Il progetto di tesi presentato si propone di valutare la possibilità di impiegare in modo efficace la tecnologia informatica propria dei software BIM per la gestione dei progetti di conservazione dei Beni Culturali. L’obiettivo era verificare che questi programmi, ideati per rispondere a esigenze di progettazione e gestione del nuovo costruito, si potessero utilizzare con successo anche in situazioni di particolare complessità, quali sono quelle legate al mondo dei BB.CC., dove gli aspetti geometrici, costruttivi, materici, le patologie di degrado e le condizioni ambientali sono tutti fattori da tenere in considerazione per predisporre al meglio l’intervento di conservazione e successiva fruizione. In particolar modo la ricerca prende in esame il caso studio dell’area archeologica di Nemi, situata sull’omonimo lago nelle vicinanze di Roma, che rappresenta un esempio importante all’interno del patrimonio storico nazionale. A partire dai diversi tipi di dati di rilievo disponibili (LS, fotogrammetrici, materici, degrado, microclimatici) è stata testata la possibilità di un efficace utilizzo degli stessi sia durante le fasi di modellazione tridimensionale che di valutazione degli effetti generati dalla progettazione, in questo caso, di un nuovo sistema di copertura. Il prodotto finale coincide con un modello parametrico, all’interno del quale è presente un database informativo descrittivo del manufatto, che può essere un utile supporto sia per il processo di catalogazione dei Beni Culturali in un’ottica conservativa europea, sia per le procedure di gestione dei progetti di conservazione. Mettendo in rilievo aspetti positivi e limiti esistenti si vuole fornire un contributo per eventuali approfondimenti sul tema, che conducano ad una necessaria implementazione di questi software, anche in relazione al futuro contesto legislativo europeo.
Aree archeologiche e BIM : verifiche di compatibilità
GOZZO, MARTINA;DI BENEDETTO, CLAUDIA
2012/2013
Abstract
Il progetto di tesi presentato si propone di valutare la possibilità di impiegare in modo efficace la tecnologia informatica propria dei software BIM per la gestione dei progetti di conservazione dei Beni Culturali. L’obiettivo era verificare che questi programmi, ideati per rispondere a esigenze di progettazione e gestione del nuovo costruito, si potessero utilizzare con successo anche in situazioni di particolare complessità, quali sono quelle legate al mondo dei BB.CC., dove gli aspetti geometrici, costruttivi, materici, le patologie di degrado e le condizioni ambientali sono tutti fattori da tenere in considerazione per predisporre al meglio l’intervento di conservazione e successiva fruizione. In particolar modo la ricerca prende in esame il caso studio dell’area archeologica di Nemi, situata sull’omonimo lago nelle vicinanze di Roma, che rappresenta un esempio importante all’interno del patrimonio storico nazionale. A partire dai diversi tipi di dati di rilievo disponibili (LS, fotogrammetrici, materici, degrado, microclimatici) è stata testata la possibilità di un efficace utilizzo degli stessi sia durante le fasi di modellazione tridimensionale che di valutazione degli effetti generati dalla progettazione, in questo caso, di un nuovo sistema di copertura. Il prodotto finale coincide con un modello parametrico, all’interno del quale è presente un database informativo descrittivo del manufatto, che può essere un utile supporto sia per il processo di catalogazione dei Beni Culturali in un’ottica conservativa europea, sia per le procedure di gestione dei progetti di conservazione. Mettendo in rilievo aspetti positivi e limiti esistenti si vuole fornire un contributo per eventuali approfondimenti sul tema, che conducano ad una necessaria implementazione di questi software, anche in relazione al futuro contesto legislativo europeo.File | Dimensione | Formato | |
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