La montagna e il modo di viverla sono in continuo mutamento, il paesaggio ha subito forti cambiamenti, molti dei quali dovuti alla presenza dell'uomo. Un elemento presente da molto tempo nel contesto alpino è il rifugio che nel corso degli anni ha acquisito differenti significati: per i cacciatori e i pastori ,che per millenni hanno attraversato le Alpi, rifugio era una tettoia per difendersi dal temporale; per le milizie romane rifugio era un un ricovero militare, luogo da abbandonare al più presto per ritrovare la sicurezza in pianura,;per i monaci e i viandanti rifugio era un posto in cui meditare e riposare al riparo dal caos del mondo, Poi arrivano l'alpinismo e il turismo e il rifugio diventa il metodo per attrarre la gente di città o per sfidare il proprio fisico ad andare oltre i limiti. Oggi il rifugio acquisisce ulteriori nuovi significati a volte troppo consumistici ma altre innovativi e delicati. Il rifugio oggi può essere simbolo del turismo leggero. consapevole e rispettoso, infatti esso tende ad essere autosufficiente e a mostrarci luoghi panoramici lontani dal rumore della città. Il ruolo in assoluto più interessante è quello del luogo tappa, che accoglie e rifocilla l'escursionista e gli permette di attraversare le montagne, scoprendo il paesaggio che lo circonda,conoscendo persone e storie. A 2196 metri sulle prealpi bresciane la storia dell'uomo si è incontrata con quella della montagna, lasciando un segno indelebile. Il luogo scelto ha un trascorso particolare poiché nel 1969 la NATO decise di collocarvi una base della rete ACE-HIGH per le comunicazioni durante la guerra fredda. Questo edificio, abbandonato oramai da quasi dieci anni, si staglia con le sue due grandi parabole in un paesaggio incontaminato. Da qualche anno il comprensorio Maniva Ski si è sviluppato ed espanso fino ad arrivare al Monte Dasdana che si colloca proprio di fronte al Dosso dei Galli, luogo in cui è posta l'ex base NATO. Questa vicinanza rende possibile il collegamento con il comprensorio, trasformando l'esistente in rifugio, albergo e centro documentazione sull'ambiente e il paesaggio. L'edificio esistente è stato mantenuto laddove possibile e dei nuovi volumi si addizionano ad esso. La nuova costruzione si differenzia dalla preesistente per forme e materiali spesso usando l'esistente come basamento, reinterpretando la tradizionale architettura alpina. L'obiettivo è cercare di dare nuova vita in modo responsabile ad un paesaggio già contaminato dalla presenza umana, creando un un nuovo turismo che sia capace di futuro poiché non mira a conquistare la montagna ma semplicemente e viverla.

Un'architettura semplice per un luogo estremo : Dosso dei Galli 2196 m.s.l.m

BELLERI, CATERINA
2013/2014

Abstract

La montagna e il modo di viverla sono in continuo mutamento, il paesaggio ha subito forti cambiamenti, molti dei quali dovuti alla presenza dell'uomo. Un elemento presente da molto tempo nel contesto alpino è il rifugio che nel corso degli anni ha acquisito differenti significati: per i cacciatori e i pastori ,che per millenni hanno attraversato le Alpi, rifugio era una tettoia per difendersi dal temporale; per le milizie romane rifugio era un un ricovero militare, luogo da abbandonare al più presto per ritrovare la sicurezza in pianura,;per i monaci e i viandanti rifugio era un posto in cui meditare e riposare al riparo dal caos del mondo, Poi arrivano l'alpinismo e il turismo e il rifugio diventa il metodo per attrarre la gente di città o per sfidare il proprio fisico ad andare oltre i limiti. Oggi il rifugio acquisisce ulteriori nuovi significati a volte troppo consumistici ma altre innovativi e delicati. Il rifugio oggi può essere simbolo del turismo leggero. consapevole e rispettoso, infatti esso tende ad essere autosufficiente e a mostrarci luoghi panoramici lontani dal rumore della città. Il ruolo in assoluto più interessante è quello del luogo tappa, che accoglie e rifocilla l'escursionista e gli permette di attraversare le montagne, scoprendo il paesaggio che lo circonda,conoscendo persone e storie. A 2196 metri sulle prealpi bresciane la storia dell'uomo si è incontrata con quella della montagna, lasciando un segno indelebile. Il luogo scelto ha un trascorso particolare poiché nel 1969 la NATO decise di collocarvi una base della rete ACE-HIGH per le comunicazioni durante la guerra fredda. Questo edificio, abbandonato oramai da quasi dieci anni, si staglia con le sue due grandi parabole in un paesaggio incontaminato. Da qualche anno il comprensorio Maniva Ski si è sviluppato ed espanso fino ad arrivare al Monte Dasdana che si colloca proprio di fronte al Dosso dei Galli, luogo in cui è posta l'ex base NATO. Questa vicinanza rende possibile il collegamento con il comprensorio, trasformando l'esistente in rifugio, albergo e centro documentazione sull'ambiente e il paesaggio. L'edificio esistente è stato mantenuto laddove possibile e dei nuovi volumi si addizionano ad esso. La nuova costruzione si differenzia dalla preesistente per forme e materiali spesso usando l'esistente come basamento, reinterpretando la tradizionale architettura alpina. L'obiettivo è cercare di dare nuova vita in modo responsabile ad un paesaggio già contaminato dalla presenza umana, creando un un nuovo turismo che sia capace di futuro poiché non mira a conquistare la montagna ma semplicemente e viverla.
ARC I - Scuola di Architettura e Società
25-lug-2014
2013/2014
Tesi di laurea Magistrale
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/93609