Questa ricerca prende in considerazione il cinema come sistema concettuale di percezione della rappresentazione. Il film è visto come spazio vero e proprio, come luogo che interagisce non solo con il pensiero e l’immaginario dello spettatore, ma anche con il suo corpo, inteso come superficie percettiva continua. Gli spazi cinematografici analizzati creano un’interazione con l’emotività e la percezione dello spettatore, cambiando di continuo punti di vista fino a negare una netta separazione tra realtà e rappresentazione. Le atmosfere di questi ambienti sono raccolte in una Kino-Wunderkammer, una collezione che racconta con il testo, ma soprattutto attraverso le immagini, come lo spettatore percepisce uno spazio cinematografico e che rapporto instaura con esso. Si tratta di una sorta di manuale metaprogettuale, una raccolta di suggestioni. La giustapposizione di immagini, collegate in modo da tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea un flusso di energia e mette in movimento un processo interpretativo aperto. Gli spazi cinematografici analizzati sembrano degli allestimenti, dei moodboard progettuali in cui ogni dettaglio contribuisce a creare una dimensione precisa che, però, allo stesso tempo, contiene altro da quello che rappresenta. Questi ambienti creano un tessuto di fondo, costruiscono un immaginario. Si tratta di interni-scatole aperte sull'inconscio.

Kino wunderkammer

LIGUORI, DENISE
2012/2013

Abstract

Questa ricerca prende in considerazione il cinema come sistema concettuale di percezione della rappresentazione. Il film è visto come spazio vero e proprio, come luogo che interagisce non solo con il pensiero e l’immaginario dello spettatore, ma anche con il suo corpo, inteso come superficie percettiva continua. Gli spazi cinematografici analizzati creano un’interazione con l’emotività e la percezione dello spettatore, cambiando di continuo punti di vista fino a negare una netta separazione tra realtà e rappresentazione. Le atmosfere di questi ambienti sono raccolte in una Kino-Wunderkammer, una collezione che racconta con il testo, ma soprattutto attraverso le immagini, come lo spettatore percepisce uno spazio cinematografico e che rapporto instaura con esso. Si tratta di una sorta di manuale metaprogettuale, una raccolta di suggestioni. La giustapposizione di immagini, collegate in modo da tessere più fili tematici attorno ai nuclei e ai dettagli di maggior rilievo, crea un flusso di energia e mette in movimento un processo interpretativo aperto. Gli spazi cinematografici analizzati sembrano degli allestimenti, dei moodboard progettuali in cui ogni dettaglio contribuisce a creare una dimensione precisa che, però, allo stesso tempo, contiene altro da quello che rappresenta. Questi ambienti creano un tessuto di fondo, costruiscono un immaginario. Si tratta di interni-scatole aperte sull'inconscio.
ARC III - Scuola del Design
18-dic-2013
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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