Tbilisi è storicamente una città di giovani, non solo dopo la liberazione della Georgia. Con le sue università e la sua cultura, in epoca sovietica riusciva ad attirare decine di migliaia di studenti, oltre che artisti e scrittori. Il Politecnico della Georgia vorrebbe crescere, tornare ad essere un polo universitario internazionale e un centro di cultura capace di attrarre anche il resto della popolazione e, soprattutto, ritrovare l’unità come complesso universitario riconoscibile nel tessuto cittadino. Da questi ragionamenti e dalla scoperta dell’incredibile area dove sorgeva l’arsenale militare di Tbilisi, è nata l’idea di cimentarsi nell’esercizio di progetto di un nuovo campus universitario per il GTU. L’area dell’arsenale, demolita per la realizzazione di un progetto poi fallito, rappresenta un’enorme vuoto urbano, sopraelevato rispetto alla città: una sorta di acropoli, vicina al centro cittadino e ben collegata con il fiume, che potrebbe trasformarsi in un importante centro culturale verso il quale l’intera città tenderebbe. La costruzione in quest’area di un polo universitario strutturato in modo da poter offrire servizi alla popolazione, insieme allo smantellamento della pesante ferrovia ora in uso, creerebbe un centro nevralgico capace di innescare un processo di riqualificazione di tutta la parte di Tbilisi cresciuta alle spalle del percorso ferroviario. Partendo da questi presupposti, il nostro progetto colloca il cuore amministrativo del nuovo campus proprio a cavallo di una rinnovata ferrovia leggera, impostando il suo sviluppo sugli assi storici del vecchio arsenale e assecondando la naturale pendenza del terreno, cercando di ricreare a grande scala l’intimità e i piccoli dettagli tipici non solo di Tbilisi come città, ma della cultura georgiana tout-court.
Tbilisi : un nuovo campus universitario per il Politecnico della Georgia. Rivalutazione dei trasporti, ridestinazione dell'area ex-Arsenale e progetto di architettura
LUVIE', AMEDEO;HAREL, TAL
2012/2013
Abstract
Tbilisi è storicamente una città di giovani, non solo dopo la liberazione della Georgia. Con le sue università e la sua cultura, in epoca sovietica riusciva ad attirare decine di migliaia di studenti, oltre che artisti e scrittori. Il Politecnico della Georgia vorrebbe crescere, tornare ad essere un polo universitario internazionale e un centro di cultura capace di attrarre anche il resto della popolazione e, soprattutto, ritrovare l’unità come complesso universitario riconoscibile nel tessuto cittadino. Da questi ragionamenti e dalla scoperta dell’incredibile area dove sorgeva l’arsenale militare di Tbilisi, è nata l’idea di cimentarsi nell’esercizio di progetto di un nuovo campus universitario per il GTU. L’area dell’arsenale, demolita per la realizzazione di un progetto poi fallito, rappresenta un’enorme vuoto urbano, sopraelevato rispetto alla città: una sorta di acropoli, vicina al centro cittadino e ben collegata con il fiume, che potrebbe trasformarsi in un importante centro culturale verso il quale l’intera città tenderebbe. La costruzione in quest’area di un polo universitario strutturato in modo da poter offrire servizi alla popolazione, insieme allo smantellamento della pesante ferrovia ora in uso, creerebbe un centro nevralgico capace di innescare un processo di riqualificazione di tutta la parte di Tbilisi cresciuta alle spalle del percorso ferroviario. Partendo da questi presupposti, il nostro progetto colloca il cuore amministrativo del nuovo campus proprio a cavallo di una rinnovata ferrovia leggera, impostando il suo sviluppo sugli assi storici del vecchio arsenale e assecondando la naturale pendenza del terreno, cercando di ricreare a grande scala l’intimità e i piccoli dettagli tipici non solo di Tbilisi come città, ma della cultura georgiana tout-court.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/10589/93294