Il lavoro di tesi affronta strategie analitiche e progettuali, applicate alla città di Ancona, legate sia alla analisi della geografia del territorio, sia alla lettura dei differenti tessuti urbani presenti in questa città. Partendo da una lettura su più grande scala in cui si individuano le direttrici di sviluppo degli insediamenti parallelamente alla conformazione geografica del territorio, il lavoro di tesi si concentra sullo studio della misura urbana del tessuto di Ancona, in relazione alle fasi storiche di espansione che la hanno caratterizzata. L’intervento si focalizza sull'area portuale e lungo tutto il waterfront che lega la città alle aree commerciali, quelle dedicate alla cantieristica navale e al traffico marittimo proveniente dall'area balcanica. Riscontrata la problematicità di non accessibilità al mare da parte dei cittadini e seguendo le indicazioni date dall'autorità portuale interpellata in merito agli sviluppi futuri del porto, la strategia progettuale adottata è stata quella legata al movimento del suolo che genera un nuovo punto di vista per la città e nuovi spazi per la collettività. Le differenti aree di studio sono tutte connesse tra loro, e partono dalla progettazione di una piastra sospesa che corre lungo tutto il waterfront, dando la possibilità alla collettività di poter avere un contatto differente con il mare, generando nuovi punti di vista, e rendendo fruibili gli spazi sottostanti. Una piazza marittima si sviluppa su un precedente snodo ferroviario dismesso, e vuole diventare un punto di attrazione grazie all'inserimento di spazi ipogei commerciali e ricettivi. Proseguendo si arriva nell'area adibita al terminal marittimo, anch'essa sviluppata a seguito di movimenti del suolo che danno continuità e contemporaneamente generano nuove relazioni architettoniche, in particolare tra questo elemento e l’edificio della Mole Vanvitelliana situato lungo il waterfront. Il risultato vuole essere un esempio di un possibile ridisegno degli spazi portuali, in cui l’architettura legata ai movimenti del terreno diventa l’occasione per delineare nuovi paesaggi urbani.
Geomorfologia urbana. Ancona, strategie metaboliche tra suoli geografici e misura urbana
ANCONETANI, LUCA
2013/2014
Abstract
Il lavoro di tesi affronta strategie analitiche e progettuali, applicate alla città di Ancona, legate sia alla analisi della geografia del territorio, sia alla lettura dei differenti tessuti urbani presenti in questa città. Partendo da una lettura su più grande scala in cui si individuano le direttrici di sviluppo degli insediamenti parallelamente alla conformazione geografica del territorio, il lavoro di tesi si concentra sullo studio della misura urbana del tessuto di Ancona, in relazione alle fasi storiche di espansione che la hanno caratterizzata. L’intervento si focalizza sull'area portuale e lungo tutto il waterfront che lega la città alle aree commerciali, quelle dedicate alla cantieristica navale e al traffico marittimo proveniente dall'area balcanica. Riscontrata la problematicità di non accessibilità al mare da parte dei cittadini e seguendo le indicazioni date dall'autorità portuale interpellata in merito agli sviluppi futuri del porto, la strategia progettuale adottata è stata quella legata al movimento del suolo che genera un nuovo punto di vista per la città e nuovi spazi per la collettività. Le differenti aree di studio sono tutte connesse tra loro, e partono dalla progettazione di una piastra sospesa che corre lungo tutto il waterfront, dando la possibilità alla collettività di poter avere un contatto differente con il mare, generando nuovi punti di vista, e rendendo fruibili gli spazi sottostanti. Una piazza marittima si sviluppa su un precedente snodo ferroviario dismesso, e vuole diventare un punto di attrazione grazie all'inserimento di spazi ipogei commerciali e ricettivi. Proseguendo si arriva nell'area adibita al terminal marittimo, anch'essa sviluppata a seguito di movimenti del suolo che danno continuità e contemporaneamente generano nuove relazioni architettoniche, in particolare tra questo elemento e l’edificio della Mole Vanvitelliana situato lungo il waterfront. Il risultato vuole essere un esempio di un possibile ridisegno degli spazi portuali, in cui l’architettura legata ai movimenti del terreno diventa l’occasione per delineare nuovi paesaggi urbani.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/90821