If you don’t design your own life plan, chances are you’ll fall into someone else’s plan. And guess what they have planned for you? Not much. Questa frase di Jim Rohn, imprenditore statunitense autore di numerosi discorsi motivazionali, riassume molto efficacemente il percorso di tesi che verrà affrontato in queste pagine. L’idea di crearsi da soli la propria storia e l’arte di renderla interessante per gli altri sono i due fili conduttori dei capitoli che seguiranno. L’argomento, più nello specifico, verterà sull’analisi delle tecniche della narrazione di storie per capire come un progettista possa applicarle ai propri eventi narrativi, quali progetti, prodotti, e immagine di sè. L’apice della questione, per quanto riguarda la progettazione, si origina da una corrente sviluppatasi negli ultimi anni: il design autoprodotto. Questo permette a progettisti proattivi di sviluppare in maniera autonoma i propri progetti. Essi sono liberi, quindi, di intraprendere percorsi progettuali sotto un minor numero di dettami e logiche di mercato rispetto alla produzione tradizionale. Ciò porta spesso ad un livello più alto nell’innovazione dei prodotti, a discapito di estetica e grado di finitura degli stessi. Il conflitto che si viene a creare scaturisce quindi, oltre che da interesse personale, anche dall'osservazione sul campo: essendomi recato a diverse fiere di settore, ho potuto vedere come molti progettisti, pur avendo un’idea valida, sbagliassero il modo di proporla al pubblico, decretandone l’insuccesso. Attraverso lo stesso filtro, ho potuto notare una tendenza corrispondente durante il semestre di studio che ho trascorso in Australia. La strategia del governo per sopperire alla mancanza di un bagaglio culturale antico, infatti, è cercare di valorizzare ogni elemento del paesaggio, naturale o artificiale, raccontando la sua storia ed enfatizzando le caratteristiche che lo diversificano dall’ambiente circostante. In questo modo il Paese suscita interesse e attrae turisti da tutto il mondo, disposti ad avventurarsi in lunghe transvolate intercontinentali per vedere monumenti relativamente meno prestigiosi degli omologhi che hanno lasciato nel loro paese di origine. La chiave di lettura della tesi, quindi, è il tentativo di costituire uno strumento in grado di aiutare persone e designer a progettare il proprio “life plan”, ovvero la propria storia, attraverso la comunicazione corretta dei propri progetti e di sé stessi. La narrazione è quindi intesa come il mezzo attraverso cui interessare e coinvolgere il pubblico, sia esso l’utente finale o un’azienda o ancora il giornalista di una rivista o blog di settore. Il percorso narrativo si svolgerà identificando i punti fondamentali della costruzione di storie di successo, sia in ambito narrativo che in quello pubblicitario, con l’aiuto di alcuni testi di esperti di fama mondiale. Queste informazioni verranno usate, poi, per realizzare lo strumento di decodifica delle narrazioni, ovvero una matrice narrativa strutturata intorno al mondo del design. La terza parte sarà costituita dall’analisi di alcuni casi studio attraverso questo tipo di schema, per evidenziarne punti di forza e criticità. Infine, nell’apice, raccoglierò tutte le osservazioni di percorso, prendendo ad esempio alcuni successi e insuccessi in diverse realtà, analizzandone le cause dal punto di vista narrativo.

Oltre l'oggetto. Strumento per la creazione, l'analisi e la decodifica di storie di prodotti

LONGONI, EDOARDO THOMAS
2012/2013

Abstract

If you don’t design your own life plan, chances are you’ll fall into someone else’s plan. And guess what they have planned for you? Not much. Questa frase di Jim Rohn, imprenditore statunitense autore di numerosi discorsi motivazionali, riassume molto efficacemente il percorso di tesi che verrà affrontato in queste pagine. L’idea di crearsi da soli la propria storia e l’arte di renderla interessante per gli altri sono i due fili conduttori dei capitoli che seguiranno. L’argomento, più nello specifico, verterà sull’analisi delle tecniche della narrazione di storie per capire come un progettista possa applicarle ai propri eventi narrativi, quali progetti, prodotti, e immagine di sè. L’apice della questione, per quanto riguarda la progettazione, si origina da una corrente sviluppatasi negli ultimi anni: il design autoprodotto. Questo permette a progettisti proattivi di sviluppare in maniera autonoma i propri progetti. Essi sono liberi, quindi, di intraprendere percorsi progettuali sotto un minor numero di dettami e logiche di mercato rispetto alla produzione tradizionale. Ciò porta spesso ad un livello più alto nell’innovazione dei prodotti, a discapito di estetica e grado di finitura degli stessi. Il conflitto che si viene a creare scaturisce quindi, oltre che da interesse personale, anche dall'osservazione sul campo: essendomi recato a diverse fiere di settore, ho potuto vedere come molti progettisti, pur avendo un’idea valida, sbagliassero il modo di proporla al pubblico, decretandone l’insuccesso. Attraverso lo stesso filtro, ho potuto notare una tendenza corrispondente durante il semestre di studio che ho trascorso in Australia. La strategia del governo per sopperire alla mancanza di un bagaglio culturale antico, infatti, è cercare di valorizzare ogni elemento del paesaggio, naturale o artificiale, raccontando la sua storia ed enfatizzando le caratteristiche che lo diversificano dall’ambiente circostante. In questo modo il Paese suscita interesse e attrae turisti da tutto il mondo, disposti ad avventurarsi in lunghe transvolate intercontinentali per vedere monumenti relativamente meno prestigiosi degli omologhi che hanno lasciato nel loro paese di origine. La chiave di lettura della tesi, quindi, è il tentativo di costituire uno strumento in grado di aiutare persone e designer a progettare il proprio “life plan”, ovvero la propria storia, attraverso la comunicazione corretta dei propri progetti e di sé stessi. La narrazione è quindi intesa come il mezzo attraverso cui interessare e coinvolgere il pubblico, sia esso l’utente finale o un’azienda o ancora il giornalista di una rivista o blog di settore. Il percorso narrativo si svolgerà identificando i punti fondamentali della costruzione di storie di successo, sia in ambito narrativo che in quello pubblicitario, con l’aiuto di alcuni testi di esperti di fama mondiale. Queste informazioni verranno usate, poi, per realizzare lo strumento di decodifica delle narrazioni, ovvero una matrice narrativa strutturata intorno al mondo del design. La terza parte sarà costituita dall’analisi di alcuni casi studio attraverso questo tipo di schema, per evidenziarne punti di forza e criticità. Infine, nell’apice, raccoglierò tutte le osservazioni di percorso, prendendo ad esempio alcuni successi e insuccessi in diverse realtà, analizzandone le cause dal punto di vista narrativo.
ARC III - Scuola del Design
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/93082