Established in 1776, the Accademy of Fine Arts of Milan was born in the district of Brera, as part of a larger complex that included several institutions according to the Illuminist philosophy. In the same palace was created the “Pinacoteca”, which is today a main museum of Milan. As time went by, both institutions have grown, leading to a lack of space which makes their present cohabitation difficult. During the twentieth century, several solutions have been proposed to solve this problem, turning out unapplied. Nowadays, the situation has reached to a critical point. Consequently, a policy of separation of the two establishments, named “Brera in Brera” has been adopted. It aims at amplifying the space dedicated to both of them, maintaining the Pinacoteca in the Palace of Brera and transferring the Academy outside of its historical residence. The agreement has been signed in 2010 to move the school into the abandoned barracks of Via Mascheroni. Our project of reuse of the barracks into a school of arts tackles a topical question not only for Milan but also for the whole Italian territory: the requalification of the dismissed military areas. This problem appeared in 2005, with the end of the compulsory military service, leading the army to abandon wide areas that turn out unused, waiting for new functions. The military zones, being enclave in the city, have always been disconnected from its dynamics. Today, they need to be reintegrated in the urban space. The insertion of the Academy of Fine Arts of Brera in the barracks gives the opportunity to take a fresh look at both the urbanism of the neighborhood and the conception of the educative spaces of the Academy. Indeed, the available spaces in Brera have restricted the possibilities of the educative system which ends misfit to new artistic technologies. It is crucial to update the school’s model. Our project falls into three main parts. The first part consists of the knowledge: the knowledge of the story of the Academy to understand its features, the knowledge of the functioning of an art school to design appropriate spaces, the knowledge of the military history, of the barracks and of their neighborhood. The second step has been the design of the project in which we chose the generative goals of our intervention: to respect the memory of the barracks, to preserve the spirit of Brera, to reconnect the area with the city and to promote social interaction through green, culture and art. The last part is about the technical solutions chosen to conform the complex to the pedagogical needs. We have developed the lighting study, because light is the raw material of art, the structural study to reinforce the existing buildings and create wide spaces, the technological details and the plant design.

Istituita nel 1776, l’Accademia di Belle Arti di Milano è nata nel quartiere di Brera come sede di insegnamento delle discipline artistiche all’interno di una rete più ampia comprendente, secondo le idee illuministe dell’epoca, diverse istituzioni culturali. Nello stesso palazzo fu collocata anche la sede della Pinacoteca, diventata oggi il principale museo d’arte milanese. Con il passare del tempo, entrambe le istituzioni hanno visto aumentare sia il numero delle opere custodite che quello degli studenti, e gli spazi a loro disposizione si sono rivelati così ben presto insufficienti. Nel corso del ‘900 diverse soluzioni sono state proposte per risolvere questo problema, ma purtroppo nessuna di queste è stata realizzata al di fuori della carta. La convivenza tra le due istituzioni aveva ormai raggiunto una condizione di “criticità irreversibile”. Una politica di separazione delle due sedi, chiamata “Brera in Brera” è stata adottata. Prevede di fatto una separazione delle due sedi, che lascia così uno spazio maggiore ad ogni funzione (espositiva e didattica). La scelta del trasferimento ha riguardato l’Accademia di Belle Arti, in quanto i locali destinati allo svolgimento dell’attività didattica apparivano ormai come i più inadeguati all’adempimento delle nuove esigenze pedagogiche. Nel 2010 è stato firmato l’accordo che stabiliva il trasferimento dell’Accademia nei locali della caserma di via Mascheroni. Il nostro progetto, trattando il riuso delle caserme in funzione delle nuove esigenze poste dall’insediamento di un’istituzione didattica, affronta quindi un tema che è oggi di grande attualità all’interno di tutto il territorio italiano e non solo di quello milanese: la riqualificazione delle aree militari dismesse. In seguito alla fine del servizio di leva obbligatorio, abolito nel 2005, l’esercito italiano ha trascurato gran parte delle proprie caserme, lasciando a disposizione del paese un gran numero di edifici in attesa di una nuova destinazione d’uso. La principale problematica legata a questa tipologia di edifici è dovuta al fatto che le zone militari costituiscono delle vere e proprie enclavi urbane, in quanto, seppure costruite all’ interno del tessuto cittadino, risultano scollegate da qualsiasi dinamica di tipo urbano. Il problema principale della riqualificazione di una vecchia zona militare è dunque proprio quello della sua reintegrazione all’interno del contesto cittadino e di quello civile in genere. L’inserimento dell’Accademia di Belle Arti di Brera nelle vecchie caserme ha rappresentato inoltre l’occasione per ripensare non solo l’intera urbanistica del quartiere, ma anche lo stesso spazio educativo dell’Accademia. Come già accennato, infatti, i vecchi locali di Brera destinati alla didattica apparivano ancora troppo legati ad una concezione pedagogica di stampo “ottocentesco”, e necessitavano quindi di un drastico ripensamento prima di poter essere inseriti all’interno di una nuova sede. Alla luce di queste specifiche problematiche di intervento, il nostro lavoro si è articolato in tre distinte fasi: La prima fase può essere riassunta come fase di conoscenza: innanzitutto era necessario approfondire la conoscenza della storia dell’Accademia, al fine di poterne comprendere appieno le caratteristiche peculiari; allo stesso tempo, di fondamentale importanza per lo sviluppo progettuale successivo è stato anche l’aspetto relativo alla conoscenza delle funzioni specifiche oggi richieste ad una scuola d’arte, in modo da garantire una progettazione adeguata dei nuovi spazi didattici; infine è stata analizzata anche la storia militare, delle caserme e del quartiere . La seconda fase corrisponde alla fase di progetto vera e propria, nella quale sono stati definiti gli obbiettivi generatori dell’intervento di riqualificazione: rispettare la memoria delle caserme, conservare lo spirito di Brera, connettere l’area con la città e favorire l’interazione sociale attraverso il verde, la cultura e l’arte. L’ultima fase, che può essere definita come fase di approfondimenti tecnici, ha riguardato la verifica di fattibilità delle diverse soluzioni adottate per l’adeguamento dell’intero complesso, edilizio ed architettonico, alle nuove esigenze didattiche. Sono stati a questo scopo analizzati in maniera più dettagliata sia la parte del progetto illuminotecnico (essendo la luce una conditio sine qua non per l’esercizio di ogni attività artistica), sia quella relativa alla struttura, la quale doveva essere consolidata e trasformata dall’apertura di nuove aule ampie e multifunzionali. Infini sono stati affrontati i temi della scelta delle tecnologie costruttive ed impiantistiche da utilizzare nel progetto.

