ABSTRACT Con il presente lavoro di tesi si è voluto individuare una strategia di intervento per poter riqualificare il sistema di rivestimento esterno di alcuni edifici storici appartenenti al Campus Leonardo in Città Studi a Milano, inserendosi all’interno di un progetto ben più vasto, ovvero “Città Studi Campus Sostenibile”, che ha lo scopo di recuperare quest’area del territorio milanese. Il componente, oggetto di studio, è costituito dalla malta da intonaco e da allettamento, avendo come obiettivo l’allungamento della sua vita utile residua, andando a mantenere nel tempo quelle che sono le sue prestazioni in quanto materiale in sé e come elemento costituente del pacchetto tecnologico di rivestimento esterno. A tale scopo si è voluto analizzare lo stato dell’arte delle malte, definite come materiali lapidei artificiali, facendo riferimento innanzitutto alle proprietà, caratteristiche e cause di alterazione che interessano i materiali lapidei in generale, comunemente identificati con il termine di rocce, per poi scendere in un’analisi più dettagliata che riguarda appunto i materiali lapidei artificiali, ai quali appartengono le malte. Questo lavoro di ricerca bibliografica è stato svolto anche per quanto riguarda la strategia di intervento da mettere in atto per raggiungere l’ obiettivo prefissato, ovvero sui protettivi passivi, delle sostanze che hanno la funzione di subire i fenomeni di alterazione, tutelando le proprietà e le prestazioni del materiale che stanno proteggendo. Successivamente si è svolto un programma sperimentale per la valutazione comportamentale nel tempo delle malte da intonaco e d’allettamento, attraverso due prove di laboratorio, che analizzano l’assorbimento dell’acqua per capillarità e le misure colorimetriche dei materiali oggetto di studio; in particolare nel caso delle malte d’allettamento a base cementizia, si è potuto confrontare i risultati sperimentali con e senza l’applicazione del protettivo silossanico. Si sono raggiunti i risultati ambiti, verificando che, con l’applicazione del protettivo SILO 111 CTS, i valori inerenti alla velocità di assorbimento d’acqua e alla quantità d’acqua assorbita sono andati diminuendo avendo risultati soddisfacenti anche dal punto di vista estetico, non ottenendo cioè una variazione cromatica percettibile all’occhio umano.

Strategie di protezione di malte per il rivestimento esterno

BERTONI, SIMONA
2012/2013

Abstract

ABSTRACT Con il presente lavoro di tesi si è voluto individuare una strategia di intervento per poter riqualificare il sistema di rivestimento esterno di alcuni edifici storici appartenenti al Campus Leonardo in Città Studi a Milano, inserendosi all’interno di un progetto ben più vasto, ovvero “Città Studi Campus Sostenibile”, che ha lo scopo di recuperare quest’area del territorio milanese. Il componente, oggetto di studio, è costituito dalla malta da intonaco e da allettamento, avendo come obiettivo l’allungamento della sua vita utile residua, andando a mantenere nel tempo quelle che sono le sue prestazioni in quanto materiale in sé e come elemento costituente del pacchetto tecnologico di rivestimento esterno. A tale scopo si è voluto analizzare lo stato dell’arte delle malte, definite come materiali lapidei artificiali, facendo riferimento innanzitutto alle proprietà, caratteristiche e cause di alterazione che interessano i materiali lapidei in generale, comunemente identificati con il termine di rocce, per poi scendere in un’analisi più dettagliata che riguarda appunto i materiali lapidei artificiali, ai quali appartengono le malte. Questo lavoro di ricerca bibliografica è stato svolto anche per quanto riguarda la strategia di intervento da mettere in atto per raggiungere l’ obiettivo prefissato, ovvero sui protettivi passivi, delle sostanze che hanno la funzione di subire i fenomeni di alterazione, tutelando le proprietà e le prestazioni del materiale che stanno proteggendo. Successivamente si è svolto un programma sperimentale per la valutazione comportamentale nel tempo delle malte da intonaco e d’allettamento, attraverso due prove di laboratorio, che analizzano l’assorbimento dell’acqua per capillarità e le misure colorimetriche dei materiali oggetto di studio; in particolare nel caso delle malte d’allettamento a base cementizia, si è potuto confrontare i risultati sperimentali con e senza l’applicazione del protettivo silossanico. Si sono raggiunti i risultati ambiti, verificando che, con l’applicazione del protettivo SILO 111 CTS, i valori inerenti alla velocità di assorbimento d’acqua e alla quantità d’acqua assorbita sono andati diminuendo avendo risultati soddisfacenti anche dal punto di vista estetico, non ottenendo cioè una variazione cromatica percettibile all’occhio umano.
ERBA, SILVIA
ING VI - Scuola di Ingegneria Edile-Architettura
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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