Il corretto funzionamento delle infrastrutture critiche risulta di rilevanza cruciale per lo sviluppo sociale ed economico di un Paese industrializzato. E’ nata quindi l’esigenza da parte della comunità scientifica di sviluppare degli strumenti matematici e dei metodi che consentissero di analizzare questo sistema di sistemi rappresentato dalle reti di infrastrutture critiche. Dalla descrizione di alcuni metodi presentati all’interno dello stato dell’arte sono emersi i due punti di vista principali in base ai quali è possibile collocare tutti i metodi sviluppati sino ad oggi. I due punti di vista emersi sono quello socio-economico, che valuta gli eventuali malfunzionamenti in termini di utenti non serviti e/o danni economici, e quello fisico che considera le varie tipologie di infrastrutture tenendo presente la loro morfologia e le variabili tecniche necessarie per ricostruirne lo stato. Questi punti di vista così differenti però non consentono agli operatori, che preferiscono il punto di vista fisico, ed ai decisori politici, che preferiscono invece quello socio-economico, di collaborare in maniera sinergica. Il nuovo punto di vista funzionale adottato dal modello, che viene utilizzato nell’analisi del comportamento delle infrastrutture critiche nel presente lavoro, consente invece di ottenere dei risultati che siano utili sia per i decisori politici che per gli operatori delle varie infrastrutture. Nel presente lavoro viene modellizzato l’impatto diretto della nevicata del dicembre 2009 sulle varie tipologie di infrastrutture tenendo in considerazione le contromisure e i processi per il ripristino della funzionalità delle infrastrutture che vengono adottate dai vari gestori per limitare il più possibile i problemi. Si riesce così ad ottenere un primo importante risultato che consiste nell’aver ricostruito i disservizi dovuti agli impatti diretti e indiretti che si sono avuti nei vari nodi dello scenario ad ogni istante della simulazione, nell’aver individuato le tipologie di infrastrutture più vulnerabili e quelle invece più robuste alla nevicata, e infine nell’ aver stimato anche il disservizio globale che il sistema infrastrutturale complessivo genera. Un altro risultato importante contenuto in questo lavoro è quello di presentare come, attraverso l’uso del modello funzionale, gli operatori e i decisori politici possano ideare, a partire dai risultati dell’analisi dell’impatto della nevicata, delle strategie che rendano partecipi più tipologie di infrastrutture critiche nell’affrontare l’emergenza neve e quantificare i benefici che riescono a fornire tali strategie tenendo in considerazione anche le interdipendenze presenti tra le infrastrutture. Attualmente infatti i gestori cercano di fronteggiare la minaccia attraverso contromisure che minimizzino i disagi sulle persone servite solamente dalla propria infrastruttura senza prendere in considerazione il fatto che essa è connessa con le altre attraverso le interdipendenze. Nel presente lavoro viene quindi presentato come, sfruttando le interdipendenze logiche, sia possibile spostare una parte della domanda dalle infrastrutture autostradali, che risultano essere quelle più colpite dalla nevicata, a quelle ferroviarie, che risultano invece essere più robuste, ottenendo così, nel caso di spostamento ottimale, una riduzione delle unità di servizio disservite sullo scenario globale del 15%.

Analisi del comportamento delle infrastrutture critiche della provincia di Milano durante la nevicata del Dicembre 2009

FONTANA, MARCO
2009/2010

Abstract

Il corretto funzionamento delle infrastrutture critiche risulta di rilevanza cruciale per lo sviluppo sociale ed economico di un Paese industrializzato. E’ nata quindi l’esigenza da parte della comunità scientifica di sviluppare degli strumenti matematici e dei metodi che consentissero di analizzare questo sistema di sistemi rappresentato dalle reti di infrastrutture critiche. Dalla descrizione di alcuni metodi presentati all’interno dello stato dell’arte sono emersi i due punti di vista principali in base ai quali è possibile collocare tutti i metodi sviluppati sino ad oggi. I due punti di vista emersi sono quello socio-economico, che valuta gli eventuali malfunzionamenti in termini di utenti non serviti e/o danni economici, e quello fisico che considera le varie tipologie di infrastrutture tenendo presente la loro morfologia e le variabili tecniche necessarie per ricostruirne lo stato. Questi punti di vista così differenti però non consentono agli operatori, che preferiscono il punto di vista fisico, ed ai decisori politici, che preferiscono invece quello socio-economico, di collaborare in maniera sinergica. Il nuovo punto di vista funzionale adottato dal modello, che viene utilizzato nell’analisi del comportamento delle infrastrutture critiche nel presente lavoro, consente invece di ottenere dei risultati che siano utili sia per i decisori politici che per gli operatori delle varie infrastrutture. Nel presente lavoro viene modellizzato l’impatto diretto della nevicata del dicembre 2009 sulle varie tipologie di infrastrutture tenendo in considerazione le contromisure e i processi per il ripristino della funzionalità delle infrastrutture che vengono adottate dai vari gestori per limitare il più possibile i problemi. Si riesce così ad ottenere un primo importante risultato che consiste nell’aver ricostruito i disservizi dovuti agli impatti diretti e indiretti che si sono avuti nei vari nodi dello scenario ad ogni istante della simulazione, nell’aver individuato le tipologie di infrastrutture più vulnerabili e quelle invece più robuste alla nevicata, e infine nell’ aver stimato anche il disservizio globale che il sistema infrastrutturale complessivo genera. Un altro risultato importante contenuto in questo lavoro è quello di presentare come, attraverso l’uso del modello funzionale, gli operatori e i decisori politici possano ideare, a partire dai risultati dell’analisi dell’impatto della nevicata, delle strategie che rendano partecipi più tipologie di infrastrutture critiche nell’affrontare l’emergenza neve e quantificare i benefici che riescono a fornire tali strategie tenendo in considerazione anche le interdipendenze presenti tra le infrastrutture. Attualmente infatti i gestori cercano di fronteggiare la minaccia attraverso contromisure che minimizzino i disagi sulle persone servite solamente dalla propria infrastruttura senza prendere in considerazione il fatto che essa è connessa con le altre attraverso le interdipendenze. Nel presente lavoro viene quindi presentato come, sfruttando le interdipendenze logiche, sia possibile spostare una parte della domanda dalle infrastrutture autostradali, che risultano essere quelle più colpite dalla nevicata, a quelle ferroviarie, che risultano invece essere più robuste, ottenendo così, nel caso di spostamento ottimale, una riduzione delle unità di servizio disservite sullo scenario globale del 15%.
DE AMBROGGI, MASSIMILIANO
ING IV - Facolta' di Ingegneria Industriale
20-dic-2010
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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