La grande crisi che negli ultimi anni ha colpito l’intero mondo economico ha cambiato gli schemi e i modelli che molti davano per scontati. Tuttavia molti piccoli imprenditori artigiani invece di comprendere e cavalcare il cambiamento, mantengono un comportamento attendista, immaginando che prima o poi tutto si sistemi e torni come prima. Questi artigiani non hanno maturato la consapevolezza che lo stare fermi è in realtà molto più nocivo che fare dei passi falsi. Nel mondo infatti c’è una richiesta di Made in Italy che è in continua crescita: anche le piccole imprese possono e devono imparare a coglierla. Con questa tesi si intende dimostrare come il design possa entrare in queste piccole imprese ed esplicitare quel valore che gli artigiani sono abili a creare. La ricerca prende il via dall’analisi del movimento culturale dei makers, per passare poi all’esplorazione del mondo artigiano, nei suoi limiti e nelle sue potenzialità. La conoscenza presente nelle mani dell’artigiano diventa così, nel sistema economico del Made in Italy, una di quelle risorse intangibili fondamentali per la creazione di valore. Ciò nonostante, oggi, non bastano più le qualità e il saper fare dell’artigiano: per vendere il valore creato è necessaria anche la capacità del saper far vedere, tipica del designer. In sostanza il progetto prevede il coinvolgimento di un designer in una piccola impresa artigiana. Egli entra senza far rumore, passando per la porta posteriore e lavorando in modo discreto su due fronti. Nella prima fase analizza ed esplicita lacune e potenzialità dell’impresa proponendo, attraverso la logica dell’innovazione incrementale, i miglioramenti necessari per fare il salto di qualità. In un secondo momento, quando grazie al lavoro svolto si è guadagnato il rispetto e il consenso dell’imprenditore e di tutti gli addetti dell’impresa, rilancia aumentando il valore della puntata con il progetto LAPIS. Qui il designer connette tutti i passaggi della creazione del valore, esprimendo in toto il potenziale della collaborazione tra la figura del designer e quella dell’artigiano. Grazie alle skill acquisite, disegna dei prodotti, ne coordina la comunicazione, la promozione e poi la vendita, diventando imprenditore egli stesso. Per l’impresa artigiana si tratta di un’innovazione radicale, che permette di avviare un processo di internazionalizzazione importante.
LAPIS. Evoluzione di un'impresa artigiana attraverso il design
GASPERI, SIMONE
2012/2013
Abstract
La grande crisi che negli ultimi anni ha colpito l’intero mondo economico ha cambiato gli schemi e i modelli che molti davano per scontati. Tuttavia molti piccoli imprenditori artigiani invece di comprendere e cavalcare il cambiamento, mantengono un comportamento attendista, immaginando che prima o poi tutto si sistemi e torni come prima. Questi artigiani non hanno maturato la consapevolezza che lo stare fermi è in realtà molto più nocivo che fare dei passi falsi. Nel mondo infatti c’è una richiesta di Made in Italy che è in continua crescita: anche le piccole imprese possono e devono imparare a coglierla. Con questa tesi si intende dimostrare come il design possa entrare in queste piccole imprese ed esplicitare quel valore che gli artigiani sono abili a creare. La ricerca prende il via dall’analisi del movimento culturale dei makers, per passare poi all’esplorazione del mondo artigiano, nei suoi limiti e nelle sue potenzialità. La conoscenza presente nelle mani dell’artigiano diventa così, nel sistema economico del Made in Italy, una di quelle risorse intangibili fondamentali per la creazione di valore. Ciò nonostante, oggi, non bastano più le qualità e il saper fare dell’artigiano: per vendere il valore creato è necessaria anche la capacità del saper far vedere, tipica del designer. In sostanza il progetto prevede il coinvolgimento di un designer in una piccola impresa artigiana. Egli entra senza far rumore, passando per la porta posteriore e lavorando in modo discreto su due fronti. Nella prima fase analizza ed esplicita lacune e potenzialità dell’impresa proponendo, attraverso la logica dell’innovazione incrementale, i miglioramenti necessari per fare il salto di qualità. In un secondo momento, quando grazie al lavoro svolto si è guadagnato il rispetto e il consenso dell’imprenditore e di tutti gli addetti dell’impresa, rilancia aumentando il valore della puntata con il progetto LAPIS. Qui il designer connette tutti i passaggi della creazione del valore, esprimendo in toto il potenziale della collaborazione tra la figura del designer e quella dell’artigiano. Grazie alle skill acquisite, disegna dei prodotti, ne coordina la comunicazione, la promozione e poi la vendita, diventando imprenditore egli stesso. Per l’impresa artigiana si tratta di un’innovazione radicale, che permette di avviare un processo di internazionalizzazione importante.File | Dimensione | Formato | |
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