La tesi sostiene l’importanza di riconsiderare la dimensione locale come risorsa fondamentale per riattivare un circolo virtuoso tra locale e globale, a partire da una sostanziale messa a valore dei caratteri identitari dei luoghi. La continua espansione senza limiti della città, che tende a distruggerne i suoi elementi vitali (ecosistemi, acqua, suolo agricolo, aria), ha portato a formulare strategie necessarie a uno sviluppo locale auto sostenibile inteso come equilibrio dinamico tra città e campagna. L’auto-sostenibilità implica di saper costruire con la parsimonia ambientale delle risorse localmente disponibili e l’utilizzo rigenerativo delle risorse locali materiali diventa uno dei temi principali della pianificazione. In questa prospettiva le attività primarie dell’agricoltura e i nuovi rapporti di scambio città-campagna diventano condizioni di base per ritornare ad “abitare la terra” in modo sostenibile, in cui la sovranità alimentare ha un ruolo strategico, in quanto l’agricoltura “locale” è rigenerazione dei luoghi e delle persone. Da qui si sviluppa il tema centrale, la realtà delle 60 cascine milanesi di proprietà comunale, classificate in base alle funzioni che ospitano, in 5 categorie: cultura, spazi per l’accoglienza, aziende agricole, altre attività e disuso. Un patrimonio storico, monumentale e artistico, testimonianza rilevante del passato di Milano. Si ipotizza quindi, a seconda della loro localizzazione e delle risorse economiche disponibili, che le cascine possano diventare dispositivi per la promozione della realtà rurale milanese, luoghi di relazione, spazi e servizi per la residenza sociale temporanea, spazi per funzioni culturali, didattiche e ricreative. Ciò a cui la tesi auspica è che le cascine possano diventare dei luoghi di rilancio di un nuovo modello di sviluppo locale, che fungano da cerniera tra città e campagna. Numerose cascine milanesi però versano in degrado, minacciate da crolli e incuria, tra queste la Cascina Campazzino, situata nel parco Ticinello a sud di Milano; nonstante il Comune abbia varato una delibera per il recupero delle cascine, evidentemente fatica a trovare applicazione.Il progetto dunque punta al reinserimento della cascina nel suo territorio e nelle sue dinamiche di produzione, cercando di articolare le nuove funzioni inserite in un organismo che ha l’ecologia come concetto guida, e che punta sulla pluricoltura, e quindi sul mercato a filiera corta. Tale proposta cerca di essere una risposta puntuale e allo stesso tempo riproponibile per la rinascita di alcuni luoghi abbandonati o in disuso nel territorio agricolo milanese, per un nuovo circolo di risorse che se ben controllato gioverebbe al sistema ambientale. L’integrazione si svolge a livello locale, con l’inserimento all’interno di cascina Campazzino di funzioni che non possono essere ospitate in Cuccagna: il progetto prevede la creazione di una city farm, con un mercato a filiera corta, una banca dei semi e un ampio spazio dedicato ad orti urbani familiari e collettivi. A livello globale, inoltre, l’intervento di integrazione è stato quello di segnalare dei percorsi cicloturistici nella zona est del parco Agricolo Sud Milano, percorsi che intercettano varie cascine comunali e altri luoghi di interesse storico e culturale e che si legano a strategie di sviluppo possibile per i sistemi cascine-parchi che vengono toccati. Un modo per conoscere maggiormente il territorio locale, oltre che un primo tentativo per mettere a sistema le cascine, il parco Agricolo Sud, gli spazi verdi, le piste ciclabili, gli orti urbani.
Nuovi paesaggi e architetture produttive nei processi rurali urbani. Rigenerazione polifunzionale di Cascina Campazzino
BIANCO, GIULIA;BOZZONI, CHIARA
2012/2013
Abstract
La tesi sostiene l’importanza di riconsiderare la dimensione locale come risorsa fondamentale per riattivare un circolo virtuoso tra locale e globale, a partire da una sostanziale messa a valore dei caratteri identitari dei luoghi. La continua espansione senza limiti della città, che tende a distruggerne i suoi elementi vitali (ecosistemi, acqua, suolo agricolo, aria), ha portato a formulare strategie necessarie a uno sviluppo locale auto sostenibile inteso come equilibrio dinamico tra città e campagna. L’auto-sostenibilità implica di saper costruire con la parsimonia ambientale delle risorse localmente disponibili e l’utilizzo rigenerativo delle risorse locali materiali diventa uno dei temi principali della pianificazione. In questa prospettiva le attività primarie dell’agricoltura e i nuovi rapporti di scambio città-campagna diventano condizioni di base per ritornare ad “abitare la terra” in modo sostenibile, in cui la sovranità alimentare ha un ruolo strategico, in quanto l’agricoltura “locale” è rigenerazione dei luoghi e delle persone. Da qui si sviluppa il tema centrale, la realtà delle 60 cascine milanesi di proprietà comunale, classificate in base alle funzioni che ospitano, in 5 categorie: cultura, spazi per l’accoglienza, aziende agricole, altre attività e disuso. Un patrimonio storico, monumentale e artistico, testimonianza rilevante del passato di Milano. Si ipotizza quindi, a seconda della loro localizzazione e delle risorse economiche disponibili, che le cascine possano diventare dispositivi per la promozione della realtà rurale milanese, luoghi di relazione, spazi e servizi per la residenza sociale temporanea, spazi per funzioni culturali, didattiche e ricreative. Ciò a cui la tesi auspica è che le cascine possano diventare dei luoghi di rilancio di un nuovo modello di sviluppo locale, che fungano da cerniera tra città e campagna. Numerose cascine milanesi però versano in degrado, minacciate da crolli e incuria, tra queste la Cascina Campazzino, situata nel parco Ticinello a sud di Milano; nonstante il Comune abbia varato una delibera per il recupero delle cascine, evidentemente fatica a trovare applicazione.Il progetto dunque punta al reinserimento della cascina nel suo territorio e nelle sue dinamiche di produzione, cercando di articolare le nuove funzioni inserite in un organismo che ha l’ecologia come concetto guida, e che punta sulla pluricoltura, e quindi sul mercato a filiera corta. Tale proposta cerca di essere una risposta puntuale e allo stesso tempo riproponibile per la rinascita di alcuni luoghi abbandonati o in disuso nel territorio agricolo milanese, per un nuovo circolo di risorse che se ben controllato gioverebbe al sistema ambientale. L’integrazione si svolge a livello locale, con l’inserimento all’interno di cascina Campazzino di funzioni che non possono essere ospitate in Cuccagna: il progetto prevede la creazione di una city farm, con un mercato a filiera corta, una banca dei semi e un ampio spazio dedicato ad orti urbani familiari e collettivi. A livello globale, inoltre, l’intervento di integrazione è stato quello di segnalare dei percorsi cicloturistici nella zona est del parco Agricolo Sud Milano, percorsi che intercettano varie cascine comunali e altri luoghi di interesse storico e culturale e che si legano a strategie di sviluppo possibile per i sistemi cascine-parchi che vengono toccati. Un modo per conoscere maggiormente il territorio locale, oltre che un primo tentativo per mettere a sistema le cascine, il parco Agricolo Sud, gli spazi verdi, le piste ciclabili, gli orti urbani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/90749