Negli ultimi anni, in seguito alla crisi economica, l’aumento del disagio abitativo è stato caratterizzato dalla necessità di avere una casa anche da parte di soggetti che fino a pochi anni fa non avrebbero incontrato particolari problemi a reperirla sul mercato. A queste nuove esigenze cerca di dare una risposta il Social Housing, un settore variamente definito a livello europeo ma che persegue obiettivi comuni. In Italia tale “strumento” risponde ad una precisa domanda abitativa e per comprendere appieno la sua funzione occorre ripercorrere tutta la storia del sostegno all’abitare, dall’Edilizia Economica e Popolare all’Edilizia Residenziale Pubblica, con l’entrata in scena recente di nuovi strumenti e attori con il Sistema Integrato di Fondi Immobiliari. Un ulteriore approfondimento è riservato alle politiche regionali per la casa lombarde. Il Social Housing però come opera nella realtà dei fatti, per cosa si differenzia dalle precedenti forme di sostegno all’abitare? Fin da quando si impose la necessità di rispondere concretamente al disagio abitativo di determinate fasce della popolazione, si è sempre indagato e sperimentato un tema fondamentale per la vivibilità degli interventi: gli spazi comuni di relazione e/o servizio. Tema questo, mai trattato adeguatamente dall’edilizia pubblica, sia a livello normativo che nella realtà dei fatti, ma che pare essere rivalutato negli interventi di Social Housing. L’opportunità datami dallo svolgimento del tirocinio curricolare presso ALER Mantova ha permesso di approfondire la conoscenza delle modalità operative di tali enti, i quali si occupano di Edilizia Residenziale Pubblica in Lombardia, allo scopo di effettuare un confronto fra alcuni casi studio di edilizia pubblica e di Housing Sociale, per comprendere appieno le differenze esistenti fra le due realtà riguardo il tema del trattamento degli spazi non residenziali comuni. Ciò che emergerà (una effettiva maggiore attenzione, sviluppo e varietà di tali spazi nell’Housing Sociale), porterà ad interrogarsi sui motivi che impediscono alle ALER di operare in modo simile, intravedendo i progressi possibili alla luce di un cambio di prospettive della Regione stessa.

Il valore degli spazi comuni nell'edilizia sociale. Confronto tra edilizia residenziale pubblica e housing sociale

FONTANA, MATTEO
2013/2014

Abstract

Negli ultimi anni, in seguito alla crisi economica, l’aumento del disagio abitativo è stato caratterizzato dalla necessità di avere una casa anche da parte di soggetti che fino a pochi anni fa non avrebbero incontrato particolari problemi a reperirla sul mercato. A queste nuove esigenze cerca di dare una risposta il Social Housing, un settore variamente definito a livello europeo ma che persegue obiettivi comuni. In Italia tale “strumento” risponde ad una precisa domanda abitativa e per comprendere appieno la sua funzione occorre ripercorrere tutta la storia del sostegno all’abitare, dall’Edilizia Economica e Popolare all’Edilizia Residenziale Pubblica, con l’entrata in scena recente di nuovi strumenti e attori con il Sistema Integrato di Fondi Immobiliari. Un ulteriore approfondimento è riservato alle politiche regionali per la casa lombarde. Il Social Housing però come opera nella realtà dei fatti, per cosa si differenzia dalle precedenti forme di sostegno all’abitare? Fin da quando si impose la necessità di rispondere concretamente al disagio abitativo di determinate fasce della popolazione, si è sempre indagato e sperimentato un tema fondamentale per la vivibilità degli interventi: gli spazi comuni di relazione e/o servizio. Tema questo, mai trattato adeguatamente dall’edilizia pubblica, sia a livello normativo che nella realtà dei fatti, ma che pare essere rivalutato negli interventi di Social Housing. L’opportunità datami dallo svolgimento del tirocinio curricolare presso ALER Mantova ha permesso di approfondire la conoscenza delle modalità operative di tali enti, i quali si occupano di Edilizia Residenziale Pubblica in Lombardia, allo scopo di effettuare un confronto fra alcuni casi studio di edilizia pubblica e di Housing Sociale, per comprendere appieno le differenze esistenti fra le due realtà riguardo il tema del trattamento degli spazi non residenziali comuni. Ciò che emergerà (una effettiva maggiore attenzione, sviluppo e varietà di tali spazi nell’Housing Sociale), porterà ad interrogarsi sui motivi che impediscono alle ALER di operare in modo simile, intravedendo i progressi possibili alla luce di un cambio di prospettive della Regione stessa.
GIORDANO, CRISTIANA
RAMAZZOTTI, VALENTINO
ARC I - Scuola di Architettura e Società
29-apr-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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