L’evoluzione dell’alveo dei corsi d’acqua in prima approssimazione può essere prevista in base alle portate e all’entità del trasporto solido. In questo lavoro si sono voluti approfondire altri fattori che possono determinare le variazioni nella sezione di flusso e nella forma dell’alveo, esaminando in particolare le conseguenze di un apporto di materiale solido derivante da corsi d’acqua laterali e da frane. E’ quindi di rilevante interesse lo studio dei meccanismi idro-geologici che favoriscono le frane lungo l’alveo, e degli eventi che possano determinare condizioni di criticità, dei quali uno dei più frequentemente osservati consiste nella genesi di elevati gradienti piezometrici lungo le ripe fluviali in occasione delle piene. Lo studio prende in considerazione un aspetto particolare di questi eventi, che consiste nel fatto che, nel corso delle piene possono realizzarsi contemporaneamente le condizioni di un aumento del gradiente per più di una causa. Il sommarsi di una piena ordinaria del corso d’acqua alle precipitazioni avvenute sul bacino, possono portare ad una oscillazione della falda che, può creare gradienti idraulici superiori a quelli critici all’erosione sotterranea della sponda. Questo lavoro si pone lo scopo proporre una metodologia che possa individuare in prima approssimazione la frequenza di accadimento che massimizza la sovrapposizione degli effetti in corrispondenza di una sezione tipo del torrente Anza. Il primo capitolo vuole fornire lo stato dell’arte sia del trasporto solido sia dell’evoluzione geomorfologica di un alveo, fornendo una breve trattazione teorica riguardante il moto incipiente, le formule di trasporto e di variazione del fondo alveo. Il secondo capitolo presenta invece il caso di studio del torrente Anza e la metodologia utile ad individuare quale possa essere la frequenza di accadimento di instabilità di una sezione tipo del corso d’acqua soggetta contemporaneamente ad un onda di piena ordinaria (fusione glaciale) e ad eventi di precipitazione distribuita uniformemente sul piccolo bacino di studio. Il lavoro vuole mostrare come sia possibile identificare lo stato di criticità di alcuni tratti spondali in base alla frequenza di accadimento delle condizioni di elevato gradiente idraulico , e come l’apporto di materiale detritico dalle ripe che è la conseguenza del loro stato di dissesto possa modificare la forma delle sezioni di flusso e dell’alveo. Si è a tal fine utilizzato un software commerciale (Hec-ras) . Tramite l’applicazione di questo strumento di calcolo si è verificata l’effettiva importanza dei colamenti laterali e delle importanti immissioni di materiale solido, nel modificare la morfologia dell’alveo , e si è comprovata l’utilità di tale metodo di indagine ai fini di un’ indicazione delle opere utili a evitare dissesti in alveo.

Aspetti idrogeologici dell'evoluzione delle sponde e dell'alveo del Torrente Anza (Verbania)

MAGRI, DANIELE
2013/2014

Abstract

L’evoluzione dell’alveo dei corsi d’acqua in prima approssimazione può essere prevista in base alle portate e all’entità del trasporto solido. In questo lavoro si sono voluti approfondire altri fattori che possono determinare le variazioni nella sezione di flusso e nella forma dell’alveo, esaminando in particolare le conseguenze di un apporto di materiale solido derivante da corsi d’acqua laterali e da frane. E’ quindi di rilevante interesse lo studio dei meccanismi idro-geologici che favoriscono le frane lungo l’alveo, e degli eventi che possano determinare condizioni di criticità, dei quali uno dei più frequentemente osservati consiste nella genesi di elevati gradienti piezometrici lungo le ripe fluviali in occasione delle piene. Lo studio prende in considerazione un aspetto particolare di questi eventi, che consiste nel fatto che, nel corso delle piene possono realizzarsi contemporaneamente le condizioni di un aumento del gradiente per più di una causa. Il sommarsi di una piena ordinaria del corso d’acqua alle precipitazioni avvenute sul bacino, possono portare ad una oscillazione della falda che, può creare gradienti idraulici superiori a quelli critici all’erosione sotterranea della sponda. Questo lavoro si pone lo scopo proporre una metodologia che possa individuare in prima approssimazione la frequenza di accadimento che massimizza la sovrapposizione degli effetti in corrispondenza di una sezione tipo del torrente Anza. Il primo capitolo vuole fornire lo stato dell’arte sia del trasporto solido sia dell’evoluzione geomorfologica di un alveo, fornendo una breve trattazione teorica riguardante il moto incipiente, le formule di trasporto e di variazione del fondo alveo. Il secondo capitolo presenta invece il caso di studio del torrente Anza e la metodologia utile ad individuare quale possa essere la frequenza di accadimento di instabilità di una sezione tipo del corso d’acqua soggetta contemporaneamente ad un onda di piena ordinaria (fusione glaciale) e ad eventi di precipitazione distribuita uniformemente sul piccolo bacino di studio. Il lavoro vuole mostrare come sia possibile identificare lo stato di criticità di alcuni tratti spondali in base alla frequenza di accadimento delle condizioni di elevato gradiente idraulico , e come l’apporto di materiale detritico dalle ripe che è la conseguenza del loro stato di dissesto possa modificare la forma delle sezioni di flusso e dell’alveo. Si è a tal fine utilizzato un software commerciale (Hec-ras) . Tramite l’applicazione di questo strumento di calcolo si è verificata l’effettiva importanza dei colamenti laterali e delle importanti immissioni di materiale solido, nel modificare la morfologia dell’alveo , e si è comprovata l’utilità di tale metodo di indagine ai fini di un’ indicazione delle opere utili a evitare dissesti in alveo.
COLOMBO, LORIS
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
29-apr-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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