Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo Museo del Mobile e dell’Arredamento nell’edificio dell’Esposizione Permanente Mobili a Cantù, e la riqualificazione di Piazza Garibaldi, dove quest’ultimo si affaccia. Alla base della proposta progettuale si trovano le indagini sull’evoluzione storica del territorio e del centro urbano, sul contesto fisico attuale, e sulle relazioni culturali, economiche, urbane e sociali. Il progetto del MuMAC ha, infatti, come primo obiettivo quello di ridare un ruolo rilevante a Cantù che oggi versa in una condizione di “immobilismo” culturale e produttivo; è, infatti, lontano il tempo in cui il nome della città era legato all’eccellenza nel campo del mobile. In un mondo caratterizzato dalla globalizzazione e dalle novità tecnologiche, l’esposizione canturina non è stata in grado di stare al passo coi tempi e di aggiornarsi. Ispirandosi alla sua esperienza passata, cui guardiamo con ammirazione e curiosità, il progetto aspira al rilancio della città rispetto al territorio regionale attraverso la creazione di un polo museale capace di muovere grandi quantità di visitatori e investitori. Sull’esempio dell’opera di Mario Botta, che con il MART di Rovereto è riuscito a rilanciare l’immagine di un ex centro culturale caduto nell’oblio, rendendolo una nuova risorsa per la zona e incrementando il settore turistico, si è deciso di puntare non solo sulla secolare maestria mobiliera, ma anche e soprattutto di investire sui giovani. A nostro avviso, infatti, la buona riuscita del progetto per il nuovo museo è strettamente legata all’istaurarsi di relazioni e interazioni tra giovani progettisti e ditte locali, al fine di rivitalizzare la passata vocazione di vendita che andrebbe ad affiancare le esposizioni di collezioni storiche. Non è, inoltre, da trascurare anche la tradizionale opera educativa delle esposizioni museali: i giovani designer, infatti, potrebbero trarre diretta ispirazione per le loro proposte dalle opere dei grandi maestri qui esposte. Il MuMAC che proponiamo renderebbe visibile il suo legame col contesto, e facendo sistema con Piazza Garibaldi, diventerebbe parte integrante della vita quotidiana della comunità.
MuMAC. Progetto per un museo del mobile e dell'arredamento a Cantù
ANTONINO, MARINA;STRACQUADAINI, LAURA
2012/2013
Abstract
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo Museo del Mobile e dell’Arredamento nell’edificio dell’Esposizione Permanente Mobili a Cantù, e la riqualificazione di Piazza Garibaldi, dove quest’ultimo si affaccia. Alla base della proposta progettuale si trovano le indagini sull’evoluzione storica del territorio e del centro urbano, sul contesto fisico attuale, e sulle relazioni culturali, economiche, urbane e sociali. Il progetto del MuMAC ha, infatti, come primo obiettivo quello di ridare un ruolo rilevante a Cantù che oggi versa in una condizione di “immobilismo” culturale e produttivo; è, infatti, lontano il tempo in cui il nome della città era legato all’eccellenza nel campo del mobile. In un mondo caratterizzato dalla globalizzazione e dalle novità tecnologiche, l’esposizione canturina non è stata in grado di stare al passo coi tempi e di aggiornarsi. Ispirandosi alla sua esperienza passata, cui guardiamo con ammirazione e curiosità, il progetto aspira al rilancio della città rispetto al territorio regionale attraverso la creazione di un polo museale capace di muovere grandi quantità di visitatori e investitori. Sull’esempio dell’opera di Mario Botta, che con il MART di Rovereto è riuscito a rilanciare l’immagine di un ex centro culturale caduto nell’oblio, rendendolo una nuova risorsa per la zona e incrementando il settore turistico, si è deciso di puntare non solo sulla secolare maestria mobiliera, ma anche e soprattutto di investire sui giovani. A nostro avviso, infatti, la buona riuscita del progetto per il nuovo museo è strettamente legata all’istaurarsi di relazioni e interazioni tra giovani progettisti e ditte locali, al fine di rivitalizzare la passata vocazione di vendita che andrebbe ad affiancare le esposizioni di collezioni storiche. Non è, inoltre, da trascurare anche la tradizionale opera educativa delle esposizioni museali: i giovani designer, infatti, potrebbero trarre diretta ispirazione per le loro proposte dalle opere dei grandi maestri qui esposte. Il MuMAC che proponiamo renderebbe visibile il suo legame col contesto, e facendo sistema con Piazza Garibaldi, diventerebbe parte integrante della vita quotidiana della comunità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/93288