L’Ile Seguin è un’isola che si trova sulla Senna a sud ovest della città di Parigi. Su quest’isola sorgeva dal 1920 al 2004, anno della sua demolizione, la fabbrica automobilistica Renault. E’ oggi un luogo simbolo di un complesso processo di trasformazione che interessa differenti aree del territorio parigino. Intermediario di una tensione continua tra natura e artificio, dialoga su due fronti con realtà completamente opposte, la città di Boulogne da una parte e la collina di Meudon dall’altra. Partendo dalla lettura della condizione di margine dell’isola, il progetto è un esercizio di composizione e selezione di quei segni e quelle tracce che costituiscono la ‘memoria genetica’ del luogo. L’obiettivo è quello di restituire identità all’isola attraverso un dispositivo unitario. Il progetto si articola su due livelli differenti: il primo, quello delle quais parigine in stretto rapporto con il fiume, il secondo, rialzato, che sfrutta il dislivello lasciato dalle rovine della fabbrica Renault. All’interno di questo dislivello, da leggeri movimenti e pieghe del terreno, prendono forma gli spazi architettonici dell’isola, come un teatro, un museo e un ristorante. Gli edifici si attestano su un fronte unico lungo la sponda che dialoga con la città. Il suolo sovrastante viene invece progettato come un grande spazio aperto, un parco che si disegna sulle tracce della maglia strutturale della fabbrica, inserendosi in maniera intrinseca sull’isola e completando il dispositivo unitario.
Quadri da un paesaggio : architettura d'acqua, architettura di terra, architettura di luce
MADINI MORETTI, SILVIA FRANCA EMILIA;COMINETTI, CARLOTTA
2012/2013
Abstract
L’Ile Seguin è un’isola che si trova sulla Senna a sud ovest della città di Parigi. Su quest’isola sorgeva dal 1920 al 2004, anno della sua demolizione, la fabbrica automobilistica Renault. E’ oggi un luogo simbolo di un complesso processo di trasformazione che interessa differenti aree del territorio parigino. Intermediario di una tensione continua tra natura e artificio, dialoga su due fronti con realtà completamente opposte, la città di Boulogne da una parte e la collina di Meudon dall’altra. Partendo dalla lettura della condizione di margine dell’isola, il progetto è un esercizio di composizione e selezione di quei segni e quelle tracce che costituiscono la ‘memoria genetica’ del luogo. L’obiettivo è quello di restituire identità all’isola attraverso un dispositivo unitario. Il progetto si articola su due livelli differenti: il primo, quello delle quais parigine in stretto rapporto con il fiume, il secondo, rialzato, che sfrutta il dislivello lasciato dalle rovine della fabbrica Renault. All’interno di questo dislivello, da leggeri movimenti e pieghe del terreno, prendono forma gli spazi architettonici dell’isola, come un teatro, un museo e un ristorante. Gli edifici si attestano su un fronte unico lungo la sponda che dialoga con la città. Il suolo sovrastante viene invece progettato come un grande spazio aperto, un parco che si disegna sulle tracce della maglia strutturale della fabbrica, inserendosi in maniera intrinseca sull’isola e completando il dispositivo unitario.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/90367