Il progetto per l'area dei Gasometri nel quartiere di Bovisa si sviluppa a diverse scale, da quella urbana a quella architettonica. In relazione all’alta accessibilità le ampie aree in attesa di riqualificazione dopo la dismissione industriale, risultano particolarmente adatte a ospitare attività legate al terziario produttivo. L'intervento progettuale si basa su un programma di attività che comprende ricerca, istruzione, residenza e servizi. Lo schema compositivo governa lo spazio attraverso l'organizzazione di forme semplici in sistemi relazionali complessi. I singoli elementi, funzionalmente autonomi e tipologicamente definiti, sono parte di un sistema più complesso equilibrato in ogni sua parte rispetto all'insieme. La relazione fra le parti rievoca la dicotomia castello-borgo: la creazione di un sistema di relazioni complesso in grado di intrecciare diverse funzioni e di integrare nel progetto la memoria del luogo incarnata dalle ex fabbriche collocate nel cuore dell'area. Il perno del nucleo più pubblico del progetto sono le due preesistenze figurativamente più significative, i gasometri, che acquistano la funzione di impianto sportivo e auditorium; questi sono racchiusi idealmente dal centro culturale e dal centro tecnologico. Il primo evoca in maniera diretta la tipologia del castello che si compone di una trama di corpi porticati da cui si staccano quattro elementi "straordinari”: tre tronchi di piramide a base quadrata e una torre circolare con profilo a ramo di parabola. Le singole parti ospitano diverse funzioni: nei corpi a trama ortogonale si distribuiscono spazi per la didattica, nei tronchi di piramide spazi espositivi. Nell'edificio a torre vi sono una biblioteca pubblica e spazi studio. A completamento di questo sistema di edifici si trovano tre corpi porticati a destinazione commerciale. Il centro tecnologico gradonato, degrada verso la piazza dei gasometri e ospita macchinari per la ricerca e la sperimentazione in tre officine a tutta altezza. Gli spazi di lavoro sono visibili attraverso un sistema di passerelle che facilitano la circolazione e si collegano ai due corpi laterali adibiti a spazi espositivi. Alcuni spazi sono destinati a ricerca, didattica e studio. Le attività amministrative sono collocate all'interno delle torri dei dipartimenti, intervallate da corpi per aule studio, costruiscono il fronte attestato sul ramo della ferrovia Nord. Le residenze si dividono in due blocchi autonomi collegati da passerelle e riprendono la curvatura dell'area dettata dalla ferrovia. I blocchi paralleli assumono una diversa caratterizzazione in base alle relazioni con l'impianto: il più esterno crea un fronte continuo sulla ferrovia come fosse una cinta muraria, l’interno degrada creando un teatro urbano aperto sul parco.

Milano Bovisa. Nuova centralità metropolitana per la periferia storica : università, ricerca, residenza, attività collettive

CICALESE, GIORGIA;TOSETTO, ALESSIA
2012/2013

Abstract

Il progetto per l'area dei Gasometri nel quartiere di Bovisa si sviluppa a diverse scale, da quella urbana a quella architettonica. In relazione all’alta accessibilità le ampie aree in attesa di riqualificazione dopo la dismissione industriale, risultano particolarmente adatte a ospitare attività legate al terziario produttivo. L'intervento progettuale si basa su un programma di attività che comprende ricerca, istruzione, residenza e servizi. Lo schema compositivo governa lo spazio attraverso l'organizzazione di forme semplici in sistemi relazionali complessi. I singoli elementi, funzionalmente autonomi e tipologicamente definiti, sono parte di un sistema più complesso equilibrato in ogni sua parte rispetto all'insieme. La relazione fra le parti rievoca la dicotomia castello-borgo: la creazione di un sistema di relazioni complesso in grado di intrecciare diverse funzioni e di integrare nel progetto la memoria del luogo incarnata dalle ex fabbriche collocate nel cuore dell'area. Il perno del nucleo più pubblico del progetto sono le due preesistenze figurativamente più significative, i gasometri, che acquistano la funzione di impianto sportivo e auditorium; questi sono racchiusi idealmente dal centro culturale e dal centro tecnologico. Il primo evoca in maniera diretta la tipologia del castello che si compone di una trama di corpi porticati da cui si staccano quattro elementi "straordinari”: tre tronchi di piramide a base quadrata e una torre circolare con profilo a ramo di parabola. Le singole parti ospitano diverse funzioni: nei corpi a trama ortogonale si distribuiscono spazi per la didattica, nei tronchi di piramide spazi espositivi. Nell'edificio a torre vi sono una biblioteca pubblica e spazi studio. A completamento di questo sistema di edifici si trovano tre corpi porticati a destinazione commerciale. Il centro tecnologico gradonato, degrada verso la piazza dei gasometri e ospita macchinari per la ricerca e la sperimentazione in tre officine a tutta altezza. Gli spazi di lavoro sono visibili attraverso un sistema di passerelle che facilitano la circolazione e si collegano ai due corpi laterali adibiti a spazi espositivi. Alcuni spazi sono destinati a ricerca, didattica e studio. Le attività amministrative sono collocate all'interno delle torri dei dipartimenti, intervallate da corpi per aule studio, costruiscono il fronte attestato sul ramo della ferrovia Nord. Le residenze si dividono in due blocchi autonomi collegati da passerelle e riprendono la curvatura dell'area dettata dalla ferrovia. I blocchi paralleli assumono una diversa caratterizzazione in base alle relazioni con l'impianto: il più esterno crea un fronte continuo sulla ferrovia come fosse una cinta muraria, l’interno degrada creando un teatro urbano aperto sul parco.
PAVESI, CLAUDIO
BIAGI, MARCO
FINZI, VITO MARIA
LONGARINI, NICOLA
ARC II - Scuola di Architettura Civile
28-apr-2014
2012/2013
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/93324