Fashion curating. L'evoluzione della narrazione di moda e design attraverso la curatela dell'esposizione

My essay aims to analyze the exhibition device linked to design and fashion, to define the evolution of curatorial language in Fashion Exhibitions. Starting with an analytic of the concept exhibition, the reflection continues with a brief history of exhibiting, to identify how, from its origins, have changed not only the rules of the show, but also the exhibition mode and the contents that the curators choose to show. Starting from artistic shows, we study the experimentations in design, and its peculiarities as a mirror of the contemporary world. Then the focus is brought on the true field of interest, fashion, that, with the development of the times, feautures a conceptual change: from mere testimony of history, the curators are starting to understand the emotional value of the discipline, closely related to the time and to society, and choose to showcase not the story but the style. In a further evolution is then the composition of fashion to attract interest, meaning all those processes that help to create an outfit, such as gestures and especially materials, protagonists in research and in the future of fashion products. The steps are highlighted by case studies that develop during the 20th century, to then get to contemporary examples that testify to the change of focus: from Diana Vreeland’s exhibitions, that transform the conception of the exhibition of costume, to experiments that bind fashion in art and design, to the delineation of a personal project. This is the collaboration in the creation of an exhibition in the spaces of the Triennale di Milano. It is an exhibition about textiles, namely research and analysis carried out in this field and on the role that the fabric has held in the evolution of the style. All in an engaging, educational performance but especially emotional, that allows the visitors to immerge themselves in an interactive experience, which, thanks to the direct, even tactile approach, can be implemented in an effective and immediate way.

La tesi si propone come obiettivo quello di analizzare il dispositivo mostra legato al design e alla moda, per arrivare a definire l’evoluzione del linguaggio espositivo e curatoriale nel Fashion Curating. Partendo da una definizione analitica del concetto mostra, la riflessione prosegue con una breve storia dell’esposizione, per individuare come, dalle origini, siano cambiate non solo le regole della messa in mostra, ma anche le modalità espositive e i contenuti che i curatori scelgono di mostrare. Partendo quindi dall’esposizione artistica, si studiano le sperimentazioni nel design, e le peculiarità delle esibizioni di quest’ultimo come specchio della contemporaneità. Successivamente il focus è portato sul vero campo di interesse, la moda, che, con l’evolversi dei tempi, subisce un cambiamento concettuale: da mera testimonianza della storia, i curatori iniziano a capire il valore emozionale della disciplina, strettamente legato al tempo e alla società, e scelgono di mettere in mostra non la storia ma lo stile. In un’ulteriore evoluzione è poi la composizione della moda ad attirare l’interesse, cioè tutti quei processi che contribuiscono a creare un abito, come le gestualità e soprattutto i materiali, protagonisti assoluti nella ricerca e nel futuro del prodotto moda. I passaggi sono evidenziati da casi studio che si sviluppano nel corso del XX secolo, per poi arrivare agli esempi contemporanei che testimoniano il cambiamento di focus: dalle mostre di Diana Vreeland, che trasformano la concezione dell’esibizione di costume, alle sperimentazioni che legano la moda all’arte e al design, fino alla delineazione di un personale progetto. Si tratta della collaborazione nella creazione di una mostra negli spazi della Triennale di Milano. È una mostra sul tessile, cioè sull’analisi e la ricerca effettuate in questo campo e sul ruolo che il tessuto ha ricoperto nell’evoluzione dello stile. Il tutto in un’esibizione coinvolgente, didattica ma soprattutto emozionale, che permette al visitatore di immergersi nell’argomento, vivendo un’esperienza interattiva che grazie all’approccio diretto, anche tattile, può essere recepita in maniera efficace ed immediata.