Il seguente progetto di tesi propone, a seguito di un’analisi sull’evoluzione del linguaggio della sfilata nel tempo e su come i media l’hanno interpretata, il concept per un format televisivo, che non trascuri le potenzialità del Web. Si parte da una ricerca di carattere storico, che affronta il perchè e il come dalle semplici bambole indossatrici, per presentare le nuove collezioni, si sia passati a delle modelle in carne ed ossa. E soprattutto si esaminano le esigenze che di volta in volta hanno indotto a modificare le presentazioni, che così si sono sempre più caratterizzate. In particolare ci si focalizza sulla realtà italiana: non tanto sulle famose sfilate di Palazzo Pitti, cui la storia porta a far riferimento come momento di nascita della moda italiana, quanto più sugli anni ‘80, considerati un momento chiave per il Made in Italy, che trova una propria identità con le manifestazioni del Modit e di Milano Collezioni presso la Fiera di Milano. Un’identità che finisce poi per frammentarsi quando l’interesse non è più quello di comunicare il prodotto italiano ma l’immagine di chi crea tale prodotto: lo stilista. Essenziale, a questo proposito il contributo e la collaborazione con la Biblioteca Tremelloni del Politecnico di Milano, dove sono custodite una serie di videocassette, mai esaminate prima, i cui contenuti sono stati in parte digitalizzati ed utilizzati ai fini di questa tesi. Si giunge infine al presente e a come oggi è mutato non solo il concetto stesso di sfilata, ma anche gli strumenti di comunicazione della stessa. Ci si sofferma così da un lato sulla televisione, sui canali dedicati alla moda e sui loro contenuti, dall’altro sul mondo del web, delle sfilate online, dei blogger e delle applicazioni 2.0. Altro fattore determinante è stata l’esperienza di stage svolta presso la redazione del canale italiano Tv Moda, che ha suscitato una serie di osservazioni e di riflessioni sulle potenzialità ancora latenti del mezzo televisivo. In particolare si è pensato a come il design potesse offrire un contributo a questo medium per creare un contenuto all’avanguardia che valorizzasse il Made in Italy non solo dal punto di vista della classica sfilata dei brand tradizionali, ma anche sotto l’aspetto dei nuovi metodi di presentazione a cui ricorrono soprattutto i brand e i designer emergenti, ampliando il campo visivo a 360° e favorendo lo svecchiamento di contenuti statici anche attraverso l’incontro con il web. Il progetto bada non tanto agli aspetti tecnici di un format televisivo, quanto più a quelli contenutistici, affinchè esaltino le peculiarità di una data collezione o, in generale, di un progetto, il background artigianale e/o industriale dei prodotti, la capacità italiana di passare dall’ idea all’ oggetto. Un racconto che parli del saper fare da sempre radicato nel nostro Paese, e che riesca a comunicarlo anche attraverso la propria struttura.

Runway tales. Storie di made in Italy

TUOSTO, ALESSANDRA MARIA
2012/2013

Abstract

Il seguente progetto di tesi propone, a seguito di un’analisi sull’evoluzione del linguaggio della sfilata nel tempo e su come i media l’hanno interpretata, il concept per un format televisivo, che non trascuri le potenzialità del Web. Si parte da una ricerca di carattere storico, che affronta il perchè e il come dalle semplici bambole indossatrici, per presentare le nuove collezioni, si sia passati a delle modelle in carne ed ossa. E soprattutto si esaminano le esigenze che di volta in volta hanno indotto a modificare le presentazioni, che così si sono sempre più caratterizzate. In particolare ci si focalizza sulla realtà italiana: non tanto sulle famose sfilate di Palazzo Pitti, cui la storia porta a far riferimento come momento di nascita della moda italiana, quanto più sugli anni ‘80, considerati un momento chiave per il Made in Italy, che trova una propria identità con le manifestazioni del Modit e di Milano Collezioni presso la Fiera di Milano. Un’identità che finisce poi per frammentarsi quando l’interesse non è più quello di comunicare il prodotto italiano ma l’immagine di chi crea tale prodotto: lo stilista. Essenziale, a questo proposito il contributo e la collaborazione con la Biblioteca Tremelloni del Politecnico di Milano, dove sono custodite una serie di videocassette, mai esaminate prima, i cui contenuti sono stati in parte digitalizzati ed utilizzati ai fini di questa tesi. Si giunge infine al presente e a come oggi è mutato non solo il concetto stesso di sfilata, ma anche gli strumenti di comunicazione della stessa. Ci si sofferma così da un lato sulla televisione, sui canali dedicati alla moda e sui loro contenuti, dall’altro sul mondo del web, delle sfilate online, dei blogger e delle applicazioni 2.0. Altro fattore determinante è stata l’esperienza di stage svolta presso la redazione del canale italiano Tv Moda, che ha suscitato una serie di osservazioni e di riflessioni sulle potenzialità ancora latenti del mezzo televisivo. In particolare si è pensato a come il design potesse offrire un contributo a questo medium per creare un contenuto all’avanguardia che valorizzasse il Made in Italy non solo dal punto di vista della classica sfilata dei brand tradizionali, ma anche sotto l’aspetto dei nuovi metodi di presentazione a cui ricorrono soprattutto i brand e i designer emergenti, ampliando il campo visivo a 360° e favorendo lo svecchiamento di contenuti statici anche attraverso l’incontro con il web. Il progetto bada non tanto agli aspetti tecnici di un format televisivo, quanto più a quelli contenutistici, affinchè esaltino le peculiarità di una data collezione o, in generale, di un progetto, il background artigianale e/o industriale dei prodotti, la capacità italiana di passare dall’ idea all’ oggetto. Un racconto che parli del saper fare da sempre radicato nel nostro Paese, e che riesca a comunicarlo anche attraverso la propria struttura.
SOLDATI, MARIA GRAZIA
ARC III - Scuola del Design
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/93192