Il Social Housing, secondo la definizione data dal CECODHAS, è costituito dall'insieme delle attività atte a fornire soluzioni abitative, attraverso regole certe di assegnazione, a quei nuclei familiari che hanno difficoltà nel trovare un alloggio alle condizioni di mercato. In particolare, esso si rivolge a quei soggetti che hanno un reddito troppo elevato per accedere all'edilizia residenziale pubblica e troppo modesto per il libero mercato immobiliare. L'obiettivo del presente lavoro è quello di comprendere se e come il tema della flessibilità venga "declinato" nell'ambito degli interventi di Housing Sociale. A tal proposito, dopo aver formulato una classificazione della flessibilità secondo tre principali tipologie (flessibilità di progetto (o iniziale), flessibilità d'uso e flessibilità nel tempo), sono stati presi in esame dieci casi studio italiani il cui Documento Preliminare alla Progettazione (DPP) richiedeva l'introduzione di qualche forma di flessibilità degli alloggi e quattro casi studio spagnoli ritenuti particolarmente interessanti, con lo scopo di verificare l'incidenza delle varie forme di flessibilità sopraccitate. Lo studio mette in evidenza come la flessibilità di progetto (o iniziale) sia la più diffusa sia nei casi studio italiani che in quelli spagnoli. Diversamente, per quanto riguarda le altre due forme di adattabilità, la flessibilità nel tempo è maggiormente presente nei casi studio italiani mentre la flessibilità d'uso si riscontra soprattutto nei progetti spagnoli. In conclusione, assodato l'interesse nei confronti della flessibilità dell'alloggio da parte degli enti promotori soprattutto per i suoi numerosi effetti positivi sulla qualità dell'abitare, sono ancora di difficile valutazione i vantaggi economici derivanti dall'introduzione di forme di flessibilità nel tempo a scala maggiore finalizzate alla modifica, nel lungo periodo, dell'intera offerta abitativa degli edifici residenziali. Pertanto è ragionevole affermare che la flessibilità si colloca ancora tra la sperimentazione ed il complesso tentativo di definirne il reale valore aggiunto.

Social housing. La flessibilità tra sperimentazione e valore aggiunto

PAOLI, DANIELE;DE BATTISTI, MARCO
2012/2013

Abstract

Il Social Housing, secondo la definizione data dal CECODHAS, è costituito dall'insieme delle attività atte a fornire soluzioni abitative, attraverso regole certe di assegnazione, a quei nuclei familiari che hanno difficoltà nel trovare un alloggio alle condizioni di mercato. In particolare, esso si rivolge a quei soggetti che hanno un reddito troppo elevato per accedere all'edilizia residenziale pubblica e troppo modesto per il libero mercato immobiliare. L'obiettivo del presente lavoro è quello di comprendere se e come il tema della flessibilità venga "declinato" nell'ambito degli interventi di Housing Sociale. A tal proposito, dopo aver formulato una classificazione della flessibilità secondo tre principali tipologie (flessibilità di progetto (o iniziale), flessibilità d'uso e flessibilità nel tempo), sono stati presi in esame dieci casi studio italiani il cui Documento Preliminare alla Progettazione (DPP) richiedeva l'introduzione di qualche forma di flessibilità degli alloggi e quattro casi studio spagnoli ritenuti particolarmente interessanti, con lo scopo di verificare l'incidenza delle varie forme di flessibilità sopraccitate. Lo studio mette in evidenza come la flessibilità di progetto (o iniziale) sia la più diffusa sia nei casi studio italiani che in quelli spagnoli. Diversamente, per quanto riguarda le altre due forme di adattabilità, la flessibilità nel tempo è maggiormente presente nei casi studio italiani mentre la flessibilità d'uso si riscontra soprattutto nei progetti spagnoli. In conclusione, assodato l'interesse nei confronti della flessibilità dell'alloggio da parte degli enti promotori soprattutto per i suoi numerosi effetti positivi sulla qualità dell'abitare, sono ancora di difficile valutazione i vantaggi economici derivanti dall'introduzione di forme di flessibilità nel tempo a scala maggiore finalizzate alla modifica, nel lungo periodo, dell'intera offerta abitativa degli edifici residenziali. Pertanto è ragionevole affermare che la flessibilità si colloca ancora tra la sperimentazione ed il complesso tentativo di definirne il reale valore aggiunto.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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