La tesi si pone l’obiettivo di slegare il concetto di discordanza tra serietà e gioco attraverso la progettazione di un museo del bambino e del giocattolo: obiettivo è creare un’istituzione impegnata nell’interesse dei bambini mediante l’attuazione di programmi volti a stimolare la curiosità e a motivare l’apprendimento, avvicinandoli al patrimonio storico o culturale conservato nei musei, utilizzando i modi moderni della metodologia didattica museale. Il progetto, che ospita un’esposizione di giocattoli e dei laboratori creativo-didattici, non vuole esse-re né un children’s museum in linea con gli altri esempi mondiali, in cui la totale esperienza del museo viene vissuta a livello fisico-sensoriale ed emotivo, né un museo tradizionale in toto che prevede una visita da spettatore. L’intenzione è la progettazione di un luogo che rappresenti un percorso di crescita, che assecondi la funzione educativa ed istituzionale di un museo e che, tramite l’osservazione, il confronto, l’esperienza e la sperimentazione, portino ad una maturazione del visitatore. Per eseguire tale esercizio progettuale, è importante far riferimento alla conoscenza che un buon architetto deve avere per poter procedere con il proprio lavoro: conoscenza e indagine del luogo e del passato e ricerca di tipologie ed elementi certi e costanti sono fattori imprescindibili per poter formulare una scelta consapevole fondata su una concezione del significato dell’architettura e su una sua precisa idea. L’architettura deve basarsi su ciò che è il significato reale del progetto e sull’interpretazione del “senso delle forme e degli elementi: cioè la relazione che si stabilisce fra gli elementi dell’architettura, il ruolo di essi nel procedimento”. Il contenuto deve avere una priorità sul contenitore, che deve assecondare “l’esigenza di verità ed una ricerca di una sincerità espressiva”. Le forme devono racchiudere il cammino percorso per raggiungere l’identificazione di un valore con tale forma: tale concetto è rappresentato sinteticamente dall’uso di forme semplici ed originarie dell’architettura che “nella loro caratteristica di archetipi sembrano esibire il contenuto stesso e la motivazione umana”.

Progetto per un museo del bambino e del giocattolo ai Giardini della Guastalla

SCACCABAROZZI, GIULIA;LONGHI, ALBERTO;LUCCA, ALESSANDRA
2012/2013

Abstract

La tesi si pone l’obiettivo di slegare il concetto di discordanza tra serietà e gioco attraverso la progettazione di un museo del bambino e del giocattolo: obiettivo è creare un’istituzione impegnata nell’interesse dei bambini mediante l’attuazione di programmi volti a stimolare la curiosità e a motivare l’apprendimento, avvicinandoli al patrimonio storico o culturale conservato nei musei, utilizzando i modi moderni della metodologia didattica museale. Il progetto, che ospita un’esposizione di giocattoli e dei laboratori creativo-didattici, non vuole esse-re né un children’s museum in linea con gli altri esempi mondiali, in cui la totale esperienza del museo viene vissuta a livello fisico-sensoriale ed emotivo, né un museo tradizionale in toto che prevede una visita da spettatore. L’intenzione è la progettazione di un luogo che rappresenti un percorso di crescita, che assecondi la funzione educativa ed istituzionale di un museo e che, tramite l’osservazione, il confronto, l’esperienza e la sperimentazione, portino ad una maturazione del visitatore. Per eseguire tale esercizio progettuale, è importante far riferimento alla conoscenza che un buon architetto deve avere per poter procedere con il proprio lavoro: conoscenza e indagine del luogo e del passato e ricerca di tipologie ed elementi certi e costanti sono fattori imprescindibili per poter formulare una scelta consapevole fondata su una concezione del significato dell’architettura e su una sua precisa idea. L’architettura deve basarsi su ciò che è il significato reale del progetto e sull’interpretazione del “senso delle forme e degli elementi: cioè la relazione che si stabilisce fra gli elementi dell’architettura, il ruolo di essi nel procedimento”. Il contenuto deve avere una priorità sul contenitore, che deve assecondare “l’esigenza di verità ed una ricerca di una sincerità espressiva”. Le forme devono racchiudere il cammino percorso per raggiungere l’identificazione di un valore con tale forma: tale concetto è rappresentato sinteticamente dall’uso di forme semplici ed originarie dell’architettura che “nella loro caratteristica di archetipi sembrano esibire il contenuto stesso e la motivazione umana”.
TINAZZI, CLAUDIA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
28-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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