Multiculturalità e integrazione. Progetto di un Museo del Linguaggio in Parco Sempione a Milano

Parco Sempione è il parco urbano più importante e rappresentativo per la città di Milano, non solo per la dimensione effettiva dell’area, che lo rende lo spazio verde più grande della città, ma soprattutto per il forte ruolo rappresentativo che ha assunto nel corso del tempo. Per questo si è scelto di collocare il Museo del Linguaggio in questo parco, da sempre simbolo di internazionalità, ma anche luogo d’origine di molte proposte culturalmente innovative grazie alla presenza attiva della Triennale di Milano. Più specificamente il progetto si colloca su uno degli assi costituiti dagli isolati di Foro Bonaparte, nei pressi dell’Acquario Civico, lungo via Gadio, con la precisa volontà di continuare idealmente questo tracciato all’interno del parco e di rimarcare uno degli ingressi più significativi. Il progetto vuole configurarsi come la porta ufficiale d’ingresso al parco, ma anche come un bastione, che crea un nuovo limite urbano tra la strada e il verde, aprendosi verso il Sempione e lasciando compatto il fronte verso la città. La decisione di affrontare il linguaggio come proprietà intrinseca del genere umano e come espressione delle diverse culture deriva dalla riscontrata importanza della multiculturalità all’interno della vita di tutti i giorni. Oltre a presentare nelle sale espositive del museo gli aspetti comuni e costitutivi del linguaggio, scomponendolo rispettivamente in oralità, scrittura e multilinguismo, si è scelto di integrare il discorso attraverso la realizzazione di una biblioteca, emblema immutabile della conservazione e della trasmissione del sapere umano, nonché luogo di accesso alla conoscenza che permette lo sviluppo culturale dell’individuo e dei gruppi sociali e la loro convivenza pacifica. Dal punto di vista compositivo il progetto è costituito da una parte basamentale, composta da un edificio a corte aperta e un edificio lineare, contenenti il museo e i relativi servizi, sopra la quale è appoggiata la trave in legno accogliente la biblioteca; quest’ultima oltre a diventare architrave della porta di ingresso al parco, costituisce l’elemento di connessione tra i vari volumi del piano terreno. Il luogo che si crea tra le ali dell’edificio a corte, diventa l’emblema unificante del tema affrontato; piazza dunque come luogo pubblico per eccellenza e come sito ideale per la comunicazione e il dialogo diretto delle diverse culture, sempre più presenti all’interno della città contemporanea, Milano inclusa.