Questa tesi affronta e vuole integrare due temi importanti per i loro risvolti sociali ed educativi: la visione/cecità e il gioco. Lo scopo è quello di proporre strumenti didattici per l’insegnamento della lettura e della scrittura fin dai primi anni di vita con il superamento della barriera della ipo-/non visione. Il gioco è infatti un formidabile strumento di inclusione e motivazione di tutti i bambini, anche per chi soffre di un deficit sensoriale di tale rilevanza: gioco inteso come mezzo utile per la stimolazione precoce dell’intelletto, inteso come strumento di socializzazione e inteso come attività vitale che insegna al bambino a percepire con tutti i sensi. In questo contesto è risultato fondamentale fare un approfondimento sull’importanza del tatto e sulla conoscenza plurisensoriale, attraverso i metodi Munari e Montessori. L’obiettivo più concreto, più progettuale di questa tesi è quello di capire in maniera più “tecnica” gli strumenti utilizzati (stampa, textures, materiali, etc) per l’ideazione e creazione di un oggetto originale e unico nel suo genere: il gioco dell’alfabeto tattile e non, per un reale percorso di condivisione e uguaglianza. Esso diverte, insegna, stimola i sensi ed è importante per un bambino con deficit visivo, ma adotta le medesime soluzioni anche per tutti gli altri. Il mondo della cecità è un mondo vasto, complesso, ricco di sfumature (non esiste una soluzione unica, ogni utente ha le sue necessità di personalizzazione), e a mio parere degno di essere trattato, studiato e approfondito come ogni altro tipo di disabilità. Affrontare la didattica del linguaggio e dei numeri per bambini normo- e non-vedenti, significa considerare opportunamente le tematiche che possono riguardare la percezione delle texture, delle superfici, della tridimensionalità, ma anche le difficoltà percettive che variano a causa di caratteristiche che concernono l’ambiente. AlfaBraille: un gioco che segue il bambino lungo il suo percorso educativo prescolare, stimolandolo intellettualmente attraverso feedback sensoriali legati alla matericità delle superfici e a delle riproduzioni sonore. Un gioco interattivo in grado di accompagnarlo passo passo all’apprendimento dell’alfabeto.

AlfaBraille : vedere con le mani

REGAZZOLI, ANDREA
2012/2013

Abstract

Questa tesi affronta e vuole integrare due temi importanti per i loro risvolti sociali ed educativi: la visione/cecità e il gioco. Lo scopo è quello di proporre strumenti didattici per l’insegnamento della lettura e della scrittura fin dai primi anni di vita con il superamento della barriera della ipo-/non visione. Il gioco è infatti un formidabile strumento di inclusione e motivazione di tutti i bambini, anche per chi soffre di un deficit sensoriale di tale rilevanza: gioco inteso come mezzo utile per la stimolazione precoce dell’intelletto, inteso come strumento di socializzazione e inteso come attività vitale che insegna al bambino a percepire con tutti i sensi. In questo contesto è risultato fondamentale fare un approfondimento sull’importanza del tatto e sulla conoscenza plurisensoriale, attraverso i metodi Munari e Montessori. L’obiettivo più concreto, più progettuale di questa tesi è quello di capire in maniera più “tecnica” gli strumenti utilizzati (stampa, textures, materiali, etc) per l’ideazione e creazione di un oggetto originale e unico nel suo genere: il gioco dell’alfabeto tattile e non, per un reale percorso di condivisione e uguaglianza. Esso diverte, insegna, stimola i sensi ed è importante per un bambino con deficit visivo, ma adotta le medesime soluzioni anche per tutti gli altri. Il mondo della cecità è un mondo vasto, complesso, ricco di sfumature (non esiste una soluzione unica, ogni utente ha le sue necessità di personalizzazione), e a mio parere degno di essere trattato, studiato e approfondito come ogni altro tipo di disabilità. Affrontare la didattica del linguaggio e dei numeri per bambini normo- e non-vedenti, significa considerare opportunamente le tematiche che possono riguardare la percezione delle texture, delle superfici, della tridimensionalità, ma anche le difficoltà percettive che variano a causa di caratteristiche che concernono l’ambiente. AlfaBraille: un gioco che segue il bambino lungo il suo percorso educativo prescolare, stimolandolo intellettualmente attraverso feedback sensoriali legati alla matericità delle superfici e a delle riproduzioni sonore. Un gioco interattivo in grado di accompagnarlo passo passo all’apprendimento dell’alfabeto.
ARC III - Scuola del Design
29-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/93197