Fare una mappa delle controversie e dei progetti riguardo un certo tema, come il World Trade Center a Manhattan, significa prendere in considerazione le opinioni non solo degli architetti e dei committenti ma anche, e soprattutto, quella pubblica. Il caso analizzato è Ground Zero. Da un lato, Larry Silverstein e la Lower Manhattan Development Corporation volevano la ricostruzione del sito e la rinascita di Lower Manhattan; ma entrambi, insieme ai propri progettisti, avevano piani differenti. Dall’altra parte c’era la stampa con l’opinione pubblica: divisa tra chi voleva l’effettiva ricostruzione del sito, così da poter ricordare le vittime degli attacchi, e chi invece pensava che non ricostruendo si sarebbe mantenuta più viva la memoria. Infine gli architetti: Daniel Libeskind che vinse il concorso per il masterplan ma che ha dovuto poi arrivare ad un matrimonio forzato con David M. Childs di SOM per la Freedom Tower, e ha lasciato il posto a Michael Arad per il memoriale e a Santiago Calatrava per il nodo d’interscambio dei trasporti. Il lavoro è stato svolto stilando, inizialmente, una timeline degli eventi che accompagnarono Ground Zero dal 2001 ad oggi, con un breve excursus sulla storia delle torri Gemelle, analizzando non soltanto i progetti ma soprattutto i vari protagonisti (persone e progetti) che hanno partecipato al dibattito. In un secondo momento si è entrati nel vivo delle diatribe, studiando il motivo delle discussioni. Poi sono state valutate le motivazioni dell’opinione pubblica e le opinioni degli architetti che si sono espressi a riguardo. Dopo aver considerato le persone e le loro motivazioni sia a favore che contro la ricostruzione del World Trade Center, sono stati passati in rassegna i progetti effettivamente proposti. Per maggior chiarezza, le varie idee vengono suddivise in: “proposte ufficiali”, cioè quelle prodotte dagli architetti chiamati da Silverstein e dalla LMDC; “proposte della stampa”, redatte per opera di Herbert Muschamp – “New York Times” e da Joseph Giovannini – “New York”; “proposte indipendenti”, cioè degli innumerevoli architetti e designer che hanno presentato le loro idee alla stampa e a diverse agenzie ufficiali; proposte emerse in seguito alla mostra a inviti di Max Protetch che si è tenuta a New York tra gennaio e febbraio del 2002.

Ground Zero. Una mappa delle controversie intorno alla ricostruzione del World Trade Center a Manhattan

REINACH, ALESSIA
2013/2014

Abstract

Fare una mappa delle controversie e dei progetti riguardo un certo tema, come il World Trade Center a Manhattan, significa prendere in considerazione le opinioni non solo degli architetti e dei committenti ma anche, e soprattutto, quella pubblica. Il caso analizzato è Ground Zero. Da un lato, Larry Silverstein e la Lower Manhattan Development Corporation volevano la ricostruzione del sito e la rinascita di Lower Manhattan; ma entrambi, insieme ai propri progettisti, avevano piani differenti. Dall’altra parte c’era la stampa con l’opinione pubblica: divisa tra chi voleva l’effettiva ricostruzione del sito, così da poter ricordare le vittime degli attacchi, e chi invece pensava che non ricostruendo si sarebbe mantenuta più viva la memoria. Infine gli architetti: Daniel Libeskind che vinse il concorso per il masterplan ma che ha dovuto poi arrivare ad un matrimonio forzato con David M. Childs di SOM per la Freedom Tower, e ha lasciato il posto a Michael Arad per il memoriale e a Santiago Calatrava per il nodo d’interscambio dei trasporti. Il lavoro è stato svolto stilando, inizialmente, una timeline degli eventi che accompagnarono Ground Zero dal 2001 ad oggi, con un breve excursus sulla storia delle torri Gemelle, analizzando non soltanto i progetti ma soprattutto i vari protagonisti (persone e progetti) che hanno partecipato al dibattito. In un secondo momento si è entrati nel vivo delle diatribe, studiando il motivo delle discussioni. Poi sono state valutate le motivazioni dell’opinione pubblica e le opinioni degli architetti che si sono espressi a riguardo. Dopo aver considerato le persone e le loro motivazioni sia a favore che contro la ricostruzione del World Trade Center, sono stati passati in rassegna i progetti effettivamente proposti. Per maggior chiarezza, le varie idee vengono suddivise in: “proposte ufficiali”, cioè quelle prodotte dagli architetti chiamati da Silverstein e dalla LMDC; “proposte della stampa”, redatte per opera di Herbert Muschamp – “New York Times” e da Joseph Giovannini – “New York”; “proposte indipendenti”, cioè degli innumerevoli architetti e designer che hanno presentato le loro idee alla stampa e a diverse agenzie ufficiali; proposte emerse in seguito alla mostra a inviti di Max Protetch che si è tenuta a New York tra gennaio e febbraio del 2002.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
28-apr-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/90807