Le metropoli contemporanee di origine storica sono il risultato di un processo di stratificazione che ha determinato la loro densità. In esse oggi convivono spazi e tempi anche molto differenti tra loro, tracce di geometrie passate e attuali, frammenti archeologici e nuove costruzioni. Lateralmente, a questo processo, brani di città sono stati sottoposti ad episodi di sottrazione di materia -demolizioni, crolli, bombardamenti- che hanno creato una serie di anomalie nel loro tessuto denso. Il progetto di tesi, partendo da queste considerazioni, pone l’attenzione proprio su questi vuoti interstiziali che si sono venuti a creare come materia di risulta dai cicli di trasformazione della città. Spazi dimenticati, polverosi, sospesi, pause che a volte includono tracce di mondi passati. Attraverso strategie di risignificazione, questi spazi, possono essere dotati di nuovo senso, in modo da essere di nuovo percepibili, attraversabili, abitabili: sincronizzati alla contemporaneità. In particolare il progetto si focalizza sul quartiere Garibaldi-Brera della città di Milano, interessato nel tempo da lunghi e controversi processi di trasformazione urbanistica, che hanno generato una serie di vuoti interstiziali. Ponendo l’attenzione su tre interstizi, presenti nell’area in analisi, lo sforzo progettuale è stato quello di delineare le diverse condizioni esistenziali di questi: interstizio come ferita non cicatrizzata, interstizio come portale spazio-temporale, interstizio come assenza non assente. Attraverso strategie progettuali site-specific, di matrice parassitaria, si immettono delle nuove presenze in questi spazi nel tentativo di una loro risignificazione. Si generano compresenze. Si propongono quindi spazi pubblici che possono essere da supporto ad alcuni eventi e manifestazioni culturali che si svolgono nella città e in particolare nel quartiere Garibaldi-Brera.

Compresenze. Strategie per una risignificazione degli interstizi della città di Milano

RESCIGNO, DOMENICO
2012/2013

Abstract

Le metropoli contemporanee di origine storica sono il risultato di un processo di stratificazione che ha determinato la loro densità. In esse oggi convivono spazi e tempi anche molto differenti tra loro, tracce di geometrie passate e attuali, frammenti archeologici e nuove costruzioni. Lateralmente, a questo processo, brani di città sono stati sottoposti ad episodi di sottrazione di materia -demolizioni, crolli, bombardamenti- che hanno creato una serie di anomalie nel loro tessuto denso. Il progetto di tesi, partendo da queste considerazioni, pone l’attenzione proprio su questi vuoti interstiziali che si sono venuti a creare come materia di risulta dai cicli di trasformazione della città. Spazi dimenticati, polverosi, sospesi, pause che a volte includono tracce di mondi passati. Attraverso strategie di risignificazione, questi spazi, possono essere dotati di nuovo senso, in modo da essere di nuovo percepibili, attraversabili, abitabili: sincronizzati alla contemporaneità. In particolare il progetto si focalizza sul quartiere Garibaldi-Brera della città di Milano, interessato nel tempo da lunghi e controversi processi di trasformazione urbanistica, che hanno generato una serie di vuoti interstiziali. Ponendo l’attenzione su tre interstizi, presenti nell’area in analisi, lo sforzo progettuale è stato quello di delineare le diverse condizioni esistenziali di questi: interstizio come ferita non cicatrizzata, interstizio come portale spazio-temporale, interstizio come assenza non assente. Attraverso strategie progettuali site-specific, di matrice parassitaria, si immettono delle nuove presenze in questi spazi nel tentativo di una loro risignificazione. Si generano compresenze. Si propongono quindi spazi pubblici che possono essere da supporto ad alcuni eventi e manifestazioni culturali che si svolgono nella città e in particolare nel quartiere Garibaldi-Brera.
LECCE, CHIARA
ARC III - Scuola del Design
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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