Cibele è una risposta ecoefficace e alternativa alla produzione di cibo. É un sistema colturale in idroponica che permette di crescere vegetali in ambienti di limitata o totale assenza di luce solare. Scenari di coltivazione domestici o luoghi ad alte latidudini infatti presentano notevoli limitazioni riguardo la presenza di luce naturale. Il sistema si basa sull’adattabilità dell’illuminazione artificiale alle esigenze fotosintetiche e fotomorfogenetiche delle diverse specie di piante. Inoltre permette di monitorare la soluzione nutritiva e gestire i parametri luminosi per le necessità dei vegetali. Cibele si propone di diventare l’orto indoor di ogni cittadino metropolitano, una personale riserva di cibo nelle megacities in continuo aumento di popolazione. Il progetto nasce dalla volontà di risposta all’insostenibilità ecologica dei nostri attuali modelli di sviluppo socio-economico. Partendo dall’osservazione della filiera ortofrutticola della GDO (grande distribuzione organizzata) ci si rende conto di quanto tutte le quattro principali fasi della stessa (produzione, raccolta, condizionamento e logistico/commerciale) impattino notevolmente sull’ambiente. Cibele offre cibo a “kilometro sottozero” che, oltre a garantire la salubrità dei suoi prodotti, elimina parte delle emissioni di gas effetto serra della GDO. Essendo un sistema idroponico, presenta inoltre tutti i vantaggi ambientali legati a questo tipo di coltivazione. È in sostanza un progetto sociale, una visione che stimola e sollecita un cambiamento nel comportamento dei consumatori verso uno stile di vita più attento all’importanza di una corretta alimentazione, verso un rinnovato rapporto con la natura e verso una consapevolezza dell’impatto ambientale legato alla produzione e al consumo di cibo. E’ partendo dall’azione del singolo, infatti, che è possibile dare concretezza a nuove visioni sociali. Cibele quindi è si una piccola coltivazione orticola domestica ma racchiude alte ambizioni nel panorama del sistema di produzione e consumo di cibo nelle megacities del domani. L’indagine progettuale ha toccato svariati macrotemi: l’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva, la recente tendenza all’ ”urban farming”, la sostenibilità della coltivazione idroponica, gli scenari attuali e futuri per l’alimentazione. Una parte di ricerca sperimentale è stata dedicata allo studio del rapporto tra la luce e la pianta, evidenziando l’ importanza di uno spettro luminoso specifico per le diverse specie di vegetali. Lo studio è stato condotto secondo un’attenta ricerca scientifica nel campo della Fotobiologia vegetale e vuole essere un ulteriore passo d’indagine in questo specifico settore. L’obiettivo è stato quello di attuare la selezione e la corretta miscelazione nel tempo e nello spazio delle radiazioni luminose per il fabbisogno fotosintetico e fotomorfogenetico di alcune piante scelte. I risultati sono delle proposte, da validare successivamente sulle piante, chiamate “ricette luminose”.

Cibele : light to food

GIACOMOZZI, MARGHERITA
2012/2013

Abstract

Cibele è una risposta ecoefficace e alternativa alla produzione di cibo. É un sistema colturale in idroponica che permette di crescere vegetali in ambienti di limitata o totale assenza di luce solare. Scenari di coltivazione domestici o luoghi ad alte latidudini infatti presentano notevoli limitazioni riguardo la presenza di luce naturale. Il sistema si basa sull’adattabilità dell’illuminazione artificiale alle esigenze fotosintetiche e fotomorfogenetiche delle diverse specie di piante. Inoltre permette di monitorare la soluzione nutritiva e gestire i parametri luminosi per le necessità dei vegetali. Cibele si propone di diventare l’orto indoor di ogni cittadino metropolitano, una personale riserva di cibo nelle megacities in continuo aumento di popolazione. Il progetto nasce dalla volontà di risposta all’insostenibilità ecologica dei nostri attuali modelli di sviluppo socio-economico. Partendo dall’osservazione della filiera ortofrutticola della GDO (grande distribuzione organizzata) ci si rende conto di quanto tutte le quattro principali fasi della stessa (produzione, raccolta, condizionamento e logistico/commerciale) impattino notevolmente sull’ambiente. Cibele offre cibo a “kilometro sottozero” che, oltre a garantire la salubrità dei suoi prodotti, elimina parte delle emissioni di gas effetto serra della GDO. Essendo un sistema idroponico, presenta inoltre tutti i vantaggi ambientali legati a questo tipo di coltivazione. È in sostanza un progetto sociale, una visione che stimola e sollecita un cambiamento nel comportamento dei consumatori verso uno stile di vita più attento all’importanza di una corretta alimentazione, verso un rinnovato rapporto con la natura e verso una consapevolezza dell’impatto ambientale legato alla produzione e al consumo di cibo. E’ partendo dall’azione del singolo, infatti, che è possibile dare concretezza a nuove visioni sociali. Cibele quindi è si una piccola coltivazione orticola domestica ma racchiude alte ambizioni nel panorama del sistema di produzione e consumo di cibo nelle megacities del domani. L’indagine progettuale ha toccato svariati macrotemi: l’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva, la recente tendenza all’ ”urban farming”, la sostenibilità della coltivazione idroponica, gli scenari attuali e futuri per l’alimentazione. Una parte di ricerca sperimentale è stata dedicata allo studio del rapporto tra la luce e la pianta, evidenziando l’ importanza di uno spettro luminoso specifico per le diverse specie di vegetali. Lo studio è stato condotto secondo un’attenta ricerca scientifica nel campo della Fotobiologia vegetale e vuole essere un ulteriore passo d’indagine in questo specifico settore. L’obiettivo è stato quello di attuare la selezione e la corretta miscelazione nel tempo e nello spazio delle radiazioni luminose per il fabbisogno fotosintetico e fotomorfogenetico di alcune piante scelte. I risultati sono delle proposte, da validare successivamente sulle piante, chiamate “ricette luminose”.
CASCIANI, DARIA
ARC III - Scuola del Design
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/93168