Aux arts citoyens ! Il trasferimento dell'Accademia di Belle Arti di Brera nelle caserme di Via Mascheroni : un vettore di apertura per un'enclave urbana

DE BARY, LAURENCE;WEYLAND, ELISE;LE RHUN, STÉPHANY
2012/2013

Abstract

Established in 1776, the Accademy of Fine Arts of Milan was born in the district of Brera, as part of a larger complex that included several institutions according to the Illuminist philosophy. In the same palace was created the “Pinacoteca”, which is today a main museum of Milan. As time went by, both institutions have grown, leading to a lack of space which makes their present cohabitation difficult. During the twentieth century, several solutions have been proposed to solve this problem, turning out unapplied. Nowadays, the situation has reached to a critical point. Consequently, a policy of separation of the two establishments, named “Brera in Brera” has been adopted. It aims at amplifying the space dedicated to both of them, maintaining the Pinacoteca in the Palace of Brera and transferring the Academy outside of its historical residence. The agreement has been signed in 2010 to move the school into the abandoned barracks of Via Mascheroni. Our project of reuse of the barracks into a school of arts tackles a topical question not only for Milan but also for the whole Italian territory: the requalification of the dismissed military areas. This problem appeared in 2005, with the end of the compulsory military service, leading the army to abandon wide areas that turn out unused, waiting for new functions. The military zones, being enclave in the city, have always been disconnected from its dynamics. Today, they need to be reintegrated in the urban space. The insertion of the Academy of Fine Arts of Brera in the barracks gives the opportunity to take a fresh look at both the urbanism of the neighborhood and the conception of the educative spaces of the Academy. Indeed, the available spaces in Brera have restricted the possibilities of the educative system which ends misfit to new artistic technologies. It is crucial to update the school’s model. Our project falls into three main parts. The first part consists of the knowledge: the knowledge of the story of the Academy to understand its features, the knowledge of the functioning of an art school to design appropriate spaces, the knowledge of the military history, of the barracks and of their neighborhood. The second step has been the design of the project in which we chose the generative goals of our intervention: to respect the memory of the barracks, to preserve the spirit of Brera, to reconnect the area with the city and to promote social interaction through green, culture and art. The last part is about the technical solutions chosen to conform the complex to the pedagogical needs. We have developed the lighting study, because light is the raw material of art, the structural study to reinforce the existing buildings and create wide spaces, the technological details and the plant design.
MASERA, GABRIELE
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
28-apr-2014
2012/2013
Istituita nel 1776, l’Accademia di Belle Arti di Milano è nata nel quartiere di Brera come sede di insegnamento delle discipline artistiche all’interno di una rete più ampia comprendente, secondo le idee illuministe dell’epoca, diverse istituzioni culturali. Nello stesso palazzo fu collocata anche la sede della Pinacoteca, diventata oggi il principale museo d’arte milanese. Con il passare del tempo, entrambe le istituzioni hanno visto aumentare sia il numero delle opere custodite che quello degli studenti, e gli spazi a loro disposizione si sono rivelati così ben presto insufficienti. Nel corso del ‘900 diverse soluzioni sono state proposte per risolvere questo problema, ma purtroppo nessuna di queste è stata realizzata al di fuori della carta. La convivenza tra le due istituzioni aveva ormai raggiunto una