The focus of our work is the restore of the building called Dogana di Fiume, this construction built in venetian era is situated on the margins of the historical centre of Verona, along the river Adige’s bank. This building belong to the bigger neoclassic complex of San Fermo customs. It was built to make river the San Fermo customs and testified the last attempt of the Serenissima Republic to rebirth the commerce of Adige, in order to simplify the complicated customs system of Verona, in fact they wanted to centre on this point all the goods of Verona’s commerce. With the downfall of the venetian republic the building turned into a stockroom. When Verona became part of the Italian kingdom and the town council purchased the Dogana di Fiume, its faith became different from the other part of the customs complex. During the second world war the roof of the building fell down and it was never rebuilt. In fact the town council was never able to obtain the compensation for the world war damages. The other part of complex had a different destiny in fact after the restoration of the 1975 it put up the head office of the Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto. The building, in condition of abandonment, now looks like a great parallelepiped without cover and it is characterized to the four central columns. The phoenomenons of the degradation are connected to to the water’s work inside the walls and the mechanics action of the weather agents. Frames and other part made in tufo, present an advanced stadium of degradation. The project is focused on the utilization of the internal space of the building like a covered square, giving access to the quay on the river. It suppose the creation of a big glass pitched roof equipped with part that can be opened to assure the natural ventilation during the summer months. The shadow during this time is given to the arbor that rise the central columns. In the planning idea it will become a place for the free time and, in special occasion, it can guest little markets, exhibition and shows.

Il lavoro è incentrato sul recupero del fabbricato denominato Dogana di fiume, edificio di epoca veneziana situato ai margini del nucleo storico di Verona, in riva all’Adige. L’edificio fa parte della più ampia complesso doganale neoclassico di San Fermo. Edificato nel 1792 col fine di rendere fluviale la Dogana di San Fermo, testimonia l’ultimo tentativo della Repubblica Serenissima di risollevare il commercio atesino semplificando il complesso sistema doganale veronese e facendovi convergere tutte le merci. Con la caduta della Repubblica Veneziana, il fabbricato è adibito a magazzino di stoccaggio. Dopo l’annessione al Regno d’Italia i destini della Dogana e del suo ampliamento fluviale divergono, con l’acquisto della Dogana di fiume da parte del Comune. Durante la Seconda Guerra Mondiale avviene il crollo della copertura, che non è stata ancora ricostruita. Il Comune infatti non è riuscito ad ottenere i risarcimenti per i danni di guerra subiti in quanto il fabbricato, durante il conflitto, era in uso alle Autorità Militari. Differente sorte per il resto del complesso che, dopo il restauro del 1975, ospita la sede della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto. Il fabbricato, in condizione di semiabbandono, si presenta come un grande parallelepipedo a cielo aperto caratterizzato dalla presenza di quattro colonne centrali. I fenomeni di degrado sono legati alla presenza di acqua nelle murature e all’azione meccanica degli agenti atmosferici. Le compagini murarie appaiono in buone condizioni. Fortemente deteriorati risultano gli intonaci. Cornici, portali e marcapiani, scolpiti in tufo, presentano un avanzato stadio di disgregazione. Il progetto prevede l’utilizzazione dello spazio interno al fabbricato come piazza coperta, rendendo accessibile il molo antistante. Si ipotizza la creazione di una grande copertura vetrata a quattro falde dotata di parti apribili per assicurare il riciclo d’aria nei mesi estivi. L’ombreggiamento è dato dal pergolato che risale le colonne centrali. Nell’idea progettuale diventerà luogo per il tempo libero e lo svago, in grado all’occasione di ospitare piccoli mercati, esposizioni occasionali e spettacoli.

La Dogana di fiume a Verona. Progetto di restauro

BENEDETTI, LUCA;FINOTTI, ALESSANDRO
2009/2010

Abstract

The focus of our work is the restore of the building called Dogana di Fiume, this construction built in venetian era is situated on the margins of the historical centre of Verona, along the river Adige’s bank. This building belong to the bigger neoclassic complex of San Fermo customs. It was built to make river the San Fermo customs and testified the last attempt of the Serenissima Republic to rebirth the commerce of Adige, in order to simplify the complicated customs system of Verona, in fact they wanted to centre on this point all the goods of Verona’s commerce. With the downfall of the venetian republic the building turned into a stockroom. When Verona became part of the Italian kingdom and the town council purchased the Dogana di Fiume, its faith became different from the other part of the customs complex. During the second world war the roof of the building fell down and it was never rebuilt. In fact the town council was never able to obtain the compensation for the world war damages. The other part of complex had a different destiny in fact after the restoration of the 1975 it put up the head office of the Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto. The building, in condition of abandonment, now looks like a great parallelepiped without cover and it is characterized to the four central columns. The phoenomenons of the degradation are connected to to the water’s work inside the walls and the mechanics action of the weather agents. Frames and other part made in tufo, present an advanced stadium of degradation. The project is focused on the utilization of the internal space of the building like a covered square, giving access to the quay on the river. It suppose the creation of a big glass pitched roof equipped with part that can be opened to assure the natural ventilation during the summer months. The shadow during this time is given to the arbor that rise the central columns. In the planning idea it will become a place for the free time and, in special occasion, it can guest little markets, exhibition and shows.
ARC I - Facolta' di Architettura e Società
22-lug-2010
2009/2010
Il lavoro è incentrato sul recupero del fabbricato denominato Dogana di fiume, edificio di epoca veneziana situato ai margini del nucleo storico di Verona, in riva all’Adige. L’edificio fa parte della più ampia complesso doganale neoclassico di San Fermo. Edificato nel 1792 col fine di rendere fluviale la Dogana di San Fermo, testimonia l’ultimo tentativo della Repubblica Serenissima di risollevare il commercio atesino semplificando il complesso sistema doganale veronese e facendovi convergere tutte le merci. Con la caduta della Repubblica Veneziana, il fabbricato è adibito a magazzino di stoccaggio. Dopo l’annessione al Regno d’Italia i destini della Dogana e del suo ampliamento fluviale divergono, con l’acquisto della Dogana di fiume da parte del Comune. Durante la Seconda Guerra Mondiale avviene il crollo della copertura, che non è stata ancora ricostruita. Il Comune infatti non è riuscito ad ottenere i risarcimenti per i danni di guerra subiti in quanto il fabbricato, durante il conflitto, era in uso alle Autorità Militari. Differente sorte per il resto del complesso che, dopo il restauro del 1975, ospita la sede della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto. Il fabbricato, in condizione di semiabbandono, si presenta come un grande parallelepipedo a cielo aperto caratterizzato dalla presenza di quattro colonne centrali. I fenomeni di degrado sono legati alla presenza di acqua nelle murature e all’azione meccanica degli agenti atmosferici. Le compagini murarie appaiono in buone condizioni. Fortemente deteriorati risultano gli intonaci. Cornici, portali e marcapiani, scolpiti in tufo, presentano un avanzato stadio di disgregazione. Il progetto prevede l’utilizzazione dello spazio interno al fabbricato come piazza coperta, rendendo accessibile il molo antistante. Si ipotizza la creazione di una grande copertura vetrata a quattro falde dotata di parti apribili per assicurare il riciclo d’aria nei mesi estivi. L’ombreggiamento è dato dal pergolato che risale le colonne centrali. Nell’idea progettuale diventerà luogo per il tempo libero e lo svago, in grado all’occasione di ospitare piccoli mercati, esposizioni occasionali e spettacoli.
Tesi di laurea Magistrale
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