesa dei diritti umani - Animalismo - Ambientalismo - Educazione - Lavoro L’obiettivo dell’analisi è quindi definire codici per la decodifica degli stereotipi di genere in pubblicità sociale, sintetizzando gli eventuali stereotipi utilizzati. La resa visiva dell’analisi ha come output un archivio online, destinato a studiosi e ricercatori del settore.

Differenze di genere nelle campagne di comunicazione sociale

PAVANELLO, MATTIA
2012/2013

Abstract

Da parecchi anni la comunicazione di genere è un tema affrontato a livello accademico, ma solo recentemente ad affrontare i problemi derivanti sono stati coloro che producono e studiano in prima persona la pubblicità. Ricercando nell’ambito delle differenze di genere in pubblicità, si delinea una netta differenza tra pubblicità commerciale e pubblicità sociale; differentemente dalla pubblicità commerciale infatti la pubblicità sociale, pur avvalendosi di strumenti di marketing, non tende alla vendita di un’idea, quanto più alla sua comunicazione al grande pubblico al fine di generare una profonda riflessione nello spettatore ed instaurare cambiamenti sociali su vasta scala. Da questa differenza risulta interessante la verifica dell’utilizzo di stereotipi visivi in comunicazione sociale, nonostante le differenti finalità e modalità comunicative rispetto alla pubblicità commerciale. L’analisi degli eventuali stereotipi rimanda alla definizione di codici visivi di comune utilizzo in comunicazione sociale, rispetto ad un campione di ricerca definito. Il campione preso in analisi è una raccolta di pubblicità sociali internazionali, stampate o affisse, pubblicate in modo documentato dal 2007 al 2012, che sono declinate sia con un modello maschile che con un modello femminile, o dove all’interno di una stessa immagine compaiono protagonisti di ambedue i sessi. La tempistica scelta deriva dal fatto che la comunicazione visiva si evolve molto in fretta e le pubblicità sociali non possono prescindere dal contesto socio-culturale nel quale sono inserite; cambiando questo contesto molto in fretta, è rischioso avere un range temporale troppo ampio dal quale attingere. Le categorie di pubblicità individuate dalla ricerca sono: - Violenza - Prevenzione sanitaria - Difesa dei diritti umani - Animalismo - Ambientalismo - Educazione - Lavoro L’obiettivo dell’analisi è quindi definire codici per la decodifica degli stereotipi di genere in pubblicità sociale, sintetizzando gli eventuali stereotipi utilizzati. La resa visiva dell’analisi ha come output un archivio online, destinato a studiosi e ricercatori del settore.
ARC III - Scuola del Design
18-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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