condizione di “criticità irreversibile”. Una politica di separazione delle due sedi, chiamata “Brera in Brera” è stata adottata. Prevede di fatto una separazione delle due sedi, che lascia così uno spazio maggiore ad ogni funzione (espositiva e didattica). La scelta del trasferimento ha riguardato l’Accademia di Belle Arti, in quanto i locali destinati allo svolgimento dell’attività didattica apparivano ormai come i più inadeguati all’adempimento delle nuove esigenze pedagogiche. Nel 2010 è stato firmato l’accordo che stabiliva il trasferimento dell’Accademia nei locali della caserma di via Mascheroni. Il nostro progetto, trattando il riuso delle caserme in funzione delle nuove esigenze poste dall’insediamento di un’istituzione didattica, affronta quindi un tema che è oggi di grande attualità all’interno di tutto il territorio italiano e non solo di quello milanese: la riqualificazione delle aree militari dismesse. In seguito alla fine del servizio di leva obbligatorio, abolito nel 2005, l’esercito italiano ha trascurato gran parte delle proprie caserme, lasciando a disposizione del paese un gran numero di edifici in attesa di una nuova destinazione d’uso. La principale problematica legata a questa tipologia di edifici è dovuta al fatto che le zone militari costituiscono delle vere e proprie enclavi urbane, in quanto, seppure costruite all’ interno del tessuto cittadino, risultano scollegate da qualsiasi dinamica di tipo urbano. Il problema principale della riqualificazione di una vecchia zona militare è dunque proprio quello della sua reintegrazione all’interno del contesto cittadino e di quello civile in genere. L’inserimento dell’Accademia di Belle Arti di Brera nelle vecchie caserme ha rappresentato inoltre l’occasione per ripensare non solo l’intera urbanistica del quartiere, ma anche lo stesso spazio educativo dell’Accademia. Come già accennato, infatti, i vecchi locali di Brera destinati alla didattica apparivano ancora troppo legati ad una concezione pedagogica di stampo “ottocentesco”, e necessitavano quindi di un drastico ripensamento prima di poter essere inseriti all’interno di una nuova sede. Alla luce di queste specifiche problematiche di intervento, il nostro lavoro si è articolato in tre distinte fasi: La prima fase può essere riassunta come fase di conoscenza: innanzitutto era necessario approfondire la conoscenza della storia dell’Accademia, al fine di poterne comprendere appieno le caratteristiche peculiari; allo stesso tempo, di fondamentale importanza per lo sviluppo progettuale successivo è stato anche l’aspetto relativo alla conoscenza delle funzioni specifiche oggi richieste ad una scuola d’arte, in modo da garantire una progettazione adeguata dei nuovi spazi didattici; infine è stata analizzata anche la storia militare, delle caserme e del quartiere . La seconda fase corrisponde alla fase di progetto vera e propria, nella quale sono stati definiti gli obbiettivi generatori dell’intervento di riqualificazione: rispettare la memoria delle caserme, conservare lo spirito di Brera, connettere l’area con la città e favorire l’interazione sociale attraverso il verde, la cultura e l’arte. L’ultima fase, che può essere definita come fase di approfondimenti tecnici, ha riguardato la verifica di fattibilità delle diverse soluzioni adottate per l’adeguamento dell’intero complesso, edilizio ed architettonico, alle nuove esigenze didattiche. Sono stati a questo scopo analizzati in maniera più dettagliata sia la parte del progetto illuminotecnico (essendo la luce una conditio sine qua non per l’esercizio di ogni attività artistica), sia quella relativa alla struttura, la quale doveva essere consolidata e trasformata dall’apertura di nuove aule ampie e multifunzionali. Infini sono stati affrontati i temi della scelta delle tecnologie costruttive ed impiantistiche da utilizzare nel progetto.
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/90082