“L’uomo sulla roccia” Il territorio siracusano è la base delle nostre analisi. Queste proposte progettuali rispondo in primo luogo alle richiesta del bando di concorso per la riqualificazione del parco delle mura dionigiane, indetto dalla sovrintendenza di Siracusa. Il parco archeologico è situata tra la balza del territorio siracusano ed il mar Ionio: osservando la conformazione morfologica del sito, la componente predominante che caratterizza l’area è la sua materia, la roccia. Essa è onnipresente in questo luogo e si mostra all’uomo in maniera differente. Analizzandola nei suoi aspetti si è arrivati a definire 4 aree che, all’interno del parco, riescono a riassumere alcune caratteristiche fondamentali nel rapporto tra questo elemento ed il luogo. La prima area è quella della latomia dei Cappuccini. Qui la roccia è stata estratta per secoli e ciò che si è creato è una grande cava a cielo aperto nella quale regna un microclima che ha permesso al tempo di formare un bosco rigoglioso circondato dalla roccia. La secondo area è la cosiddetta Spuntuna, un promontorio che si sporge oltre la linea della costa e che rappresenta un punto di osservazione verso il mare, nel quale si sottolinea il carattere più naturale della roccia. La terza area è costituita dal ex tonnara di Santa Panagia, luogo un tempo di lavoro e di mattanza. Qui l’uomo ha lavorato la roccia ed ha incastonato un edificio tra gli scogli ed il mare, facendolo diventare un tutt’uno con questi elementi. La quarta area è il Castello Eurialo, qui la roccia si presenta nella sua forma più antica di coniugazione. In questo sito essa acquista un valore aggiunto che la storia e la civiltà umana gli ha fornito: diventa roccia archeologica e punto generatore di quella linea di mura che un tempo circondavano tutta Siracusa e sulla quale oggi si fonda il parco archeologico. Individuando queste 4 aree si è guardato a quello che il tempo ed il territorio ci ha lasciato. Un’analisi del suolo accurata ha fatto emergere caratteristiche peculiare di ogni aree, che fanno assumere alla materia un’ulteriore carattere e classificazione. A questo punto si sono progettati torri, belvedere e punti di sosta che vanno a creare un rapporto molto intimo con l’elemento che abbiamo scelto come punto di partenza della nostra analisi e che permettono l’uomo andare sulla roccia e vederla in una maniera nuova e maggiormente riflessiva.

L'uomo sulla roccia : racconti di quattro paesaggi

COLOMBO, LINDA;VENIER, ARIANNA;PREDARI, MARTINA
2012/2013

Abstract

“L’uomo sulla roccia” Il territorio siracusano è la base delle nostre analisi. Queste proposte progettuali rispondo in primo luogo alle richiesta del bando di concorso per la riqualificazione del parco delle mura dionigiane, indetto dalla sovrintendenza di Siracusa. Il parco archeologico è situata tra la balza del territorio siracusano ed il mar Ionio: osservando la conformazione morfologica del sito, la componente predominante che caratterizza l’area è la sua materia, la roccia. Essa è onnipresente in questo luogo e si mostra all’uomo in maniera differente. Analizzandola nei suoi aspetti si è arrivati a definire 4 aree che, all’interno del parco, riescono a riassumere alcune caratteristiche fondamentali nel rapporto tra questo elemento ed il luogo. La prima area è quella della latomia dei Cappuccini. Qui la roccia è stata estratta per secoli e ciò che si è creato è una grande cava a cielo aperto nella quale regna un microclima che ha permesso al tempo di formare un bosco rigoglioso circondato dalla roccia. La secondo area è la cosiddetta Spuntuna, un promontorio che si sporge oltre la linea della costa e che rappresenta un punto di osservazione verso il mare, nel quale si sottolinea il carattere più naturale della roccia. La terza area è costituita dal ex tonnara di Santa Panagia, luogo un tempo di lavoro e di mattanza. Qui l’uomo ha lavorato la roccia ed ha incastonato un edificio tra gli scogli ed il mare, facendolo diventare un tutt’uno con questi elementi. La quarta area è il Castello Eurialo, qui la roccia si presenta nella sua forma più antica di coniugazione. In questo sito essa acquista un valore aggiunto che la storia e la civiltà umana gli ha fornito: diventa roccia archeologica e punto generatore di quella linea di mura che un tempo circondavano tutta Siracusa e sulla quale oggi si fonda il parco archeologico. Individuando queste 4 aree si è guardato a quello che il tempo ed il territorio ci ha lasciato. Un’analisi del suolo accurata ha fatto emergere caratteristiche peculiare di ogni aree, che fanno assumere alla materia un’ulteriore carattere e classificazione. A questo punto si sono progettati torri, belvedere e punti di sosta che vanno a creare un rapporto molto intimo con l’elemento che abbiamo scelto come punto di partenza della nostra analisi e che permettono l’uomo andare sulla roccia e vederla in una maniera nuova e maggiormente riflessiva.
PERGALANI, FLORIANA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
28-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/93299